WUSHU
L'Arte Marziale cinese
  2010-01-28 13:26:14  cri

Jing: Giacomo è un nostro collega che lavora presso la nostra sezione italiana di RCI, ma nel suo tempo libero, si dedica con impegno allo studio e all'insegnamento delle arti marziali cinesi, un vero e proprio stile di vita.
Giacomo, come ti è venuta questa grande passione per il Wushu cinese?


Giacomo: Questa mia passione è nata guardando i film di gongfu insieme a mio padre, stiamo parlando degli anni '70, in quel periodo si conosceva veramente poco delle arti marziali, nessuno sapeva quali erano le differenze, una valeva l'altra, così mio padre sotto mia richiesta mi iscrisse ad un corso di karate giapponese. Ho praticato karate da 8 a 14 anni e in questo periodo pian piano in occidente sono iniziate ad arrivate sempre più notizie sul wushu, così sono nate molte scuole, la maggior parte però di tradizionale non avevano nulla. Nel 1986 ho conosciuto un cinese del Guangdong che mi ha introdotto nel mondo del wushu tradizionale, ossia ho iniziato a praticare uno dei molti stili di wushu, il yongchunquan. Questa persona non era un maestro, era una normalissima persona che da ragazzo aveva praticato questo stile nel suo villaggio insieme ai suoi amici. Siccome il suo bagaglio tecnico era limitato, mi consigliò, se avevo veramente voglia, di andare a studiare il yongchunquan in Cina, così nel 1990 misi piede per la prima volta in Cina. Da allora non ho più smesso di allenarmi, sono diventato allievo ufficiale di due maestri cinesi con tanto di cerimonia tradizionale, che in cinese si dice "baishi". Durante i primi anni di allenamento, mi resi immediatamente conto che per capire veramente quello che c'era dietro questo mondo misterioso, dovevo parlare e leggere il cinese, questo mi ha portato a laurearmi in lingua e cultura cinese in Italia e in Cina. Oggi sono quasi 20 anni che mi alleno non meno di 3 ore al giorno e sempre all'aperto.


Jing: E perché hai deciso di insegnarlo? Un italiano che insegna il Wushu ai cinesi a noi ci sembra veramente singolare.

Giacomo: A dire il vero non è stata una mia decisione. Avevo appena finito di allenarmi nel giardino pubblico del quartiere dove abitavo prima, arriva un bambino cinese con un bastone ed inizia ad allenarsi anche lui. Sbagliava tutto, non aveva le basi, quindi mi permetto di dirglielo e gli faccio vedere come avrebbe dovuto muoversi. Il nonno che stava li vicino, si avvicina e mi comincia a chiedere con curiosità e mi confessa che insieme ai suoi amici mi osservavano da un po' di tempo, dopo qualche minuto di chiacchiere, mi dice: "Soltanto da giovane mi ricordo di avere visto il vero wushu tradizionale, adesso lo rivedo in un occidentale, il mondo è proprio strano, ti va di insegnare a mio nipote?" Io non sapevo che dire, anche perché non mi sento un maestro, alla fine dato che io ogni sabato mattina mi allenavo in quel posto, se il nipotino voleva venire ci allenavamo insieme. Il sabato successivo, dopo che il nonno aveva sparso la voce, altri nonni mi hanno portato i loro i nipoti, una decina in tutto. Oltre a questo aneddoto la mia pubblicità sono i miei amici cinesi e occidentali, sono loro a fare il mio nome e a portarmi persone a casa, anche se sono ancora molto reticente nell'insegnare perchè toglie tempo ai miei di allenamenti.


Introduzione e sviluppo storico

Il wushu, letteralmente Arte Marziale, ha un'origine antichissima ed una diffusione e sviluppo protratti nel tempo. IL wushu è senza dubbio una delle gemme splendenti della cultura tradizionale cinese. L'arte marziale accompagna da sempre l'uomo, tuttavia lo sviluppo e l'interpretazione sono cambiati nel corso dei secoli, subendo l'influenza di vari eventi storici.

Agli albori il concetto wushu era espresso con altre parole che indicavano tutte quelle situazioni concernenti la caccia e la guerra. Durante il periodo Primavera-Autunno e degli Stati Combattenti (770-221 a.C.) il termine usato per descrivere l'arte marziale era jiji (技击) ossia: combattere.

Dalla dinastia Han (206 a.C.-220) alla dinastia Ming (1368-1644) il termine principale era wuyi (武艺): abilità marziale. Il termine wushu appare per la prima volta in una raccolta di testi della dinastia Liang del Sud (502-557), "…desistere dal wushu e diffondere la causa della cultura", qui il termine wushu indica solo l'abilità marziale e il combattimento in ambito militare.

All'inizio della Repubblica Cinese (1912-1949) il termine usato era guoshu (国术), Arti Nazionali, in seguito si è divulgato in tutto il mondo sulle ali della filmografia di Hongkong con il termine errato kungfu (in pinyin gongfu). Nella nuova Cina è tornato in voga il termine wushu, ma si riferisce esclusivamente ad una disciplina sportiva, presentata per la prima volta alle Olimpiadi di Berlino nel 1936.

IL WUSHU PRIMA DELLA DINASTIA SUI (581-618)

Il wushu durante il suo lungo processo di sviluppo è stato influenzato ed ha assimilato i concetti filosofico-religiosi, le usanze etniche e la cultura tradizionale cinese.

