La porcellana di Longquan
  2013-11-12 10:43:43  cri






Oggi vi porteremo in visita a Longquan, una cittadina della provincia sud-orientale cinese del Zhejiang, famosa da secoli per le sue porcellane verdi, conosciute in Europa come "celadon".

La nostra visita a Longquan è iniziata al Museo della Porcellana, inaugurato l'anno scorso, e a farci da guida è stato il giovane artigiano Mei Jingwei. L'ingresso del museo ha la forma di un forno tradizionale, ossia una lunga e stretta galleria, sormontato da una torre:

"Questa torre è simile al camino di un forno tradizionale. Un tempo i forni erano alimentati a legna, adesso invece usiamo gas liquido, e il tempo necessario per la cottura è passato da uno-due giorni a qualche ora".

Mei Jingwei, che ha trentina d'anni, si dedica da sette-otto anni alla porcellana. Ha iniziato dall'estrazione della roccia dalla montagna, a cui ha lavorato 6 mesi, e poi è passato al lavoro vero e proprio in laboratorio. E' figlio d'arte: il padre Mei Shurong, di 54 anni, lavora nel laboratorio del maestro Mao Zhengcong, e il nonno Mei Yungao, di 87 anni, ha lavorato per trent'anni alla fabbrica di porcellana di Shangyang. Quindi tre generazioni di artisti della porcellana di Longquan.

"La porcellana di Longquan è Patrimonio culturale immateriale di livello statale dal 2007 e Patrimonio culturale immateriale mondiale dal 2009." 

Così afferma Xu Chaoxing, artista di livello statale della porcellana di Longquan, che ha iniziato a 13 anni l'attività, e continua ancora adesso che ne ha 70. 

A Longquan operano dei maestri e degli artigiani straordinari, che vi presenteremo nel corso del programma. La famiglia Mei è il nostro punto di riferimento, ma visiteremo anche i famosi maestri Xu Chaoxing e Mao Zhengcong, le cui opere valgono milioni di RMB.

In Cina la porcellana è chiamata "l'arte della terra e del fuoco", visto che la materia prima utilizzata è la creta e la fiamma.

La porcellana di Longquan ha un bel colore verde oliva o azzurro-perla, e una linea superba, che rende inutili le decorazioni. Esistono due stili tradizionali, Geyao e Diyao, ossia del forno del fratello maggiore e del forno del fratello minore. Ecco la spiegazione del maestro Xu Chaoxing:

"La porcellana di Longquan si suddivide in Geyao, che presenta delle fratture, e Diyao. Secondo la leggenda, un tempo qui vivevano due fratelli vasai, Zhang Sanyi e Zhang San'er. Il maggiore era molto bravo, e il minore, invidioso, per vendetta di notte gettò dell'acqua nel suo forno per rovinargli le porcellane. Il mattino dopo, però, queste presentarono una trama di fessure dallo splendido aspetto, per cui andarono lo stesso a ruba. Solo allora il fratello minore confessò al maggiore il suo misfatto". 

Così nacque la porcellana Geyao, di color verde oliva, rigata, diversa da quella del forno Diyao, meravigliosa per la purezza della forma e per lo spessore della vetrina. Geyao e Diyao sono due dei più famosi forni della dinastia Song (960-1279) insieme a Guangyao, Ruyao, Dingyao e Junyao.

A parte Dingyao, che produceva e produce ancora porcellane bianche, gli altri forni producevano tutti porcellane verdi, qingci, celadon. Longquan eccelse al tempo della dinastia Song, al punto che molte porcellane vennero esportate all'estero. Il Museo del Palazzo Topkapi di Istanbul vanta la maggiore collezione di celadon del mondo al di fuori della Cina. Naturalmente le porcellane vennero adattate al gusto islamico, aggiungendovi manici e coperchi dorati e di rame, che a volte le rendono irriconoscibili. Anche gli europei fecero lo stesso, e al Victoria and Albert Museum di Londra e a Fontainbleau in Francia, si vedono teiere cinesi con il becco di rame dorato e altre modifiche.

La porcellana cinese è nata molto presto, addirittura duemila anni fa, giungendo a maturazione in epoca Song, mille anni fa, e le porcellane di Longquan sono seconde solo a quelle di Jingdezhen, però quelle di Jingdezhen sono dipinte, e quelle di Longquan no.

