In un ristorante di Zhengzhou, nello Henan, nella Cina centrale, due giovani si mettono d'accordo su qualcosa, chiedendosi l'un l'altro: zhong bu zhong, sì o no?
Zhong in cinese significa metà, mezzo, l'esempio più famoso è il nome cinese di Cina, Zhongguo, il paese di mezzo. Però forse non sapete dove si trovava il centro del mondo secondo gli antichi cinesi e dove in Cina siano nati i concetti di centro, delle quattro direzioni, e della simmetria, così importanti nel pensiero tradizionale cinese. Ve ne parleremo nel programma di oggi, insieme ad un altro tema: arti marziali e pratica religiosa a Shaolin, il monastero nei pressi di Zhengzhou famoso nel mondo per la sua boxe.
Cominciamo dal centro del mondo, che secondo gli antichi cinesi si trova a Yangcheng, presso Dengfeng, una trentina di km a sud-ovest di Zhengzhou, il capoluogo della provincia dello Henan, nella Cina centrale. E perché? Ce lo spiegherà Yan Tiecheng, assessore ai beni culturali di Zhengzhou: "Agli albori dell'umanità, quando gli uomini cercavano di trovare la loro posizione nel mondo, in Cina i primi a farlo furono gli abitanti della zona di Zhengzhou, che ritennero che il centro del mondo fosse qui, e da questo estrapolarono le quattro direzioni, nord sud, est e ovest. Il posto dove si trovavano era quindi Zhongguo, il paese di mezzo. Nel vicino distretto di Gongyi si trova la terrazza di Fuxi, il progenitore dei cinesi, la culla dello yin-yang, un altro importante concetto cinese".
Yan Tiecheng osserva che l'uomo visse qui già 10mila anni fa, quindi il posto era adatto alla vita, e vi nacque una civiltà che è durata finora. In Cina, la civiltà di Liangzhu, nel Zhejiang, e quella di Hongshan, nel nord-est, alla fine sono sparite, forse per l'eccessiva importanza data alla religione e ai sacrifici. La civiltà cinese, su base Han, è nata con la dinastia Xia, con capitale Zhengzhou. Gli archeologi hanno scoperto qui il villaggio, la città e la capitale più antichi della Cina.
Visto che siamo in Asia, dove si trova invece il cuore dell'India?
Alcuni dicono che si trovi ad Allahabad, alla confluenza dei due grandi fiumi Ganga e Jamuna. Il poeta indiano Kabir, vissuto nel XV secolo, usa questa confluenza in una analogia poetica. Egli dice: le due correnti dell'amore e del distacco, come le correnti dei fiumi Ganga e Jamuna, scorrono giorno e notte, e il ciclo delle nascite e delle morti giunge a termine. Kabir aggiunge: con questa verità, l'ignorante diventa saggio, e il saggio diventa silenzioso.
Dopo questa scappata filosofica in India, torniamo alla Cina, a Zhengzhou, dove gli antichi cinesi hanno posto il centro del mondo. A una trentina di km dalla città si trova il gruppo di siti "Tiandi zhizhong", "il centro del cielo e della terra", patrimonio culturale mondiale dall'agosto del 2010, ossia l'osservatorio astronomico di Yangcheng, il Tempio di Shaolin, il tempio Zhongyuemiao, l'accademia Songyang, la pagoda Songyue, e le torri rituali Que di epoca Han.
Ora diamo la parola alla prof.ssa An Li, curatrice dell'osservatorio: "L'osservatorio ha la struttura tradizionale degli edifici cinesi, con un'asse centrale. Comprende la colonna di misurazione dell'ombra di Zhougong, eretta in epoca Tang, il tempio di Zhougong, di epoca Ming, e l'osservatorio astronomico di Guo Shoujing, di epoca Yuan. La colonna di misurazione dell'ombra servì a fissare il centro del mondo in epoca Zhou (verso il 1000 a.C.), ma l'attuale è una replica di epoca Tang (1300 anni fa). Qui vennero anche fissati il solstizio d'inverno (dongzhi), il giorno più corto dell'anno, e quindi con l'ombra più lunga, e il solstizio d'estate, con l'ombra più corta. Gli antichi cinesi ritenevano che il nord del mondo fosse freddo e il sud caldo, e che fra le estremità nord e sud ci fosse una distanza di 30 mila li (15mila km). Vennero anche fissate le 4 stagioni e i 24 periodi dell'anno, una cosa molto importante per i lavori agricoli".
