Nell'era dell'informatica che stiamo vivendo, in tutto il mondo, ogni giorno leggiamo e scriviamo su computer, iPad, smartphone e cosi via, il che è considerato un fatto normalissimo. Ma chi mai si chiede, e adesso facciamo l'esempio specifico della Cina, quando i cinesi abbiano iniziato a inserire i loro complicati caratteri nel computer, permettendo la scrittura e la lettura elettronica di questa lingua antichissima? Chi l'ha reso possibile? E visto che la Cina è un paese multietnico abitato da 1 miliardo e 300 milioni di persone appartenenti a 56 etnie, a che punto è l'informatizzazione delle loro lingue e scritture? Oggi ci occuperemo in particolare di una di queste etnie, quella tibetana, che conta 6,4 milioni di persone, per capire a che punto è il lavoro in merito.
Lo faremo tramite uno dei protagonisti di questo immane lavoro, Tashi Tsering, 50 anni, che lavora al Centro di Ricerche di Tibetologia della Cina, situato nel nord di Beijing, accanto al Villaggio Olimpico. Diversamente dagli studiosi che si concentrano sulla storia, cultura e religione del Tibet, Tashi Tsering si dedica da più di vent'anni all'informatizzazione della scrittura tibetana, un lavoro molto complicato che richiede enormi sforzi, fisici e intellettuali, e una ferma passione e determinazione.
Tashi Tsering è nato in una famiglia di pastori in un villaggio a nord di Zhongdian, ora chiamato Shangri-La, nella prefettura autonoma dell'etnia tibetana di Diqing, nella provincia meridionale cinese dello Yunnan.
Allora la zona era remota, ma bellissima: monti boscosi, torrenti, laghi verde smeraldo, grandi case di legno e pietra, monasteri, e un cielo azzurrissimo. Ricordo che ancora nel 1995 per arrivare a Kunming in treno da Beijing (3174 km) occorrevano 52 ore, adesso ne bastano 35. Poi da Kunming si prendeva l'autobus per Zhongdian, per cui occorrevano altri due giorni, mentre adesso c'è il collegamento aereo. Una cosa interessante è che i tibetani locali non capiscono il dialetto di Lhasa, che è considerato standard per la lingua tibetana.
Tashi Tsering, che sin da piccolo ha dimostrato un grande amore per lo studio. Nel 1984 è riuscito a superare l'esame di ammissione all'Università Tsinghua di Beijing, una delle migliori della Cina, e subito dopo ha lasciato il suo villaggio per studiare ingegneria chimica nella capitale.
Tashi ha imparato ad usare il computer all'università. Inserendo i caratteri cinesi, spesso pensava: "Come sarebbe bello poter inserire i caratteri tibetani! Perché non lo faccio io?" Allora Tashi parlava bene il tibetano, almeno il dialetto di Diqing, ma non aveva mai studiato la lingua in modo sistematico.
"Amo molto la lingua tibetana. Allora la parlavo, ma non l'avevo mai studiata perché durante la rivoluzione culturale nelle scuole non si insegnava. Allora all'università mi sono messo a studiare da autodidatta la scrittura. Poi ho deciso di andare nel tempo libero all'Università delle Minoranze Etniche della Cina per seguire i loro corsi specialistici di tibetano."
Al quarto anno a Tsinghua, un anno prima di ottenere la laurea, Tashi Tsering ha scoperto che il Centro di Ricerche di Tibetologia della Cina di Beijing intendeva informatizzare la scrittura tibetana, e ha pensato che questo sarebbe stato il suo lavoro ideale.
"Nel 1988, quando ero al quarto anno, ho letto su un giornale che il Centro di Ricerche di Tibetologia, allora ancora di dimensioni limitate, aveva avanzato la possibilità di inserire i caratteri tibetani, come quelli cinesi, nel sistema DOS. Allora ho pensato, perché non andare laggiù dopo la laurea? L'anno successivo, una volta laureato, mi sono presentato al Centro, dicendo: sono qui per l'informatizzazione della scrittura tibetana!"