Adesso parliamo di Longquan: è una cittadina in mezzo a colline ricoperte di boschi di bambù e di pini, con un paesaggio meraviglioso. Si raggiunge in quattro ore di autostrada da Wenzhou, attraversando ben 60 gallerie, per dare un'idea dei monti della zona! Qua e là sui pendii ci sono delle piantagioni di tè, e in pianura delle distese di risaie. Al tempo della mia visita, era il momento del raccolto, e le risaie erano di un magnifico colore dorato, con le spighe di riso piegate dal peso dei chicchi. Questo è il sud della Cina che tutti conosciamo. E in un posto così è nata la porcellana verde di Longquan.

Perché è verde, e non bianca o di un altro colore? Dipende dalla materia prima usata, dalla vetrina, e dalla temperatura del forno. Ce ne parlerà Mei Shurong, il padre di Mei Jingwei, che lavora alla porcellana da più di trent'anni, prima nella fabbrica statale di Shangyang, e poi, quando questa ha fatto bancarotta nel 1998, nel laboratorio del maestro Mao Zhengcong:

"La vetrina è molto importante, ne esistono di due tipi: 'meiziqing', che dopo la cottura nel forno risulta verde, e 'fenqing', che risulta azzurra. Si ricavano da rocce ridotte in polvere, con l'aggiunta adesso di elementi chimici, che danno degli effetti diversi. Nella porcellana Geyao, le fratture nascono con la cottura e si devono al tipo di roccia usata, che è rossa".

Quindi è la materia prima che conta, e il tipo di vetrina, e anche la temperatura del forno, che raggiunge i 1320 gradi! Nel villaggio di Mudai, presso Shangyang, ho visitato un laboratorio tradizionale di preparazione della creta. Delle pale di legno azionate dall'acqua battono e frammentano la roccia base, bianca per Diyao e rossa per Geyao. Mei Shurong spiega:

"L'acqua aziona le pale che frammentano la roccia, la polvere viene poi lavata in vasche e asciugata e manipolata da una macchina, che la trasforma in serpentina, che poi viene arrotolata a formare dei cilindri".

Prima di tutto, però, la roccia è schiacciata da due enormi rulli di pietra. Il forno è una struttura di mattoni a forma di cilindro digradante lungo il pendio del monte, lunga 30 metri, con un dislivello di 10 metri:

"Questa è la forma tradizionale del forno Longyao. Questo forno ha una ventina d'anni ed è ancora in uso: il fuoco si accende dall'apertura davanti e dalle porte ai lati, si bruciano legno di pino e stoppie di riso per 12-13 ore; dentro la struttura è a gradini, 22 in tutto, e in mezzo si sistemano i contenitori di argilla delle porcellane".

A un forno tradizionale lavorano nove persone, cinque nella parte superiore e quattro in quella inferiore. Solo le opere d'arte sono realizzate a mano modellando la creta alla ruota, il resto si fa con gli stampi: stoviglie, servizi da tè, soprammobili vari, e così via.

Per insegnare l'arte della porcellana, da una quindicina d'anni a Longquan esiste una scuola professionale. Mei Shurong fa notare che pochi hanno l'opportunità di imparare da dei maestri, e la scuola offre ai giovani un valido mestiere, per cui non devono lasciare la terra natale per cercare un lavoro, come tanti giovani del resto della Cina.

Mei Shurong ha anche ricordato che adesso c'è una certa crisi di vendite per la riduzione degli ordini parte del governo, quindi occorrerà sviluppare dei nuovi prodotti. L'artista Xu Chaoxing ha anche fatto notare un problema concreto:

"Adesso che la porcellana di Longquan è Patrimonio culturale immateriale statale e mondiale, il governo locale privilegia il valore della produzione, dell'ordine di centinaia di milioni di RMB dell'anno. Noi artisti invece pensiamo alla materia prima, che si esaurirà presto se si adopera per fabbricare ceramica per la casa, piastrelle, e così via. Il governo pensa ai risultati a breve, ma noi artisti allo sviluppo a lungo termine".

Che tipi sono gli artigiani della porcellana? Hanno sicuramente dei calli e delle ferite sulle mani! Mei Shurong dice che è colpa della manipolazione della creta, che deve essere fatta senza guanti, e della vetrina, ma questo non intacca affatto il suo amore per la professione, che continua da trent'anni.

