Dare una chance, salvare la vita: la donazione di organi in Cina
  2013-02-02 08:07:24  cri


Negli ultimi quattro mesi del 2012 i trapianti di organi nel Belpaese sono passati da 21,9 per milione di abitanti del 2011 a 23,7. Un dato positivo,secondo il Centro Nazionale Trapianti, il più alto da sempre in Italia e di gran lunga superiore alla media. La situazione delle donazioni volontarie in Cina è iniziata da poco e avanzata fra mille difficoltà, anche se il profondo impegno dei promotori della causa. A Hangzhou, capoluogo della provincia del Zhejiang, lavora un gruppo dei volontari e coordinatori della Croce Rossa per le donazioni di organi.

Cosa fa di preciso il coordinatore? Ce lo spiega Zheng Fang, una volontaria e coordinatrice, con il primo caso che ha incontrato:

"Un tredicenne è deceduto in un incidente stradale, e i suoi genitori volevano donare le sue cornee. Sono andata da loro per spiegare il processo di donazione di organi, visto che allora la donazione era poco conosciuta dalla società. Sono stata loro vicino fino alla firma dei documenti, al prelievo delle cornee e al loro riuscito trapianto."

La volontaria Zheng Fang di professione fa la ragioniera. Nel tempo libero, fa da coordinatrice della Croce Rossa per le donazioni di organi, col compito di diffondere nozioni e regolamenti e persuadere ed aiutare gli eventuali donatori a sbrigare le pratiche burocratiche. In Cina è un lavoro duro e anche difficile. Il motivo è duplice, prima di tutto secondo la concezione tradizionale cinese, si deve essere seppelliti con il corpo completo, quindi il prelievo di organi è considerato un insulto al morto e non viene accettato dai familiari. Zhang Fuchuan, vice direttore per la Comunicazione della Croce Rossa del Zhejiang:

"In molti casi, per ottenere il permesso dei familiari del donatore bisogna andare in aree montane isolate, dove la gente fa fatica ad accettare e a volte offende o colpisce fisicamente il nostro personale e i volontari. Capita spesso. A volte tutto è a posto, ma all'improvviso i familiari si rimangiano la promessa, mentre i riceventi sono già in attesa, come fare? "

In Cina, anche se il donatore è d'accordo, se un parente in linea diretta rifiuta, la donazione non può essere effettuata. Il consenso è stabilito dalla legge, ma anche indispensabile per evitare problemi sociali. Sempre Zhang Fuchuan:

"C'è anche il problema delle unioni di fatto: in base alla legge, senza il certificato di matrimonio la donazione può essere fatta senza il permesso del cognato, però dal punto di vista etico, bisogna considerarli una famiglia, per non parlare di chi ha già dei figli. In questi casi, senza il permesso del cognato, si rischiano dei problemi sociali. Insomma il nostro principio è che senza una completa procedura legale, la donazione non si fa."

La provincia del Zhejiang, nel sud-est della Cina, il 26 agosto 2010 è stata inserita nel progetto sperimentale cinese delle donazioni di organi. Fino alla fine del 2012, sono state effettuate 76 donazioni, per un totale di 217 organi. A livello nazionale, sono state registrate circa 600 donazioni.

Però, secondo le stime del ministero della Sanità cinese, ogni anno sono circa 1,5 milioni i cinesi in attesa di un trapianto di organi, ma solo 10.000 riescono a farlo. La situazione non è ottimistica: finora in Cina, con il loro consenso, i condannati a morte sono stati la fonte primaria di organi, ma il governo ha deciso di arrivare in 3-4 anni all'abolizione di questo tipo di donazione.

Di fronte alla carenza di organi, le donazioni volontarie sono l'unica via d'uscita. Come abbiamo detto prima, in Italia nel 2012 i trapianti sono stati 23,7 ogni milione di persone, nell'Ue 16,9, negli Usa 26,5, ma in Cina solo 0,03.

