Nel villaggio di Jinxiu, sotto la pagoda Wenbi (del pennello), alcuni cespugli di tè formano la scritta "shijie dianhong de guxiang", ossia "terra natale del tè Dianhong". Il villaggio si trova nel distretto di Fengqing, della città di Lingcang, nel centro-ovest della provincia meridionale cinese dello Yunnan, in una zona montuosa ricoperta di boschi e di piantagioni di tè, ed è stato scoperto dal nostro protagonista di oggi, Li Shuqiu, un 48enne di Beijing laureato in chimica dei polimeri, che dopo anni di attività in imprese straniere in Cina, si è messo in proprio, promuovendo il tè e la grappa di Fengqing.
Li Shuqiu ha deciso di realizzare il suo sogno di una vita libera, dedita alla promozione di alimenti sani, come il tè e la grappa di cereali prodotti in questa remota zona della Cina.
Adesso in Cina si parla tanto del "sogno cinese", ossia della possibilità per il singolo di fare delle scelte audaci, impensabili anni fa, per realizzarsi e far conoscere nel frattempo delle realtà sconosciute del paese, all'insegna della vita sana e dell'alimentazione naturale, un'esigenza che anche in Cina si fa sempre più sentire...
Chiaramente non è una scelta facile. Per saperne di più, diamo subito la parola al nostro ospite di oggi, Li Shuqiu, che per iniziare mi ha illustrato le bellissime foto delle piantagioni di tè di Fengqing appese alle pareti del salone della sua villa:
"Sono piantagioni di tè a terrazze, e questo è il 're degli alberi di tè', di ben 3200 anni! Lo Yunnan conta quattro zone di produzione di tè: lo Xishuangbanna, Simao, adesso chiamata Pu'er, Lingcang, da cui dipende Fengqing, che produce tè rosso, e Baoshan, che produce tè verde".
Li Shuqiu ha scoperto Fengqing nell'estate del 2012, nel corso di un viaggio in auto da Beijing in Tibet, passando per lo Yunnan.
Lungo la strada, ottima ovunque, al punto che l'ha percorsa non in jeep, ma con la sua bella Volkswagen argentata, Li Shuqiu si è fermato nel villaggio di Jinxiucun, dove ha scoperto il tè rosso e la grappa locali, prodotti in modo artigianale, trovandoli deliziosi, e ha deciso di farli conoscere agli amici.
Non solo, ha deciso di farne il suo mestiere, ossia di promuoverli in tutta la Cina, perché sono sani e di ottimo gusto. Adesso i cinesi sono sempre più attenti alla sicurezza alimentare e molti di loro cominciano ad assaporare la grappa, smettendo di consumarla a litri come prima, quindi più qualità e meno quantità.
In realtà, la tradizione cinese ha sempre dato importanza alla moderazione. Per fare un esempio, gli antichi bronzi rituali di epoca Shang comprendono degli eleganti contenitori per la grappa. La brocca "jue" presenta due sporgenze, che servivano a limitare la quantità, in modo da non esagerare.
La provincia dello Yunnan, nella Cina sud-occidentale, è una zona montuosa abitata da decine di minoranze etniche, per cui vanta una ricca cultura e artigianato, oltre a meravigliosi paesaggi naturali, che passano dai monti innevati, come Meilixueshan, nel nord, al confine con il Tibet, alle risaie dello Xishuangbanna, nell'estremo sud, al confine con il Laos.
Da tempo i locali coltivano il tè sui monti, lo fanno seccare al sole e lo consumano così, la forma più semplice di tè. Esistono ancora alberi millenari di tè, dalle larghe foglie, i più antichi della terra, che danno un tè dal gusto selvatico, simile a quello del vero e proprio tè selvatico a cespugli sui monti.
Il tè dà vigore ai contadini nel lavoro nelle risaie, al punto che possono dimenticare di portarsi dietro il pranzo, ma mai la teiera di ferro di tè, altrimenti non riescono a lavorare... Però in Cina il tè dello Yunnan non è mai stato famoso come il tè verde Longjing, il tè rosso Qimen, il Tieguanyin, ecc. Li Shuqiu ci spiegherà il perché:
"Al tempo dell'aggressione giapponese, il Fujian, l'Anhui e il Zhejiang erano le maggiori zone di produzione di tè della Cina. Una volta occupate, diventò impossibile esportare tè per ricavarne valuta estera, quindi il governo nazionalista inviò degli esperti a cercare delle altre zone di produzione. Due di loro nel 1938 scoprirono lo Yunnan, il cui tè dalle grandi foglie fu esportato come 'Yunhong' nel '38 e poi nel '39 come 'Dianhong'. Prima il tè rosso era consumato dalle minoranze etniche locali, ma in scarsa quantità".