Dal 1991, due aziende cinesi, Founder dell'Università di Beijing e Ziguang dell'Università Tsinghua, erano impegnate a sviluppare dei software per l'informatizzazione delle scritture delle minoranze etniche. Tashi Tsering ha avuto un importante ruolo nello sviluppo e nel test di questi software.
Nel 1993 è iniziato il progetto statale di pubblicazione del Canone buddista cinese in lingua tibetana (Dazangjing), composto da più di 220 volumi. Uno dei requisiti per realizzare il progetto erano dei software di qualità per l'input, l'output e la composizione dei caratteri tibetani, che andavano migliorati nel corso dell'uso quotidiano. Tashi Tsering ha impiegato due anni ad organizzare i test e l'aggiornamento dei software, insegnando nel frattempo a decine di operatori tibetani ad usare il software per la pubblicazione del Canone.
Nel 1995, i software di input e di composizione dei caratteri tibetani erano ormai abbastanza maturi. Ma è emerso un grosso problema. Ogni carattere, sia cinese che tibetano, deve avere un unico codice numerico sul computer. La codifica deve essere unificata e standardizzata. Ma in realtà, Founder e Ziguang, al tempo i creatori dei software di base, usavano due sistemi basati su standard diversi. Di conseguenza, i contenuti elaborati su una piattaforma erano completamente incompatibili su un'altra. I clienti erano confusi. Tashi ha capito il problema e ha subito reagito.
"E' emerso questo problema. Nel 1994 ho scritto e pubblicato un articolo su una rivista accademica, grazie a cui è stato promosso il processo di standardizzazione della codifica dei caratteri tibetani. Il Ministero cinese dell'Industria e dell'Informatizzazione ha invitato l'Università del Tibet e altre università interessate e aziende del settore, come Founder e Ziguang, a una tavola rotonda, in cui è stata avanzata la richiesta di standardizzazione. Il lavoro relativo è stato subito avviato. Dal 1995, in due anni, abbiamo elaborato la codifica standard nazionale dei caratteri tibetani, che è stata approvata e varata nel 1997 e che dopo qualche mese è anche stata riconosciuta a livello internazionale. Da allora, i codici di tutti i caratteri tibetani sono unificati a livello mondiale."
Il protagonista del nostro programma di oggi è Tashi Tsering. Con il sogno di informatizzare la scrittura tibetana, egli lavora da più di vent'anni al Centro di Ricerche di Tibetologia della Cina e ha promosso la nascita della codifica unificata sia nazionale sia internazionale dei caratteri tibetani.
Nel 1998 è nato anche l'unicode per i caratteri tibetani, sistema di codifica industriale previsto per tutte le aziende intenzionate a sviluppare prodotti relativi alla lingua e scrittura tibetana. Dato che gli standard c'erano, il passo successivo, secondo Tashi Tsering, era collaborare con le grandi aziende per sviluppare i metodi di input. Tuttavia, in questo processo ha incontrato le maggiori difficoltà della sua carriera.
"Elaborare gli standard è stato difficile, ma ancora più difficile era la loro applicazione e diffusione. Non riuscivamo a persuadere le aziende cinesi ad applicare l'unicode, figuriamoci quelle straniere...."
Tashi Tsering ha puntato su Microsoft. Come accennato prima, non era facile persuadere i colossi informatici internazionali a sviluppare metodi di input della scrittura tibetana sulla base degli standard cinesi. Nel 2002 Tashi è andato negli Usa per conseguire un master in scienze informatiche all'Università della Virginia. Afferma che uno dei motivi per cui è andato a studiare all'estero era promuovere lo sviluppo dei metodi di input della scrittura tibetana.
