Il tempio Mingjiao si trova nel sito della Jiaonutai (la terrazza di addestramento dei balestrieri), una fortezza eretta da Cao Cao (155-220 d.C.), stratega, uomo politico e scrttore del periodo dei Tre Regni. L'edificio è alto 5 metri e copre una superficie di 4.000 mq. Armato come un castello, permetteva sia di proteggere la città di Hefei, che dista solo 4 km, che di addestrare i balestrieri contro Dongwu, un regno nemico di Cao Cao. All'epoca dei Tre Regni, Hefei era sotto controllo di Cao Cao, che la visitò più volte per preparare la guerra contro Sun Quan di Dongwu. A sud, la fortezza dista 5 metri dal fiume Feishui, ad est un centinaio di metri dal fiume Jinshui, e a nord più di 100 metri da Xiaoyaojin, tutti a portata del tiro delle balestre. Al tempo dell'imperatore Liangwudi, delle Dinastie del Sud (503-548), si dice che nel sito di Jiaonutai fu riesumata una statua in ferro di Budda alta 6 metri, per cui sulla piattaforma venne eretto un tempio buddista, chiamato tempio del Budda di ferro (secondo un'altra versione, la statua fu riesumata in epoca Tang). Ai lati di Jiaonutai si ergono numerosi pini che sussurrano alla brezza, per cui nell'antichità la "Terrazza di addestramento dei balestrieri sotto i pini" era uno degli 8 famosi paesaggi di Luzhou. I pini dettero anche nome al "Padiglione dell' ascolto dei pini".
Il tempio del Budda di ferro, eretto in epoca Liang, delle Dinastie del Sud, fu ribattezzato tempio Mingjiao in epoca Ming e diventò il primo tempio di Hefei in epoca Qing. Ora rimangono la porta di ingresso, la Sala dei Re Celesti, la Sala di Mahavira, la Sala di Ksitigarbha, la Sala degli ospiti e le celle dei monaci, tutte risalenti all'epoca dell'imperatore Guangxu. L'edificio anteriore del tempio è la Sala dei Re Celesti, l'edificio est è la "Sala d'esposizione dei beni culturali dei Tre Regni", con i vessilli delle truppe dei regni Wei, Shu e Wu, e spade, lance, alabarde, archi e balestre usate in battaglia; sul muro si trovano i versi immortali scritti dal famoso calligrafo Liu Yefeng: "Milioni di soldati coraggiosi con archi e spade, determinati a conquistare l'est del fiume, avanzano con le lance intonando canti eroici, ma finiscono sconfitti dal vento dell'est".
Dalla Sala dei re celesti, superati tre grandi e rustici incensieri, si raggiunge la Sala di Mahavira. Ai lati della sala si trovano le statue di argilla dei 18 Arhat, di forma diversa, e al centro il tesoro del tempio Mingjiao, cinque statue di Budda inviate da Beijing. Sul lato sinistro c'è una grande campana del tempo dell'imperatore Qing Daoguang, il cui suono squillante raggiunge ogni angolo dell'antica città. Ad est della sala si trova la Sala del Budda dormiente, sul retro la Sala di Ksitigarbha, e a sud-est un giardino, piccolo ma attrattivo per i visitatori per la presenza di due siti storici, il "Pozzo sul tetto" e il "Padiglione di ascolto dei pini".
Ora il tempio ospita 20 monaci, che sotto la guida dell'abate Miao'an hanno elaborato il sistema di regole di gestione del monastero. Viste le esigenze a lungo termine della causa buddista, a partire dal 1982 Miao'an ha inviato una decina di monaci a svariati corsi di formazione e a Istituti di studi buddisti, così da rafforzare le risorse di personale buddista. Oggi le strutture e il sistema del tempio hanno già raggiunto una certa dimensione, con i tre Tesori al completo (Budda, Dharma e Sangha). Il millenario tempio è così ritornato al suo antico splendore.