Li Shuqiu ha continuato dicendo che dei coltivatori di tè fuggiti dalle zone occupate arrivarono a Fengqing, nello Yunnan, dove fu fondata una fabbrica per la lavorazione del tè, che esiste ancora adesso all'interno dello stabilimento del Gruppo Dianhong. Dopo il 1949, la produzione di tè del sud-est della Cina tornò a prosperare per le buone condizioni delle strade. Il premier Zhou Enlai volle far rinascere il tè Dianghong dello Yunnan, e nel 1958 all'asta mondiale del tè rosso questo ottenne il primo premio. Adesso è donato agli ospiti di Stato stranieri, ma la produzione è limitata. Negli anni '90, per svilupparlo, sono stati fatti dei forti investimenti, e sono nate delle grandi piantagioni e molte fabbriche private.
Il tè Dianhong che Li Shuqiu introduce da Fengqing è sia tè coltivato nelle terrazze che quello degli antichi alberi. Adesso le terre sono date in appalto ai contadini, che hanno sia terrazze che antichi alberi, che prima però erano ignorati perché la raccolta è difficile. Raccolgono anche tè selvatico. Comunque non c'è uno standard preciso per l'antichità degli alberi, che però al minimo devono avere un secolo di vita. Ma che gusto ha il tè di un albero secolare?
"Il tè dal colore giallo-dorato è ricavato dai germogli, quello più scuro delle foglie, e il gusto è diverso: con l'aggiunta dei gambi il sapore si fa più dolce. I germogli puri danno un tè di alto livello, ma meno gustoso".
Questo è il commento di Li Shuqiu, di fronte a parecchie tazzine di tè fragrante, al piano terra della sua bella villa presso Tianjin. Accanto, sugli scaffali, file di bottiglie e di giare di grappa di vario tipo, barattoli di tè, e libri, un'altra sua grande passione. Ora Li Shuqiu ci darà qualche altra informazione sui vari tipi di tè:
"Il tè verde, che non è fermentato, deve essere consumato velocemente. Mi hanno insegnato un metodo per conservare il tè Biluochun: tenerlo in frigo in sacchetti di plastica. I processi di lavorazione sono simili, ma ci sono dei particolari che danno effetti diversi".
Ora siamo davanti a due tazze di tè rosso Dianhong di Fengqing, ricavato uno dalle foglie di antichi alberi, dal gusto forte, e l'altro dalle foglie dei cespugli, più delicato. Li Shuqiu fa notare:
"C'è qualcosa di bianco, come del fumo bianco, che si agita sulla superficie dell'acqua e poi scompare. Si dice che sia la prova della qualità del tè".
Li Shuqiu spiega che a Fengqing, la procedura di lavorazione del tè è semplicissima: la prima tappa si chiama "weidiao", ossia si fanno seccare in un luogo ventilato le foglie, poste in contenitori di bambù piatti sistemati uno sull'altro. Alcuni piantano dei fiori nelle vicinanze, che così profumano le foglie naturalmente! Poi si passa al "shaqing", in cui le foglie vengono passate con le mani lungo le pareti di una pentola calda, una procedura che si fa anche per il tè verde, e quindi al "litiao", la scelta, per avere delle foglie di uguale dimensione.
Il tè è un tema molto interessante, e anche la grappa di cereali, che aprono degli infiniti orizzonti sulla cultura cinese, quindi non c'è da stupirsi che Li Shuqiu sia rimasto affascinato e abbia deciso di lasciare la sua redditizia professione in un'azienda straniera e di dedicarvisi del tutto. Ma, a dir suo, non è stato un cambiamento voluto:
"Pensandoci bene, non è stato un cambiamento voluto. Ho gustato per la prima volta la grappa dello Yunnan nel 2011. Prima a Tianjin bevevo molto nelle cene di lavoro, e poi stavo male, come tutti. Allora ho pensato che dovevo far conoscere questa ottima grappa. Anche il tè di Fengqing è delizioso, e l'ho ordinato per i miei amici. Molti in Cina pensano che il vino rosso sia raffinato e che la grappa di cereali sia grossolana, ma dipende dal modo di bere. Io voglio far capire la qualità della grappa, e ne offro agli amici quattro tipi, fra cui possono scegliere, per poi centellinarla".
Nell'ottobre del 2012, dopo essere tornato dal viaggio in Tibet, Li Shuqiu ha ricevuto la grappa e il tè che aveva ordinato nello Yunnan. Tutti i suoi amici li hanno apprezzati e gliene ne hanno ordinato delle quantità. Si era già licenziato, e per anni non aveva fatto delle ferie.