"Nel 2004, dopo aver terminato gli studi, sono rimasto negli Usa per altri sei mesi, su autorizzazione dell'università, durante i quali ho risolto tutti i problemi tecnici per i font e i metodi di input della scrittura tibetana. Poi la Microsoft mi ha chiesto di presentare il mio programma. Prima del rientro in Cina, sono andato a Seattle, quartier generale della Microsoft. Per la presentazione, è bastata una mezz'oretta. Mi hanno detto: 'Non abbiamo né domande né proposte di correzione, è perfetto!' In realtà avevo impiegato un anno a studiare i loro metodi di input, per cui li padroneggiavo completamente."
Il metodo di input della scrittura tibetana della Microsoft, chiamato "Himalayan", è stato finalmente lanciato sul mercato nel 2007, insieme al sistema Win7. Dopo di che, gli standard cinesi per la lingua tibetana sono stati gradualmente applicati da tutte le aziende informatiche nei loro prodotti. Ma Tashi Tsering non era soddisfatto. Grande appassionato di lingua e scrittura tibetana, era convinto che i caratteri tibetani dovessero essere resi in tutta la loro bellezza. In realtà, il metodo di input "Himalayan" contiene solo il font "Uchen", lo stile più tradizionale di scrittura tibetana. Ma nella vita quotidiana e nel lavoro, c'è bisogno di altri font artistici più adatti alla pubblicazione. Inoltre, i tibetani delle diverse zone hanno i loro stili preferiti. Per soddisfare queste richieste, Tashi Tsering e il suo team si sono dati alla diversificazione dei font tibetani.
Dal 2007 al 2010, Tashi Tsering e il suo team hanno sviluppato ben dieci font tibetani: Drutsa, Tsutong, Tsumachu, ecc. Questa serie è stata denominata "Qomolangma". Dal 2011 al 2013 hanno aggiunto altri 7 font relativamente più complicati.
"A darci più filo da torcere è stato il font Dunhuang, creato sulla base della scrittura tibetana dei manoscritti di Dunhuang delle collezioni presenti in Francia, che negli ultimi anni ne ha pubblicati 7-8. Abbiamo selezionato i caratteri più tipici al loro interno. La difficoltà sta nel fatto che i caratteri originali sono di dimensioni molto ridotte. Una volta ingranditi, diventano ancora meno chiari. I miei collaboratori si lamentavano tutti i giorni per la fatica..."
Dopo aver creato il metodo di input "Qomolangma", Tashi Tsering si è immerso nel progetto di compilazione del "Dizionario di informatica tibetano-cinese-inglese", nell'obiettivo di unificare i termini informatici in lingua tibetana. Un altro lavoro faticoso, ma molto interessante.
"Per ogni termine, su Windows ci sono diverse forme di traduzione. Anche per la lingua cinese esisteva questo problema. Per la lingua tibetana, non si trattava solo di unificare i diversi modi di dire, perché in alcuni casi non esisteva neppure il termine corrispondente. Dovevamo creare dei termini o tradurre dal cinese o dall'inglese. Tra l'altro non potevo decidere da solo, per cui ho coinvolto tutti i rappresentanti del mondo lingustico e informatico di tutte le zone tibetane. Una ventina di professori di diverse università hanno preso parte alla discussione, ricorrendo al voto in caso di opinioni contrastanti, per definire i termini. Il lavoro è durato due anni perché ogni riunione durava una decina di giorni. Abbiamo speso molto tempo e denaro. Ma era indispensabile."
Il nostro protagonista di oggi è Tashi Tsering, del Centro di Ricerche di Tibetologia della Cina, che da più di vent'anni si dedica all'informatizzazione della scrittura tibetana. Poco fa vi abbiamo illustrato come abbia organizzato l'elaborazione della codifica unificata della lingua tibetana, i metodi di input "Himalayan" di Microsoft e "Qomolangma" della Cina, e compilato il "Dizionario di informatica tibetano-cinese-inglese".
Va ricordato che per fare tutto questo, Tashi Tsering ha rifiutato un'offerta di lavoro di Google, il colosso dell'informatica in cui molti sognano di entrare.
