Cina-Italia: al via una riorganizzazione della cooperazione nella campo dell'ambiente
  2015-04-03 11:18:35  cri

Nel mese di marzo si è tenuta a Beijing la sessione annuale dell'Assemblea Popolare Nazionale e quella della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese. Più di 3000 deputati provenienti dalle tutte le parti della Cina si sono riuniti alla capitale cinese per discutere i temi più importanti dello Stato. Quest'anno uno degli argomenti più seguiti è stato la lotta all'inquinamento e la tutela ambientale. Il premier cinese Li Keqiang nel suo rapporto di lavoro del governo ha ribadito che l'inquinamento è da combattere con tutte le forze. Ma è ben noto che il problema dell'inquinamento non è risolto in un giorno, ma necessita degli impegni di tutti, dal governo alle aziende e pubblico, anche la cooperazione internazionale gioca un ruolo indispensabile in questo processo. Collaborare nel campo dell'ambiente tra Cina e Italia non è una novità, ma rappresenta una tradizione che è già cominciata da decenni. Tuttavia, nell'attuale nuovo contesto, la strategia e le misure intraprese dalla Cina sui temi ambientali hanno vissuto cambiamenti radicali. In questo momento, anche il governo italiano ha voluto rivalutare e riorganizzazione la cooperazione con la Cina nel settore dell'ambiente facendo in modo che questa collaborazione sia più adatta alla situazione e quindi più efficace. Con questo obiettivo, giorni fa il direttore degli affari generali del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio italiano Francesco La Camera ha effettuato una missione in Cina per confrontarsi con le autorità competenti cinesi. Come è andata la sua missione e quali sono i risultati raggiunti. Ecco di seguito l'intervista al direttore La Camera.

La cooperazione sino-italiana nel settore ambientale, grazie ad una recente missione della delegazione italiana in Cina durante la quale sono stati firmati degli accordi e memorandum, ha compiuto una riorganizzazione istituzionale per lanciare meglio le prossime iniziative concrete. Sperando bene nel futuro facciamo uno sguardo retrospettivo al passato per rivivere la storia della cooperazione verde tra i due Paesi e alcuni importanti progetti realizzati. Abbiamo avuto il modo di intervistare Shi Dinghuan, famoso scienziato e consulente del Consiglio di Stato cinese, che ci ha permesso di conoscere la storia di questa cooperazione:

"La cooperazione sino-italiana nel settore dell'energia, dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile ha una lunga storia. L'Italia è uno dei primi paesi che hanno cominciato a promuovere al suo interno le nuove energie e lo sviluppo a basso contenuto di carbonio. La cooperazione sulle energie rinnovabili tra Cina e Italia risale agli anni '80, in quel periodo ho visitato il Belpaese per diverse volte nell'obiettivo di vedere con i miei occhi la realtà italiana sulla bioenergia, sull'energia solare, termica, e anche nucleare. Poi abbiamo avviato dei progetti di cooperazione, per esempio il progetto del biomass della provincia del Liaoning, realizzato con 100% le tecnologie italiane. Negli anni '90, la Cina ha introdotto dall'Italia la tecnologia del silicio policristallino che ha permesso al Paese di produrre i pannelli fotovoltaici e delle attrezzature relative. "

Dopo i primi progetti di cooperazione portati al termine con successo, la cooperazione verde tra Cina e Italia ha imboccato una corsia veloce. Va ricordato in particolare il fondo per l'ambiente energetico "Sino-Italian Facility" (SIF), stabilito dal governo italiano e dal Ministero della Scienza e Tecnologia cinese grazie al quale sono nati una serie di progetti esemplari, per esempio SIEEB, l'edificio sino-italiano dell'ambiente e dell'efficienza energetica, sede del Dipartimento dell'Ambiente dell'Università Tsinghua, con un investimento di 20 milioni di euro da parte del governo italiano.

Un'altra parte molto importante della cooperazione è la formazione dei talenti. Ogni anno si tengono due corsi all'Università di Venezia e all'Università di Torino, che in questi anni hanno formato un gran numero dei funzionari, imprenditori e studiosi cinesi. Shi Dinghuan ha infine ricordato che l'Italia è il paese tra tutti che negli ultimi anni ha investito più risorse nella cooperazione con la Cina nel campo dell'ambiente.

"L'Italia ci ha sostenuto sulla ricerca metodologica sul CDM (meccanismo dello sviluppo pulito), nonché sui progetti concreti dello smaltimento dei rifiuti, dello sviluppo delle nuove energie ecc. Nella regione autonoma della Mongolia interna, è stato realizzato il progetto esemplare del sistema di combinazione dell'energia eolica e fotovoltaica in alcuni villaggi grazie alla cooperazione con l'Italia. Anche in Tibet, l'Italia ci ha aiutato a svolgere indagini e ricerche per elaborare una strategia energetica del Tibet."

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