La qualità della vetrina determina la brillantezza del colore, ma anche la cottura nel forno è importante. Un tempo i forni erano a legna, e la temperatura all'interno non era omogenea, adesso invece funzionano a gas liquido, il che ha permesso una perfezione mai raggiunta prima.

Questa innovazione è dovuta al maestro Mao Zhengcong, 73 anni, ma ancora attivissimo, autore di porcellane di un verde smeraldo simile alla giada, di una bellezza incredibile. L'ho incontrato nella sua galleria d'arte, nel nuovissimo Parco dei Maestri, vicino al Museo della Porcellana, dedicato dal comune ai suoi migliori maestri. Ma ora diamogli la parola:

"Un tempo nella lavorazione della porcellana le sorprese erano molte, questo per l'inclinazione del forno lungo il pendio del monte e per l'impossibilità di controllare la temperatura, per cui il colore non risultava uniforme. Nel 1993 ho inventato un forno a gas liquido, che finalmente ha risolto il problema. In questo modo la porcellana di Longquan ha raggiunto il suo secondo apice storico, dopo la dinastia Song. In caso contrario, forse si sarebbe estinta. Nel 2003 ho tenuto una mostra personale in Giappone, stupendo tutti per il verde simile alla giada delle mie porcellane. I giapponesi pensavano ancora che in Cina producessimo soltanto stoviglie e servizi da tè!" 

Il maestro Mao Zhengcong ha davvero lo spirito dell'inventore: nel 1965, quando lavorava alla fabbrica statale di porcellana di Shangyang, ha inventato la prima macchina semi-automatica per la lavorazione della creta, il che gli è valso un premio nazionale. A 73 anni è ancora attivissimo, e lo si vede dalle decine di stupende opere in mostra nella sua galleria: vasi e coppe di grande dimensione, di un magnifico verde smeraldo, dalla linea stupenda, ma anche piatti di stile Geyao, con righe nella vetrina grigio-verde. Dice che nel 1998, quando la fabbrica statale ha chiuso, molti gli consigliavano di aspettare in pace la pensione, ma lui ha voluto dare il meglio di sé.

Molte opere di Mao Zhengcong sono doni ufficiali offerti dai leader cinesi agli ospiti stranieri, e alcune fanno parte delle collezioni di Ziguangge, a Zhongnanhai, la sede del governo, e del Palazzo dell'Assemblea del Popolo di Beijing. Sono dei veri capolavori! Presentano una spessa vetrina, senza incisioni, secondo la tradizione di Longquan. Le decorazioni di foglie marrone di certi vasi sono ottenute aggiungendo del materiale ferroso. Attivo dal 1955, quindi da 58 anni, Mao Zhengcong ha iniziato dalla produzione all'ingrosso della fabbrica statale di porcellane di Shangyang, come Xu Chaoxing, Mei Shurong e tanti altri artigiani, per poi passare alla creazione personale alla fine degli anni novanta, un simbolo della storia recente della porcellana di Longquan.

Passiamo ad un altro maestro Xu Chaoxing. In cosa differisce da Mao Zhengcong? Le sue opere sono meno spettacolari, più tradizionali, secondo me. Ci ha ricevuto nell'ampio studio della sua villetta, accanto al suo laboratorio, dove lavorano una decina di giovani. A 70 anni, è attivissimo anche lui, pieno di entusiasmo e di idee. Quando l'ho incontrato, stava lavorando a un vaso cilindrico recante una scritta voluta dal committente per il suoi 60 anni.

"Ho iniziato a 13 anni presso un maestro, adesso ne ho 70, quindi lavoro da 57 anni. Anche mio figlio è maestro statale della porcellana. Il nostro è un lavoro duro: oggi mi sono alzato alle quattro e mezza per lavorare, e alle otto ho accompagnato a colazione degli ospiti."

Da questo si può capire l'entusiasmo per il suo lavoro di questo maestro, che ha una storia personale molto speciale. Ascoltiamo:

"All'inizio volevo solo guadagnarmi da vivere. Nel 1956, a 13 anni, me ne sono andato da casa. La mia era una famiglia di proprietari terrieri, per cui non potevo studiare. Ho fatto 40 chilometri a piedi e mi sono intrufolato nella fabbrica di porcellana di Shangyang, e visto che imparavo in fretta, mi hanno tenuto, anche se all'inizio non mi volevano perché ero troppo giovane. Ho fatto solo le elementari". 

