"Integrazione affettiva" all'Università del Tarim
  2015-06-05 19:41:04  cri

Ala'er, una città del sud della regione autonoma del Xinjiang Ugyur, si trova sul bordo del Taklamakan, il più grande deserto della Cina. Grazie all'opera di bonifica condotta da generazioni dalla 1° Divisione Agricola dei Corpi di Produzione e Costruzione del Xinjiang, nel deserto solitario è nata una cittadina piacevole e ordinata, che ospita anche l'Università del Tarim, la più grande del sud del Xinjiang. Nel campus, si vedono ovunque gli studenti delle minoranze etniche, vestiti nei loro costumi, e quelli di etnia Han, che si parlano sorridenti in due lingue, cinese standard e Uygur.

L'Università del Tarim, fondata nel 1958, ha una doppia missione: la bonifica e valorizzazione dei terreni e la formazione dei talenti. I laureati sono sparsi in tutto il Xinjiang, dai pascoli di confine alle compagnie di base, e svolgono un ruolo particolare nella promozione dell'unità etnica nella regione.

"Il sud del Xinjiang è caratterizzato da un'alta percentuale di popolazione di etnia Uygur, perciò la nostra scuola persiste nell'insegnamento bilingue: gli studenti delle minoranze studiano il mandarino, e gli studenti Han devono anche apprendere le lingue delle minoranze, solo in questo modo si possono rafforzare i contatti ed eliminare i malintesi"

A parte l'insegnamento bilingue, l'università continua ad esplorare il metodo dell' "integrazione affettiva", secondo cui gli studenti Han e quelli delle minoranze studiano e vivono insieme, in modo da creare dei rapporti affettivi tra di loro. Dopo anni di vita comune, gli studenti non hanno più timori e non si sentono più isolati, e diventano un'unica famiglia.

"In occasione delle feste, offriamo sussidi e sostegno finanziario agli studenti delle minoranze, in particolare a quelli musulmani. La Festa musulmana del Kurban e la Festa della Primavera degli Han non sono festività etniche, ma dell'intera popolazione del Xinjiang. "

Adili, di 22 anni, è uno studente del secondo anno della facoltà di meccanica agricola. Nel dormitorio, vive in una stanza con altri 4 ragazzi, tutti di etnia Han. All'inizio temeva di non andare d'accordo con loro, ma poi ha scoperto che rispettavano i costumi della sua etnia e conoscevano bene la cultura etnica, allora in meno di un anno sono diventati ottimi amici.

"Una sera dello scorso semestre, mentre ripassavo, mi è venuto un forte mal di stomaco, allora ho telefonato ai miei compagni di stanza. Sono subito venuti, mi hanno portato all'ospedale, e sono rimasti tutti e quattro con me durante la notte, senza chiudere occhio. Non ho parole per ringraziarli..."

Baraat è una ragazza Uygur, graziosa e studiosa, proveniente da Turpan, a centinaia di km di distanza dalla scuola. Appena arrivata, conosceva poco il cinese standard, per cui aveva delle enormi difficoltà nello studio, e tutte le sere si nascondeva sotto le coperte e piangeva. Grazie al cordiale aiuto delle compagne di stanza di etnia Han, è diventata una delle migliori studenti della classe.

"Mi aiutano sotto tutti gli aspetti, sia negli studi che nella vita. Sono molto commossa. L'amicizia non è una questione di etnia, basta essere felici insieme."

L'Università del Tarim si trova nel sud del Xinjiang, un'area piuttosto arretrata dal punto di vista economico. Il 70% degli studenti provengono dalle campagne e dai pascoli, e per loro l'accesso non è stato facile. Grazie al sostegno delle brigate di produzione e costruzione, l'università ha istituito le borse di studio delle brigate, delle imprese e dell'università, riservate agli studenti eccellenti delle famiglie povere. Nur Imanguri è una studentessa del terzo anno della facoltà di veterinaria e da tre anni gode della borsa di studio di primo grado.

"I miei genitori sono contadini e la mia famiglia è molto povera. Quando sono entrata all'università, lo Stato mi ha offerto un sussidio di 8 mila RMB. Ogni anno godo dei 5000 RMB della borsa di studio di primo grado, e in aggiunta ai sussidi della scuola agli studenti poveri, non devo più chiedere soldi alla famiglia per le tasse scolastiche e per le spese di vita. La mia specializzazione è tipica di questa università. Nel Xinjiang si allevano molte mucche e pecore, e i prezzi della carne continuano ad aumentare. Dopo la laurea, potrei aprire uno studio veterinario, che mi permetterebbe di guadagnare bene."

Dopo 56 anni di sviluppo, l'Università del Tarim ha formato più di 50 mila laureati, 20 mila dei quali delle minoranze etniche, tra cui Nur Guli. Alta e con dei grandi occhi, dopo la laurea in cinese standard ha rinunciato alle buoni occasioni di lavoro nella sua terra di origine, Hami, e ha deciso di rimanere nella scuola come assistente all'Istituto di studi umanistici. Parlando della sua scelta, ha spiegato:

"L'Università del Tarim mi ha dato molto, quindi voglio anche offrire il mio contributo alla scuola, che ha bisogno di docenti delle minoranze come me. Spero di aiutare più studenti con il mio lavoro."

Luglio è il mese in cui i laureati lasciano l'università. Alimas sta per lasciare la scuola dove ha studiato e vissuto per quattro anni, per entrare nella società. A volte si sente confuso. Di fronte agli attentati terroristici avvenuti ultimamente nella regione e alle voci nei confronti del Xinjiang e degli Uygur, egli afferma:

"Indipendentemente da tutto, noi Uygur siamo sempre un'etnia cordiale e accogliente!"

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