In ogni caso in Cina le donazioni sono iniziate solo da 2 anni, partendo da zero. La Croce Rossa del Zhejiang, tra le prime ad impegnarsi in materia, ha elaborato le sue procedure di donazione, che ci presenta Ji Yunsong, vice direttore dell'Ufficio Donazioni di organi del Zhejiang:

"Prima valutiamo la patologia del donatore, e se non ci sono possibilità di guarigione, con il permesso dei familiari avviamo il processo di donazione: prima la valutazione dello stato del donatore, poi quella della possibilità di prelievo di organi, dopo di che sbrighiamo le procedure legali con i familiari ed effettuiamo il prelievo. Alla fine viene il trattamento restitutivo della salma. Offriamo anche assistenza ai familiari per le esequie."

La donazione è del tutto volontaria e senza compenso. Ji Yunsong:

"Per qualsiasi donazione, inanzittutto chiariamo ai familiari che è senza compenso, altrimenti diventa una forma di commercio di organi. Tuttavia, in molti casi, il decesso del donatore provoca delle difficoltà finanziarie alla famiglia, in tale caso, a nome della Croce Rossa offriamo un aiuto umanitario. Lo standard massimo è di 50 mila RMB".

Come garantire che gli organi donati non entrino sul mercato? Ci risponde Ji Yunsong, vice direttore dell'Ufficio Donazione di organi del Zhejiang:

"Dopo la donazione, controlliamo rigorosamente qualsiasi movimento di organi. Per effettuare il prelievo occorrono i documenti relativi, per prelevare gli organi è obbligatoria la registrazione, e fino all'intervento di trapianto abbiamo un meccanismo che segue l'intero processo, in modo da evitare che gli organi donati finiscano sul mercato. "

Non è facile effettuare una donazione, visto che tocca tanti anelli: il donatore, i familiari, il trapiantato, l'ospedale, ecc. Un problema in qualsiasi anello blocca la donazione. Tra l'altro, il personale della Croce Rossa cinese osserva che le leggi e i regolamenti cinesi in merito sono ancora da migliorare.

Alcuni campi sono addirittura privi di legislazione. Per esempio sono stati pubblicati i criteri della morte cerebrale, ma finora in Cina nessuna legge in vigore conferma la morte cerebrale. Per quanto ne so, la donazione si effettua in stato di morte cerebrale, dato che senza irrorazione sanguigna, dopo qualche minuto gli organi non sono più adatti al trapianto.

I cinesi fanno di tutto per mantenere in vita i familiari, anche se sono molto gravi, e anche questa tradizione va rispettata. Ji Yunsong, vice direttore dell'Ufficio Donazioni di organi del Zhejiang:

"Innanzitutto vale il principio della vita al primo posto. Solo se un malato è in condizioni irreversibili, discutiamo con i familiari il caso della donazione. Se rimane un filo di speranza, insistiamo che venga curato."

Per giudicare lo stato del donatore, la Croce Rossa del Zhejiang ha organizzato un gruppo di esperti di valutazione, un'invenzione a livello nazionale, osserva Ji Yunsong:

"Il gruppo di valutazione è composto da 31 esperti di medicina interna e di terapia intensiva, ma non di trapianti. La valutazione avviene a due livelli: la prima è effettuata dall'ospedale dove si trova il donatore, la seconda da due esperti di un ospedale di livello provinciale, e la conclusione viene verificata dal capogruppo. Dopo di che inizia il processo di donazione."

Nel Primo ospedale dell'Accedemia di Medicina dell'Università del Zhejiang, si trova il capo del gruppo di valutazione della donazione di organi, Fang Qiang, che è anche il direttore dell'unità di terapia intensiva dell'ospedale. Tutte le 76 donazioni del Zhejiang sono state accertate da lui. Prima di tutto bisogna valutare se la donazione corrisponde all'etica, in parole semplici se il malato può morire un'ora dopo essere stato staccato dalle macchine. Proprio il giorno precedente, lui aveva bocciato una richiesta di donazione:

"Ieri a Lin'an abbiamo valutato il caso di un venticinquenne che aveva tentato di suicidarsi per depressione. Poi abbiamo scoperto che respirava bene 10 minuti dopo essere stato staccato dal respiratore. Probabilmente finirà in stato vegetativo e a breve non morirà. Allora abbiamo detto di no. Anche se i familiari hanno la volontà di donare i suoi organi, non è più possibile. Il nostro principio è non ricorrere agli strumenti medici per por fine alla vita. La morte è naturale, per forza."