Yangcheng era considerata importante dai re Zhou anche per motivi politici, visto che volevano portare la capitale dall'ovest alle pianure centrali. Venne quindi stabilita come centro del mondo, anche se l'area interessa 1000 li (500 km) all'intorno. L'astronomo Guo Shoujing, (1231-1316) di etnia Han, visse al tempo della dinastia mongola Yuan. Matematico, esperto di idraulica e astronomo, nel 1276 iniziò gli studi per riformare il calendario, che terminò in 4 anni, avanzando lo Shoushili, il può avanzato calendario del mondo del tempo. I mongoli non coltivavano la terra, erano pastori nomadi e valenti guerrieri, ma vollero effettuare lo stesso la riforma del calendario, affidandola a Guo Shoujing, che stabilì in tutta la Cina 27 osservatori astronomici, con al centro quello di Yangcheng.
Le spesse mura dell'osservatorio recano ancora delle grosse crepe provocate dai cannoni giapponesi nel corso della guerra di aggressione alla Cina. L'osservatorio di Yangcheng è il più antico della Cina, quello di Beijing è di epoca Ming, contiene solo degli strumenti astronomici, ma è inattivo, invece a Yangcheng si possono ancora fare delle vere e proprie misurazioni. Il Guibiao è uno strumento formato da una colonna verticale infissa all'estremità di una pietra allungata orizzontale, su cui si misurava la lunghezza dell'ombra. Guo Shoujing allungò di 5 volte il Bachibiao tradizionale, lungo 8 chi (1 chi=0,33 m), che era l'altezza dei maschi del tempo, per avere un'ombra più lunga e poter misurare meglio. Ottenne così la lunghezza dei periodi del giorno, formati da due ore, e la lunghezza dell'anno, vicina a quella del calendario gregoriano, ma con un anticipo di 300 anni. Con il Kuiji, uno strumento a forma di tavolo con dei buchi sotto il quale si stendeva l'osservatore, effettuò dei calcoli matematici e scoprì ben mille stelle. Per i suoi contributi all'astronomia, l'Associazione Astronomica Internazionale nel 1981 ha dato il nome di Guo Shoujing a un monte della Luna. In seguito anche un pianetino ha ricevuto il suo nome.
Siamo arrivati a Zhongyuemiao, il tempio centrale dei cinque maggiori templi taoisti cinesi. A farci da guida è sempre l'assessore ai beni culturali di Zhengzhou, Yan Tiecheng: "Zhongyuemiao è il tempio centrale dei 5 grandi templi taoisti Yue, e risale all'epoca Qin, per cui è anche il più antico. E' famoso per i suoi quattro giganti di ferro di epoca Song, posti a protezione di statue di divinità, e per le enormi ed antiche steli dedicate ai cinque monti Yue, oltre che per i suoi molti antichi cipressi".
Q: Davanti all'ingresso del tempio si trovano due torri rituali in pietra di epoca Han, duemila anni fa, dette Que: "Queste torri rituali Que di fronte all'ingresso del tempio sono uniche in Cina, le poche altre rimaste sono funerarie, ed hanno un grande valore per le scritte e per i numerosi e bellissimi graffiti raffiguranti donne sedute, acrobazie a cavallo, partenze sul carro, ecc."
