"Cambiamenti che ispirano": la sfida delle donne disabili cinesi
  2014-12-23 13:37:40  cri




In un club di sordomuti di Lhasa, dei giovani tibetani discutono davanti a un poster che illustra la lingua dei segni: ci troviamo al Cafè Zarah, presso la Torre del Tamburo a Beijing, per la mostra fotografica "Cambiamenti che ispirano", organizzata da Handicap International e da UN Women in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità.

"La lingua dei segni tibetana si è sviluppata con l'aiuto dell'Associazione dei sordomuti cinesi, ed ora esiste addirittura un dizionario apposito edito dalla Casa Editrice del Tibet. La lingua tibetana ha delle espressioni diverse dal cinese, per cui la lingua dei segni cinese è difficile da capire per i sordomuti tibetani. Un club di Lhasa si occupa di insegnare ai sordomuti la lingua dei segni e di formare il personale che lavora con loro. Per esempio, quando un sordomuto trova lavoro, il personale si reca sul posto a insegnare ai colleghi a comunicare con lui."

In un'altra foto, vediamo la signora Li e il marito disabile, che vivono nel distretto di Mashanxian, nel Guangxi. I polli del loro allevamento, nutriti in modo organico, sono molto richiesti al mercato dei prodotti ecologici di Nanning, per cui da poco ne hanno ampliato la dimensione.

Su Meihua, una disabile madre di due coppie di gemelli, oltre ad occuparsi dei figli, voleva anche lavorare. Handicap International l'ha aiutata ad aprire un allevamento di polli, ma con scarso successo perché lei non aveva nozioni in materia, poi è passata alle anatre, con dei risultati migliori.

"Questa donna del Guangxi guadagna 800-900 yuan al mese, ha dei problemi alle gambe e non può usare la macchina da cucire a pedale, allora gliel'abbiamo modificata, e adesso tutti nel vicinato si fanno fare i vestiti da lei."

La signora Xu era una donna d'affari di successo, poi ha avuto un incidente in cui ha perso la gamba sinistra, per cui si vergognava a uscire di casa, ma si è fatta coraggio e ha addirittura fondato il 'Gruppo felice' dei disabili, che organizza molte attività.

Questa ragazza non vedente frequenta il terzo anno dell'Università Lianhe di Beijing, e fa parte del gruppo di danza che Handicap International ha formato l'anno scorso per ragazzi non vedenti, autistici, e disabili in carrozzella.

In un'altra foto, vediamo una coppia di sposi sordimuti dello Yunnan, ex compagni di scuola, che ora hanno due belle bambine e hanno anche fondato un'associazione per i sordomuti locali.

Handicap International ha sottoposto a riabilitazione una bambina colpita da cerebropatia, che poi è riuscita ad andare all'asilo e ora frequenta le elementari. La mamma l'ha abbandonata, ma lei fa dei grandi pro gressi.

Da queste foto possiamo farci un'idea delle attività svolte in Cina da Handicap International, un'associazione che opera in Cina dal 1998. Ora diamo la parola ad Alessandra Aresu, country director di HI:

"Handicap International opera in Cina dal 1998. Abbiamo molti progetti in Yunnan, Guangxi, Tibet, Sichuan e Beijing a favore dell'inclusione nella società delle persone con disabilità, il loro accesso all'educazione, alla salute e alla riabilitazione. Appoggiamo anche le organizzazioni locali offrendo del training per formare la loro capacità di lavoro, sostegno finanziario, e un network con le organizzazioni internazionali, affinché siano ben collegate e possano lavorare insieme. Abbiamo 12 progetti in atto, 6 dei quali in Tibet. Il nostro è un approccio alla disabilità polivalente, non solo sanitario, ma anche sociale, ossia la disabilità è vista come una componente della società a cui bisogna dare il benvenuto".

"La mostra, frutto della collaborazione fra Handicap International e UN Women China, presenta 12 storie di donne disabili di Beijing, del Guangxi, dello Yunnan e del Tibet, fotografate dal nostro amico Yan Lei. Ogni storia è legata a un articolo della Convenzione dell'Onu sui diritti delle persone con disabilità, firmata dalla Cina nel 2008. La mostra mira a stimolare l'applicazione dei diritti dei disabili in Cina, e la loro migliore comprensione da parte dei disabili stessi."

Secondo l'illustrazione di Alessandra, le donne e le ragazze raffigurate nelle foto partecipano a 7 progetti che HI porta avanti da alcuni anni nello Yunnan, Tibet, Guangxi e Beijing insieme alle associazioni dei disabili locali. Visitando la mostra, ho notato una donna di mezza età vestita di rosso, dall'aria energica e che sorrideva a tutti, raffigurata anche in alcune foto. Ma questo sorriso ha alle spalle una storia molto speciale. Ascoltiamo:

"Mi chiamo Xu Lanxian, ho 58 anni, e vivo a Yuxi, nello Yunnan. Nel 1998 ho perso la gamba sinistra in un incidente stradale e adesso ho un arto artificiale. All'inizio non riuscivo ad adattarmi, mi vergognavo a farmi vedere in giro, tutti dicevano che ero finita, io che prima mi occupavo di decorazione di interni e guadagnavo così bene! Sono rimasta in ospedale per due anni, per la gamba e per le ferite al polso destro. Adesso invece, dopo la riabilitazione in collaborazione con l'associazione locale delle persone con disabilità, riesco a nuotare, a ballare, a giocare a badminton, e addirittura a saltare la corda!"