L'esperienza lavorativa di Li Shuqiu segue per un certo verso il percorso tipico dei giovani laureati cinesi che vogliono farsi valere: dopo la laurea in chimica dei polimeri, ha lavorato in un'azienda statale, poi ha lasciato il posto fisso per entrare in un'azienda inglese di chimica industriale, in cui guadagnava di più, ma non aveva nessuna sicurezza, e in più percepiva un forte divario culturale: è stato criticato il terzo giorno di lavoro perché studiava in ufficio! Nelle aziende cinesi, invece, si è elogiati...
Nel '95 è passato a un'azienda danese-finlandese, che voleva creare una joint-venture in Cina. Come interprete della parte cinese, ha capito il problema che la affligge: la mancanza di precisione, le nozioni e gli strumenti tecnici sono gli stessi, ma le procedure non sono rigorose, questo fa la differenza.
In un recente viaggio a Taiwan per presentare la sua grappa dello Yunnan, Li Shuqiu ha notato la stessa cosa: le fettuccine alla carne di manzo di una trattoria locale sono richiestissime, la gente fa la coda, perché usano una buona farina di grano e sempre la stessa parte del manzo, con precisione e alta qualità.
In seguito, Li Shuqiu è passato a un'azienda israeliana di chimica industriale, rimanendoci per nove anni, in cui hanno sviluppato in Cina il tema della prevenzione degli incendi e gli standard collegati.
Nel salone al piano terra della villa di Li Shuqiu ci sono molti libri, dal che si capisce un'altra sua passione, la lettura. Su un tavolo, ho notato un libro, "Duku" (Deposito di letture), che raccoglie delle storie di vita che l'hanno ispirato nella sua decisione di dedicarsi al tè.
"Il capitolo 'xiaogeming' (piccola rivoluzione) mi ha molto influenzato. Il giornale di Taiwan 'Zhongguoshibao' ha aperto la rubrica 'Piccola Rivoluzione' che raccoglie dei piccoli cambiamenti personali: chi si mette a raccogliere musica popolare, chi aiuta i disabili, chi lotta contro la violenza familiare, ecc.. In particolare, una donna ha scoperto che nei negozi dell'isola mancavano prodotti locali, allora ha fatto rifiorire l'artigianato e adesso tutti le credono, e molti si rivolgono direttamente a lei per ordinare degli oggetti. Ci sono tante altre storie: di case vecchie trasformate in loft e riutilizzate, ecc."
Quindi una buona lettura ha ispirato Li Shuqiu a dare una svolta alla sua vita, il che accade spesso. Li Shuqiu è certamente un uomo di cultura con delle buone disponibilità economiche, ma ammette che all'inizio far decollare l'attività è difficile, però è sicuro che poco per volta andrà meglio. Infatti non è il solo ad aver fatto delle scelte diverse: un conoscente ha affittato un terreno per fare dell'agricoltura ecologica e offrire della verdura sana agli amici....
"Ha dovuto piantare dell'erba e altri vegetali per più di tre anni per poter ripristinare il terreno. Quindi avevo intorno a me molti esempi. Fra l'altro, ero sempre in trasferta e ho sentito dire da un amico che un contadino diceva: produco 400 chili di riso organico, ma 900 se aggiungo il concime! E lui gli ha risposto: ti compro io 400 chili di riso organico, e ti pago come se fossero 900 chili! In campagna, i maiali grassi vanno a finire al mercato, ma i contadini consumano la carne di maiali magri e neri, ma sani. Oggi c'è una forte richiesta di cibo sano."
Quanto al tè organico, l'anno scorso a Fengqing Li Shuqiu ha notato come viene portata avanti la lotta agli insetti nelle piantagioni: usano dei fogli di carta speciale di forma e di colore diverso a seconda del tipo di insetti, e delle lampade elettriche, e nessun insetticida. A Fengqing, sui monti, non fa caldo come nello Xishuangbanna, quindi ci sono meno insetti, e anche boschi di noci e altri alberi, con una forte biodiversità. Sul posto, la produzione della grappa è antecedente a quella del tè.
Li Shuqiu ha sempre amato il tè, come ogni cinese. Ma prima beveva del tè verde, e quando lavorava a Shanghai in primavera andava nelle piantagioni a raccogliere il tè con gli amici, per piacere. Amava il Biluochun di Suzhou, e Qimenhong, ma adesso preferisce il Dianhong dello Yunnan. Ma trova che è difficile guadagnare: molti cinesi non sanno distingere la qualità, non vogliono spendere molto per la grappa e per il tè, e si accontentano di prodotti comuni. Egli osserva:
"Io le chiamo: la grappa del mercato e la grappa dell'intellettuale. Per il mercato è importante la confezione, che deve essere spettacolare, il contenuto è secondario, per l'intellettuale invece conta la qualità".
Per far conoscere la sua buona grappa di Fengqing, ha brevettato da poco il suo marchio personale di grappa Qiugongfang , per cui ha anche aperto una pagina web.