Un altro sito di grande interesse è la vicina Accademia Songyang, immersa fra boschi di cipressi millenari, in origine un tempio. Fondata nel 1035, è una delle 4 maggiori accademie di epoca Song, e vi hanno insegnato maestri della scuola idealista confuciana come Zhu Xi e Sima Guang. Un altro capolavoro è la vicina pagoda Songyue, che si erge alle falde dei monti: "La pagoda, di mattoni, risale al sesto secolo d.C., al tempo dei Wei settentrionali, per cui è la più antica della Cina. La struttura, frutto di notevoli calcoli matematici, è in piccoli mattoni fissati fra loro in modo straordinario, per cui è ancora solida, nonostante i secoli. E' di modello indiano, con finestre decorate ai piani, la base aperta ai lati a forma di croce, e in origine una scala in legno per salire, ora sparita".
Alla scuola di arti marziali Tagou, presso il monastero di Shaolin, centinaia di ragazzi si stanno allenando all'aperto nella boxe di Shaolin, famosa in tutto il mondo. Ma le arti marziali non sono la pratica fondamentale per i monaci di Shaolin, è la pratica religiosa che viene al primo posto, come afferma l'abate Shiyongxin: "Il monastero di Shaolin è una sede di preghiera. Il Buddismo mette in risalto la pratica individuale: noi siamo un centro di Buddismo Zen, siamo dei religiosi, e solo con la pratica possiamo ripulire l'animo e ottenere la liberazione, questo non può cambiare. Con il nostro pensiero e operato vogliamo contribuire alla pace nel mondo e alla felicità dell'umanità".
L'abate Shiyongxin è stato più volte in Europa e in Italia, la cui grande civiltà lo ha molto impressionato. A Shaolin ogni anno arrivano centinaia di studenti europei di arti marziali, e dal canto loro i monaci hanno un fitto programma di tournée all'estero, la più recente negli Usa: "Siamo stati da poco negli Usa, alla sede generale dell'Onu, a Los Angeles e ad Harvard, per una serie di convegni, corsi e dimostrazioni, con degli ottimi risultati. Tutti nel mondo amano la boxe di Shaolin, per cui con gli scambi possiamo progredire insieme".
L'abate Shiyongxin ha ricordato che il monastero di Shaolin, con i suoi antichi edifici e la foresta dei pagode funerarie, è un patrimonio culturale culturale mondiale, e la boxe di Shaolin è un patrimonio culturale immateriale. Ha aggiunto: "Con la globalizzazione, gli scambi fra civiltà diverse permettono di migliorare. Ma la natura delle cose non cambia: il ciclo della vita, la nascita, le malattie e la morte, e il concetto di vuoto, dobbiamo padroneggiare questi concetti e operare su questa base".
Nel corso della visita al monastero di Shaolin ho parlato con alcuni giovani monaci, che mi hanno stupito per la maturità e la serietà del loro atteggiamento. Provenienti da tutte le parti della Cina, praticano le arti marziali sin dall'infanzia, ma sono venuti a Shaolin per la pratica religiosa, questo è il loro vero scopo.
Quindi Zen e arti marziali sono il cuore di Shaolin. Una delle antiche sale del monastero ha un pavimento in mattoni che in molti punti è sprofondato per i salti dei monaci che praticavano la boxe, il che fa ricordare i migliaia di monaci che si sono esercitati qui nei secoli...
Naturalmente si può praticare la boxe di Shaolin anche senza entrare in monastero, ed è quello che fanno le decine di migliaia di ragazzi cinesi che frequentano le scuole di arti marziali di Shaolin. Provenienti per lo più dalle campagne, una volta diplomati possono trovare facilmente lavoro come guardie del corpo o entrare nei corpi speciali dell'esercito.
La più famosa scuola di arti marziali è quella di Tagou, che conta più di 30 mila studenti, e che è stata fondata nel 1978 dal campione locale Liu Baoshan, che ora ha 83 anni: "Nel 1978 ho aperto la scuola perché molti volevano imparare da me. Siamo passati dai 2-3 studenti dell'inizio ai più di 30 mila attuali. I più piccoli hanno 6-7 anni, e qui possono frequentare le elementari, le medie, le superiori, le scuole professionali e l'università".