Nel 2013 Xu Lanxian è entrata nel gruppo di auto-aiuto appena fondato nel suo villaggio e ne è diventata il capo. Adesso gestisce un negozio di abbigliamento per persone anziane, aiuta in cucina a casa e sostiene chi ha bisogno nella comunità, per far capire con la sua esperienza che la disabilità è solo una parte della vita e che i disabili sono come gli altri e possono realizzare i loro sogni.

Xu Lanxian era molto orgogliosa di essere presente alla mostra, e di vedere l'impegno generale in favore delle persone con disabilità:

"Sono così felice di vedere l'impegno di tante persone, anche straniere! Mi hanno portata a Beijing, oggi è il giorno più bello della mia vita!"

Ecco l'impressione del fotografo Yan Lei quando l'ha conosciuta:

"Quando ho visto che usava una mini-auto elettrica, ho capito che aveva dei problemi alle gambe, ma poi si è messa a saltare la corda! Quando ho saputo che aveva una gamba artificiale, non riuscivo a crederci!"

Il Programma di cooperazione allo sviluppo del Belgio sponsorizza sin dall'inizio i progetti di HI in Cina. Ora diamo la parola a Michel Malherbe, ambasciatore del Belgio in Cina:

"Come tanti altri, nel mio ambiente vengo spesso a a contatto con la disabilità, quindi so come è importante la sua corretta comprensione a livello locale e internazionale. In Cina, come nel resto del mondo, le donne sono in prima linea e hanno bisogno del nostro sostegno speciale. Il Belgio sostiene le attività di Handicap International in Cina sin dall'inizio. Nel 2011 la principessa Matilde, ora regina, ha concesso un'intervista a 'One Plus One', ero presente e sono rimasto molto impressionato dal lavoro che la radio sta facendo".

La radio One Plus One (Yijiayi), fondata a Beijing nel 2006, è formata da giornalisti professionisti, tutti non vedenti, e fornisce i programmi sulla disabilità alla Radio Nazionale Cinese. E' un esperimento unico al mondo, ed è ormai famosissima in Cina per aver seguito le Paralimpiadi 2008 di Beijing.

Ora diamo la parola a Jiulia Broussard, country director di UN Women:

"Le foto della mostra esprimono aspetti sia positivi che negativi: orgoglio, forza e dignità di vita con la disabilità. Queste donne sono attive in famiglia e nella società con il loro lavoro, ispirano gli altri con la loro creatività, e sono un simbolo del progresso femminile. Anche se forti, le donne disabili sono però deboli di fronte alla violenza e alla discriminazione".

Jiulia Broussard afferma che più del 75% dei disabili cinesi vive nelle zone rurali, e per lo più in condizioni di povertà. Secondo dati del 2005, i disabili poveri sono 14 milioni, con un reddito pro capite di meno della metà della media delle altre famiglie locali. Anche senza delle chiare statistiche, i disabili sono anche più soggetti alla violenza. La violenza danneggia la salute e la famiglia, e la società e l'economia, per cui occorre dire no alla violenza sui disabili.

Una ragazza snella ed elegante, in bianco e nero, sedeva in un angolo della sala della mostra: è Zhang Ran, una giovane non vedente di Beijing:

"Sono Zhang Ran e frequento il terzo anno del corso di educazione speciale dell'Università Lianhe di Beijing. Amo molto la musica e la danza. La prima volta che ho ballato, mi sono preparata bene, ma avevo paura, ma col tempo ho preso fiducia. Sentendo la musica, non mi sento più triste. Faccio anche del nuoto, con cui ho acquistato fiducia in me stessa, e il coraggio per andare avanti".

Il giovane fotografo Yan Lei è un grande amico di Zhang Ran, ascoltiamo:

"Sono un fotografo freelance, e nel tempo libero lavoro per Handicap International. All'inizio non sapevo come fotografare le persone disabili, ma col tempo ho scoperto che sono come noi. Le ragazze amano ballare e farsi fotografare. Zhang Ran studia medicina tradizionale cinese e quando torno dalle trasferte di lavoro e sono stanco, mi fa dei massaggi. Comunichiamo via wechat. I disabili si occupano degli altri e li rispettano, e noi dobbiamo fare lo stesso con loro".

La signora Zhang Yanhong è vice direttore del Dipartimento diritti e interessi delle donne della Federazione Nazionale delle Donne Cinesi, da sempre in prima fila per la tutela delle donne.