"Mentre lavoravo al dizionario, un amico negli Usa mi ha presentato a Google, appena entrato sul mercato cinese e che intendeva stabilire una sede a Beijing. Mi sembrava un'offerta interessante, ma avevo un mucchio di lavoro da fare a cui non volevo rinunciare. Mi hanno detto che potevano aspettare un anno. Ma alla fine ho rifiutato, il lavoro non mi piaceva, anche se era ben retribuito."
Ora Tashi Tsering ha già ideato il prossimo progetto: migliorare i software di base, e nel frattempo portare avanti la digitalizzazione dei testi in lingua tibetana.
"Nella prossima fase, prima di tutto vogliamo sviluppare alcuni software. Se non lo facciamo noi, non riesce a farlo nessuno. In più, ci concentreremo sulla digitalizzazione di testi e documenti tibetani, come il Canone buddista cinese in lingua tibetana, che conta più di 220 volumi. Per trovare qualche informazione, bisogna consultare tutta questa mole di testi! Quindi abbiamo intenzione di digitalizzarlo, e se possibile, metterlo in rete per la consultazione gratuita."
Oggi usare il computer e navigare in rete fanno parte della vita quotidiana di molti tibetani, anche grazie all'impegno di Tashi Tsering. Ci sono sempre più siti web in lingua tibetana, mentre anche la qualità è in continuo aumento.
Nel novembre scorso, Tashi Tsering e il suo team hanno effettuato un'indagine per valutare il numero dei website in lingua tibetana. Hanno scelto alcune parole chiave e le hanno cercate con diversi motori di ricerca.
"Abbiamo scoperto che su Google compaiono più contenuti. Abbiamo scoperto più di 20 milioni di pagine in lingua tibetana in tutti i website. Calcolando per difetto, posto che ogni sito contenga 1000 pagine (in realtà solo i grandi siti hanno un numero di pagine del genere), 20 milioni diviso 1000 fa 20 mila. Quindi, secondo la nostra valutazione, ci sono almeno 20 mila siti in lingua tibetana."
Oltre al computer, i tibetani usano anche lo smartphone su cui si possono leggere e scrivere i caratteri tibetani. Tashi Tsering ne è felice, e ci fa vedere un articolo in tibetano che gli ha mandato un amico su Wechat, app di messaggistica su smartphone. Anche se ha una grande passione per la lingua e per la scrittura tibetana, Tashi si dimostra piuttosto pragmatico circa il futuro della sua lingua madre.
"Per tramandare una lingua, una scrittura o una cultura, la tutela non basta, l'importante è usarla in tutte le occasioni e su tutte le piattaforme. Se perde la sua vitalità, una lingua esce dalla storia, nonostante le ottime condizioni fornite. Nessuno può impedire la sua estinzione. Quello che possiamo e dobbiamo fare è fornire opportunità e condizioni paritarie a ogni lingua e scrittura. Per esempio, in Cina sono stati varati gli standard necessari e sono stati investiti molti capitali per la costruzione di tutte le piattaforme. In tali circostanze, la lingua tibetana continua a vivere, anzi a crescere, il che dimostra che è ancora una lingua e scrittura colma di vitalità."
Tashi Tsering proviene da una famiglia di pastori che vive sui monti di Diqing, ha 5 fratelli, uno fa ancora il pastore e l'altro fa la guardia forestale. Non conoscono il cinese, e quando usano lo smartphone per parlare o scrivere messaggi in tibetano, forse non sanno che si tratta di un contributo del loro fratello maggiore!
Quindi Tashi Tsering, il pioniere dell'informatizzazione della scrittura tibetana, lavora da tempo per realizzare il suo sogno giovanile: leggere la lingua tibetana sul computer! Naturalmente ci auguriamo che la lingua, la scrittura e la cultura tibetana, insieme a quelle di tutte le altre etnie cinesi, siano preservate e fioriscano ancora meglio in futuro.