Tra altro, il gruppo si occupa anche di valutare l'idoneità degli organi donati.

"Un tale aveva un tumore al cervello. Lui, i suoi familiari e anche l'ospedale erano d'accordo per una donazione di organi. Dopo aver consultato una poderosa documentazione, abbiamo scoperto che in Israele sono stati effettuati dieci trapianti di organi donati da pazienti del genere, ma entro cinque anni sono state individuate cellule cancerose in 7 dei 10 trapiantati. Alla fine, con dispiacere, abbiamo sconsigliato la donazione."

Come vengono assegnati questi organi così preziosi? Chi sono i candidati ai trapianti? Ji Yunsong, vice direttore dell'Ufficio Donazioni di organi del Zhejiang, ha spiegato:

"Prima di tutto, per esigenze di trasporto, bisogna considerare la distanza tra il donatore e il ricevente. Al secondo posto viene la gravità del malato, ossia diamo la precedenza a chi rischia la vita, e al terzo il livello tecnico dell'ospedale."

Visto che il numero degli organi donati è nettamente insufficiente, per ora sono distribuiti solo in alcune località, come afferma Ji Yunsong. Ma l'Università di Hong Kong, su autorizzazione del Ministero della Sanità, ha sviluppato un sistema di distribuzione di organi senza possibilità di intervento umano. Per il momento il sistema è ancora in fase sperimentale.

La giusta distribuzione sia la base dello sviluppo delle donazioni di organi, ha detto Hao Linna, il vice presidente dell'Associazione nazionale della Croce Rossa cinese:

"Dal punto di vista a lungo termine della causa delle donazioni e dei trapianti di organi, è necessario costituire un sistema nazionale e una rete di informazione, così da risolvere il problema della distribuzione giusta e trasparente."

Cao Yanfang, dell'Ufficio Donazioni di organi del Zhejiang, ha seguito personalmente molti dei 76 casi riusciti di donazione e di trapianto. Ecco le sue speranze:

"In Cina le donazioni di organi sono appena iniziate. Solo una minima parte della popolazione è d'accordo. Spero che diminuiscano l'opposizione e i dubbi sull'atto nobile della donazione, il che è il maggiore sostegno per noi. Dobbiamo dimostrare più attenzione e rispetto per la donazione."

Oggi nel Zhejiang i volontari della donazione di organi che si sono registrati sono già 1.400. Non è detto che tutti gli iscritti effettuino la donazione, e in molti casi non riescono a realizzare il loro sogno.

In Italia sta capitando qualcosa di innovativo: dal 23 marzo 2012, a Terni e a Perugia, i cittadini maggiorenni possono indicare all'anagrafe comunale, in occasione del rilascio o del rinnovo della carta d'identità, il "sì" o il "no" alla donazione di organi e tessuti, che viene registrato direttamente, con valore legale, nel Sistema informativo trapianti del Ministero della Salute.

In Cina, la comunicazione è ancora insufficiente. Bisogna lanciare delle iniziative di sensibilizzazione, infatti il donatore di organi, con il suo atto, moltiplica la vita.

 Forum  Stampa  Email  Suggerisci
Messaggi
Dossier
• Concorso a premi sul tema "Amo studiare la lingua cinese"
Cari amici, con il continuo crescere della febbre per lo studio della lingua cinese, ora nel mondo coloro che tramite vari canali studiano la nostra lingua superano ormai i 40 milioni, ivi compresi molti italiani. La sezione italiana di RCI sta esplorando nuovi canali per aiutarvi ad apprendere e migliorare il vostro cinese in modo più facile e comodo...
Angolo dei corrispondenti
Foto
Eventi
• 60 anni della Nuova Cina
• Primo convegno letterario italo-cinese
• Amo il cinese
© China Radio International.CRI. All Rights Reserved.
16A Shijingshan Road, Beijing, China. 100040