Le bottiglie sono di ceramica bianca e blu, o giare cilindriche avvolte in carta grezza, che danno l'impressione di un germoglio di bambù. La scelta dipende dal gusto personale del cliente e dalle pietanze a cui si accompagna la grappa: con pietanze dolci o salate, la grappa ha un gusto diverso, quindi occorre fare un buon abbinamento.
Quanto alle confezioni, Li Shuqiu e la sua collaboratrice Lv Liping trovano molte difficoltà perché hanno bisogno di quantità limitate, per cui non possono rivolgersi alle grandi aziende che lavorano bene. Le confezioni le fanno fare a Wenzhou, le bottiglie di vetro nello Shandong e quelle di ceramica a Jingdezhen, la capitale della porcellana.
Li Shuqiu ha fatto una scelta coraggiosa, dedicandosi alla promozione del tè e della grappa di Fengqing, una remota zona dello Yunnan. Tuttavia il futuro è incerto, soprattutto perché l'anziano che produce la grappa forse sarà l'ultimo della famiglia a farlo:
"Il futuro è incerto: il contadino ha 76 anni e lavorerà ancora per qualche anno, ma le figlie non vogliono continuare: la minore ha sposato un tale del Zhejiang che ha comprato una proprietà nello Yunnan dove coltivano uva e arance; la maggiore lavora nel governo locale, e il genero ha un allevamento di maiali. Il padre fabbrica grappa da anni, è una parte della sua vita, ma teme per il futuro. Vorrebbe che diventassi azionista, ma per me il posto è troppo lontano, in ogni caso continuerà a fabbricare grappa ancora per qualche anno, poi vedremo..."
A questo punto Li Shuqiu ha ricordato che lo Yunnan produce molte erbe e sostanze medicinali che si possono mettere in infusione nella grappa, ma la procedura è difficile. Osserva che le cose buone sono vitali, ma in ridotta quantità sono difficili da far conoscere.
"A volte mi sento in contraddizione: è un piacere occuparsi di grappa e di tè e guadagnare per mantenermi e basta, ma a volte sei costretto ad ampliare l'attività, se rimani nel piccolo è difficile continuare. E ampliando si tocca la qualità, e non si ha più tempo per fare ricerche e studiare... Fare una cosa solo sulla base dell'interesse non è l'ideale".
Li Shuqiu ha fatto un esempio: un suo amico che ama la grappa ha comprato una fabbrica fallita a Yuxi, nello Yunnan, che aveva ancora in deposito molta grappa di vent'anni, che voleva vendere a 180 yuan al jin (mezzo chilo), ma non c'è riuscito. Inoltre la fabbrica non aveva i documenti a posto, quindi era difficile vendere apertamente.
Un altro amico ha investito 30 milioni di yuan nello Yunnan, per la lavorazione industriale del tè rosso locale, così da garantire delle foglie e un gusto standard.
Quanto al famoso tè Pu'er in mattonelle rotonde, diventato di moda da una ventina d'anni, la compagnia Yulin ha fatto degli enormi investimenti nello Xishuangbanna, raccogliendo il tè di 200 laboratori, e costruendo addirittura delle strade per facilitare il trasporto. Hanno delle raffinate confezioni in palline o quadretti compatti di tè, investono enormemente nelle campagne pubblicitarie, sono presenti a tutte le fiere del tè, e vogliono quotarsi in borsa. Questo per dimentare il marchio Pu'er per eccellenza.
Il che è impossibile per Li Shiqiu, almeno per ora, finché opera nel piccolo, ma lui non vuole smettere: intende creare della buona grappa medicinale dello Yunnan, in particolare un ricostituente contro la stanchezza. Egli osserva:
"Non avere un obiettivo e una direzione particolare è un problema, e agire solo sulla base dell'interesse non va bene, senza pressioni, ma anche senza spinte. Adesso nel settore della grappa iniziano ad entrare i capitali stranieri, lo Stato non vuole aziende vinicole di piccole dimensioni, non dà più i permessi. Per fare un esempio, il Gruppo thailandese Zhengda ha comprato da poco tre case vinicole nello Yunnan".
Quanto alla politica dello Statocinese verso il tabacco e i liquori è neutra, ossia né scoraggia né incoraggia, ma guadagna dalle tasse, e tende ad accorpare sia le fabbriche di tabacco, che ora si sono ridotte ad una decina su scala nazionale, che in futuro le case vinicole. Ma la Cina è così grande, e i gusti sono diversi a seconda delle zone, il che crea delle difficoltà.
Auguriamo al nostro Li Shuqiu di riuscire a portare avanti il suo commercio di tè e di grappa originale di Fengqing, che sono organici e sani, da assaporare con calma nei momenti di relax. Anche in Cina si sente la necessità di rallentare dai ritmi frenetici del lavoro, quindi siamo sicuri che Li Shuqiu ce la farà.