La Festa di Primavera, ossia il capodanno cinese, è una delle festività tradizionali più importanti e maggiormente sentite in Cina. Tuttavia l'atmosfera di questa festa sta diventando sempre meno sentita rispetto al passato, in particolare nelle grandi città.
Con l'evoluzione della società si stanno perdendo le vecchie abitudini della festività di capodanno. Oggi volgiamo lo sguardo indietro ai costumi e usanze del passato, per recuperare i ricordi nella memoria.
La fiera del tempio
Nei tempi antichi, per ottenere la protezione degli antenati e delle divinità, la gente faceva sacrifici presso palazzi o luoghi specifici adibiti a entrare in contatto con esse. Questa è l'origine del Miaohui, la fiera del tempio. Con il passare del tempo, il rito si è gradualmente trasformato in attività di intrattenimento pubblico nel periodo delle festività, in particolare durante la Festa di Primavera. Gli oggetti indispensabili per partecipare a una fiera del tempio sono i "pesci di carta", ovvero pesci ritagliati dalla carta, collegati tra loro da un filo bianco e retti con bacchette di bambù, i "lingotti d'oro e d'argento", ovvero lingotti di argilla rivestita di stagno, anche questi retti da una bacchetta di bambù, e le girandole, fatte da canne sottili e nastri di carta colorati.
La fiera del tempio è un'importante componente della cultura tradizionale cinese. Anche se oggi alle fiere del tempo il divertimento non manchi grazie al buon cibo, a giochi vari e a spettacoli interessanti, molti sentono che la presenza sempre minore di contenuti tradizionali e folcloristici faccia mancare alle fiere qualcosa. Per esempio a Beijing, dove ogni anno si tengono fiere del tempio, gli aspetti religiosi stanno diventando sempre meno vari, solo occasionalmente si tengono attività di sacrificio, e anche quelle molto di rado. La fiera sì, ma il tempio non necessariamente. Oggi la "fiera del tempio" si può tenere ovunque: parchi, stadi sportivi, addirittura centri commerciali.
La divinità della cucina
Il 23 dicembre del calendario lunare cinese è la giornata di saluto alla divinità della cucina cinese, infatti questo giorno viene anche chiamato "capodanno minore". Secondo la leggenda, il 23 dicembre di ogni anno, la divinità della cucina partiva alla volta del Palazzo Celeste per far rapporto sulla vita della popolazione all'Imperatore di Giada. Per evitare che la divinità della cucina parlasse male, ogni famiglia era solita preparare in questo giorno dolci da dare in offerta alla divinità e incollarla alla sua bocc, e fare "cavalli" di carta da attaccare in cucina come regalo alla divinità per il suo ritorno alla sera.
Prima della cena, venivano messi panini, caramelle a forma di zucca e ravioli cinesi in un lungo piatto di legno che a sua volta veniva posto davanti al fuoco della cucina dove si bruciava incenso e carte religiose per i sacrifici. Dopo cena, i beni del sacrificio venivano spostati al centro del cortile, dove venivano bruciati insieme agli incensi e ai "cavalli di carta" preparati. Accompagnato dal rumore dei petardi, la divinità della cucina partiva per il cielo sul suo cavallo bianco. Oggi non si tiene più un rito così serio per la divinità della cucina, e la gente si limita solamente a comprare qualche caramella in segno d'augurio .
Cerimonia di sacrificio agli antenati
Alla vigilia del capodanno cinese, nel tempio ancestrale si teneva la cerimonia di sacrificio agli antenati diretta dal capo del clan familiare, e per l'occasione veniva anche mostrato il libro di genealogia familiare. La mattima del giorno precedente al capodanno, il capo svolgeva i preparativi per la cerimonia come le pulizie e la disposizione degli addobbi e delle offerte, mentre i capi delle filiali venivano convocati per discutere i turni dei sacrifici, organizzare il vitto e valutare gli affari del clan.
Dopo il pranzo venivano accesi gli incensi. Di sera, oltre al capo che dirigeva la cerimonia, tutti i membri del clan dai grandi ai piccoli dovevano recarsi al tempo ancestrale per offrire incensi e fare il sacrificio. Il sacrificio agli antenati e alle divinità in occasione del capodanno cinese risale alle dinastie Shang e Zhou (circa 1600-300 a.C), per poi trasformarsi in una festa tradizionale della nazione cinese.