"La Federazione Nazionale delle Donne Cinesi è la maggiore associazione femminile della Cina, fa parte della Commissione Disabilità del Consiglio di Stato, e lavora da sempre per la tutela dei diritti delle donne disabili. Ecco alcuni aspetti del nostro lavoro: per la Giornata della Disabilità in Cina, promuoviamo delle campagne pubblicitarie nella società per il rispetto dei disabili e il loro sviluppo; organizziamo con i volontari dei servizi alle donne e ai bambini disabili, adesso in Cina ci sono 4,7 milioni di volontari registrati che operano 'one to one' o a gruppi per la garanzia dei diritti delle donne e dei bambini disabili; partecipiamo all'elaborazione di leggi, come la Legge contro la violenza familiare, di cui è in atto la richiesta di pareri nella società, e offriamo servizi di consultazione legale per donne, anziani, bambini, e disabili."

La FNDC si impegna a fondo anche per lottare contro l'attivo traffico delle donne e dei bambini, che preoccupa molto la società cinese. Quanto alle attività a favore dei bambini, in 21 province del sud-ovest della Cina offre pacchetti alimentari gratis, con fondi statali, per i bimbi di 6-24 mesi, per prevenire anemia, malnutrizione e disabilità.

Nelle foto della mostra, Zhang Yanhong ha visto dei sorrisi solari, uno spirito indomabile e tanta gioia e coraggio.

Ora torniamo alla mostra fotografica "Cambiamenti che ispirano", dando la parola a Li Xiaomei, vice direttore del dipartimento internazionale della Federazione Nazionale dei Disabili cinesi:

"Il tema della mostra è 'Cambiamenti che ispirano', legato ai temi della Convenzione dell'Onu sui diritti dei disabili. Nel mio lavoro con i disabili, ho tratto la sensazione che abbiano una grande forza positiva interiore e una mente più sana di tanti altri. La signora Zhang Haidi, presidente della Federazione Nazionale dei Disabili Cinesi, nella riunione per il piano di lavoro per i prossimi 5 anni ha detto che dobbiamo privilegiare le donne e i bambini disabili. E' la prima volta che viene avanzata questa proposta".

L'Onu ha stabilito la Giornata internazionale delle persone con disabilità nel 1992, e quest'anno il tema è lo sviluppo sostenibile. Nel settembre del 2015 sarà approvata l'Agenda dell'Onu per lo sviluppo sostenibile post 2015, e la FNDC e altre organizzazioni di disabili straniere vogliono che venga inserito lo sviluppo sostenibile dei disabili. Durante la conferenza di quest'anno della FNDC, il presidente cinese Xi Jinping ha detto che bisogna offrire le stesse opportunità ai disabili, per uno sviluppo inclusivo.

Jiulia Broussard, country director di UN Women, ricorda che quanto ai progressi recenti, il governo cinese ha appena publicato la bozza della Legge contro la violenza familiare, ora sottoposta alla valutazione della società, che dovrebbe essere approvata nel 2015, e che interessa anche le persone con disabilità. Alla bozza hanno lavorato intensamente per anni la Federazione Nazionale delle donne cinesi, la Federazione Nazionale dei disabili cinesi, e tante altre organizzazioni e individui sensibili a questo grave problema. Ma quali sono i problemi che UN Women si trova di fronte nel lavoro con i disabili in Cina? Jiulia Broussard afferma:

"La sfida per noi è che in generale si pensa che per le donne e per i disabili non esistano problemi, che tutto vada bene, una mancanza di sensibilità che va sradicata".

"E' più facile lavorare qui che in Afghanistan o nello Yemen, per esempio, ma manca la giusta sensibilità. E' anche difficile trovare finanziamenti, perché i paesi occidentali pensano che la Cina sia ricca, anche se non è vero, e riducono gli aiuti allo sviluppo. I privati e le imprese cinesi fanno delle donazioni, ma per le vie facili, ossia per l'educazione e per la costruzione di scuole, ma non per disabilità, che non è ancora vista come un tema importante per lo sviluppo generale del paese."

Ora passiamo a una giovane coppia di sordomuti dello Yunnan, Li Dongchong e Xu Wei, presenti alla mostra, che parlano tramite l'interprete:

"La nostra è una semplice famiglia contadina di una zona montuosa del distretto di Chongyang della città di Yuxi, nello Yunnan, e abbiamo due bellissime bambine. Nonostante le dure condizioni di vita in montagna, siamo felici perché abbiamo l'aiuto del governo, che organizza molte attività culturali, soprattutto questa visita a Beijing, che ci ha molto incoraggiato".

I due giovani hanno entrambi 27 anni, erano compagni di scuola alle superiori, quindi sanno scrivere. Lui lavora al trasporto di terra in una miniera, a casa ha un vivaio, e fa altri lavoretti, arrivando a guadagnare sui 9mila yuan al mese (più di 1000 euro). Lei prima lavorava in un negozio, e ora si occupa delle due bambine, una di tre anni e una appena nata.

La bambina più grande è appena stata premiata all'asilo, il che reso molto felice la mamma. L'anno prossimo lei vorrebbe tornare a lavorare, visto che i genitori e i suoceri le danno una mano con le piccole. Visto che ha studiato pittura alle superiori, le piacerebbe dipingere le ceramiche per un laboratorio del capoluogo distrettuale, posto una sessantina di km a sud di Kunming.

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