Gli allievi della scuola di Tagou sono così bravi che da 11 anni si esibiscono alla serata di gala del capodanno cinese della CCTV, e hanno partecipato alle cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi di Beijing, di Atene, e a grandi gare mondiali, ottenendo molti premi. La troupe della scuola di Tagou si è esibita per noi in un magnifico spettacolo con le sciabole e con altre armi, e in salti mortali e giravolte incredibili...un ragazzo si reggeva sulle punte di due dita, uno dei più famosi exploit della boxe di Shaolin... Ma ora diamo la parola a Liu Haike, capo allenatore della scuola di Tagou e figlio del fondatore: "I ragazzi che si sono esibiti hanno in media 15-16 anni, e i più piccoli solo 5-6. Infatti la nostra scuola ha come base la boxe, ma offre anche tutte le materie delle elementari, delle medie, e delle superiori, e i corsi universitari".
Liu Haike ha aggiunto che il miglior risultato della pratica della boxe di Shaolin è l'ottima salute. Inoltre, una volta sul lavoro, i ragazzi non temono il sacrificio, per cui si adattano bene alla competizione sociale. Liu Haike ha aggiunto che la base della boxe si Haolin si può esprimere in 10 parole simbolo: rispetto della patria, amore e rispetto di genitori e anziani, benevolenza, giustizia, cortesia, onestà, audacia, laboriosità e contributo alla società, costanza, uno spirito che Shaolin porta avanti da millenni. Quanto alla tecnica fisica, la scuola partecipa a centinaia di gare nazionali e mondiali, alle Olimpiadi, ai campionati mondiali di boxe, ottenendo molti titoli mondiali, e dà molte esibizioni che sono un misto di arte e di tecnica, e che danno al pubblico un godimento sia estetico che morale, per la percezione dell'estremo rigore degli esercizi. La scuola di Tagou è frequentata da molti stranieri provenienti soprattutto dal Sud-Est asiatico e dall'Europa, che seguono corsi brevi estivi e corsi lunghi di 3-5 anni.
Il giovane tedesco Jonass è qui da un mese, da marzo studierà per altri 4 mesi, ed ha la passione della lotta libera, ma solo come hobby. Moses, un ragazzo di colore americano di 14 anni, è qui da 3 mesi e ci starà per altri 5 anni frequentando le scuole qui, e poi andrà al college negli Usa. Ama molto il rigore dell'insegnamento della scuola.
Nirt, un giovane di Berlino, è qui da 2 mesi e ci rimarrà per altri 6 mesi, studia lotta libera, per ora solo come hobby. Dice che i corsi costano 3500 yuan al mese, inclusa la camera, più le spese del cibo, ecc. Cormak, che viene dall'Oregon, negli Usa, ama la boxe, che ha cominciato a praticare solo 3 anni fa, ma adesso vuole diventare un maestro e insegnare. Trova bella la pratica in sé, e incontrare gente che coltiva lo stesso hobby. Ecco la sua routine quotidiana: si sveglia alle 6, si esercita nella corsa fino alle 7, fa colazione, e pratica la boxe dalle 9 alle 12 e poi dalle 14 alle 16. Trova la scuola di Tagou un posto unico al mondo.
Adesso passiamo ai ragazzi cinesi: Fan Longfei, di 11 anni, fa parte della troupe della scuola, e si è esibito a Beijing e Shanghai: "Ho 11 anni, sono del Jiangsu, sono al sesto anno delle elementari, sono qui da 3 anni e mi trovo bene. Ho scelto io di venire, mi piace la boxe, ogni giorno mi alleno 4-5 ore, poi seguo le altre materie. Mi alzo alle 5 del mattino e vado a letto alle 10 di sera. Quando torno a casa, i miei genitori dicono che mi trovano più maturo, ma non mi trovo più a mio agio con gli altri ragazzi".
Ora passiamo a Liu He, dello Henan, di 18 anni: è qui da 5 anni, e vorrebbe tanto partecipare alla serata di gala della CCTV, continuera le superiori e l'università qui per diventare allenatore della scuola. Come è cambiato con la boxe? E' diventato più forte, per via dell'esercizio faticoso.