Xu Chaoxing, oltre ad essere un maestro di livello statale, è anche membro della CCPPC e dell'APN. A cosa deve questi risultati? Dice di essere grato a tre persone: al presidente Mao Zedong, al premier Zhou Enlai, che negli anni cinquanta volle ripristinare l'artigianato, il che gli ha permesso di apprendere l'arte della porcellana, e a Deng Xiaoping, che ha deciso l'apertura della Cina.

A 36 anni, per la sua bravura, Xu Chaoxing è passato da semplice operaio a capo del Centro di ricerche sulla porcellana di Longquan, e da allora ha ottenuto molti premi per le sue opere, al tempo soprattutto piatti e set di stoviglie. Alla fine degli anni novanta, ha aperto un suo laboratorio, dedicandosi alla creazione personale.

Molte sue opere fanno parte delle collezioni delle sedi del governo cinese, ma lui è rimasto una persona modesta. Offre delle borse di studio agli studenti poveri, e li segue finché non trovano un lavoro. Ma qual è la sensazione dell'artista della porcellana?

"E' una sensazione speciale. E' un lavoro durissimo, dalla modellazione della creta alla cottura nel forno a una temperatura da controllare, altrimenti si deve gettare. Quando dal forno esce una bella opera sono felice. Faccio tutto da solo, dall'inizio alla fine." 

A questo punto ho chiesto al maestro quale fosse l'opera che preferisce fra le tante della sua lunga carriera. Ha risposto:

"Una scatola di pasta di cinabro per sigilli, per cui un collezionista di Shanghai mi ha offerto addirittura 2 milioni di RMB, ma ho rifiutato. Nel 2006 l'ho presentata ad una mostra a Shenzhen, ed è stata molto ammirata. Se si mette dell'acqua al suo interno, questa si mette a ruotare, una prova dell'alto livello della porcellana".

Purtroppo non ho visto questa porcellana straordinaria, ma nella sala di esposizione del maestro ho notato un vaso verde pallido a forma di foglia di loto accartocciata, con i bordi erosi, una caratteristica delle foglie d'autunno. Anche i vasi tradizionali, le ciotole e le teiere sono molto belli, è davvero un grande artista. A 70 anni è sempre in viaggio per esposizioni, convegni e lezioni nelle università di tutta la Cina, con cui si mantiene sempre giovane!

I maestri della porcellana di Lonquan hanno tutti una storia di continuo e arduo impegno, che ha permesso loro di affermarsi e di ridare gloria al celadon locale. Possono essere maestri famosi o semplici artigiani, come la famiglia Mei, in cui il nonno, il padre e il figlio, tre generazioni, sono dediti alla porcellana.

Il giovane Mei Jingwei gestisce un laboratorio che produce vasi tradizionali, servizi da tè, ciotole, e pendagli di porcellana, fatti con lo stampo. Solo le creazioni sono fatte modellando la creta alla ruota, in cinese "lapi", un processo che richiede una grande bravura manuale.

Il padre di Jingwei, Mei Shurong, invece, eccelle nel controllo della cottura nel forno, di cui è responsabile nel laboratorio del maestro Mao Zhengcong. E ricordiamo che le porcellane di Longquan richiedono una temperatura di ben 1320 gradi!

"La temperatura richiesta per le porcellane di Longquan è di 1320 gradi, per quelle di Jingdezhen non arriva a 1000 gradi, dipende dallo spessore della vetrina. Un tempo per i forni usavamo legno di pino, non di bambù, che dà una fiamma debole. Occorrevano un milione di chili di legna all'anno per i forni dell'intera città. Adesso invece i forni sono a gas liquido, per cui i boschi sono salvi."

In realtà ero preoccupata per questo taglio di grande dimensione, che deve aver distrutto i boschi delle colline circostanti, ma Mei Shurong dice che si tagliava, ma si ripiantava subito dopo. In ogni caso adesso le colline sono verdissime, sotto un magnifico cielo azzurro, per cui l'ambiente è stupendo. Pensavo anche che i forni inquinassero, ma mi dicono di no.

Quindi Longquan è una città vivibile dal punto di vista ambientale, e anche un centro d'arte, per cui mi sembra l'ideale per vivere: la vita ha dei ritmi lenti, e ci sono degli artisti ovunque, per cui si è sempre in ottima compagnia.

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