Nel periodo delle società primitive, il bisogno di saper combattere e cacciare creò una situazione particolare che unì la necessità di allenarsi con le usanze rituali antropologiche, questo concetto viene espresso dal termine wuwu (武舞), danza marziale. In questo periodo storico, la danza marziale e il wushu erano praticamente la stessa cosa. Dalla dinastia Shang (1600-1066 a.C) questi due concetti cominciano a distinguersi, danza come espressione artistica e intrattenimento, arte marziale come edificazione del carattere del guerriero che vede il fine ultimo nell'applicazione in battaglia.

Durante la dinastia Zhou (770-221 a.C.), l'arte marziale era uno dei punti principali all'interno delle cosiddette "sei arti" (riti; musica; tiro con l'arco; guidare il carro da guerra; calligrafia; matematica), che costituiva la base socio-culturale dell'uomo di quel tempo.

Prima della dinastia Sui, lo sviluppo del wushu può essere diviso in tre importanti periodi:

1.Durante il periodo Primavera-Autunno (770-476 a.C.) e degli Stati combattenti (475-221 a.C.), il wushu assume una connotazione ben chiara.
Questo periodo costituisce i primi anni del feudalesimo cinese, la società si sviluppa, il commercio fiorisce, le arti hanno il loro peso e le guerre sono all'ordine del giorno, quindi il combattimento e il saper difendere lo stato diventa l'aspetto fondamentale della società. Comincia una vera e propria ricerca e studio del combattimento, non solo visto come applicazione in battaglia, ma anche come edificazione del carattere; il guerriero si manteneva sempre in allenamento e nei periodi di pace partecipava a gare ed esibizioni come accadeva nelle usanze elleniche, è singolare notare che proprio nello stesso periodo, a partire dal 776 a.C. ogni quattro anni ad Olimpia (Grecia) si tenevano gare sacre in onore di Zeus, alle quali potevano partecipare solo gli uomini per la maggior parte soldati. Proprio in questo periodo, in Cina, nascono i primi maestri di wushu, ma sarebbe meglio definirli maestri d'armi, anche perché l'arte marziale di questo periodo era un'arte da applicare in battaglia e basata sul combattimento armato.

2.Durante le dinastie Qin (221-206 a.C.), Han (206 a.C.-220 d.C.) e i Tre Regni (220-280), inizia lo sviluppo del wushu verso la diversificazione e classificazione.
In questo periodo c'è un nuovo sviluppo della società e poiché ogni classe sociale è fondamentale al funzionamento dello stato, il concetto "difesa del popolo" diventa uno degli aspetti principali.
Le armi da guerra si evolvono, dalla produzione in bronzo si passa pian piano a quella in ferro, creando armi di forme diverse, alcune estremamente stravaganti e dai nomi molto singolari. Iniziano ad apparire nuove forme d'intrattenimento basate sulla lotta a mani nude e armata come il juedi (lotta, 角抵), shoubo (pugilato 手搏) e jijian (scherma击剑), inoltre nascono anche delle forme di danza-combattimento e in minor parte per la terapia fisica che imitano i movimenti animali come per esempio la "danza della scimmia", la "danza del cavallo", il "gioco dei cinque animali" del medico Hua Tuo (华佗; ?-208) ed altri.
In questo periodo cominciano a nascere maestri e scuole diverse. Durante la dinastia Han negli "Annali sulla letteratura e le arti", Ban Gu (32-92) scrive : "…ci sono 199 scritti sulle arti marziali e 13 scuole sull'arte del combattimento e militari; il tiro con l'arco, la spada e il pugilato sono le tecniche più importanti".  Comincia la diffusione e l'uso delle armi anche tra i civili, proprio da questo ceto sociale nasceranno molti famosi maestri.
Durante la dinastia Han inizia la diffusione dell'arte cinese della spada dritta, della spada curva e della lotta in altri stati e nazioni.
Durante il periodo delle dinastie del Nord e del Sud (420-589), in Cina si sviluppa rapidamente il Buddismo introdotto dall'India. In tutto il regno degli Wei del nord (北魏, 386-534) sorgono fino a trentamila templi con oltre due milioni tra monaci e monache. Proprio in questo periodo l'imperatore Xiao Wen (孝文) degli Wei del nord fa costruire il tempio Shaolin (shaolinsi 少林寺) nella provincia dello Henan (河南)  in onore di Buddhabadra (佛陀跋陀罗 359-429), il monaco indiano che in precedenza si era stabilito in un bosco ai piedi del monte Song (嵩山).

3.Dinastia Sui (581-618), Tang (618-907), le cinque Dinastie e i dieci Stati (902-979), il periodo d'oro dello sviluppo del wushu.
Il wushu subisce un radicale cambiamento, le armi cambiano, quelle lunghe sono sostituite da quelle corte ormai tutte forgiate in ferro. Lo sviluppo segue le tendenze belliche, in questo periodo le battaglie sono fatte a cavallo, le armi lunghe e pesanti come la ji (戟, lunga lancia con una o due mezze lune) vengono sostituite sul campo di battaglia da semplici lance, qiang (枪) più maneggevoli, la spada curva, il cosiddetto dao (刀) soppianta la spada dritta. L'arte della lancia, del dao e della spada dritta, hanno uno studio e sviluppo sistematico, diffondendosi anche tra le persone comuni.
La sistematizzazione del wushu favorisce il suo sviluppo, sono istituiti degli esami per attestare le capacità dei praticanti, in questo modo si dà vita ad una competitività che sarà la linfa vitale per la creazione sempre più dettagliata e scientifica delle arti da combattimento, le quali iniziano ad essere insegnate da maestri che svolgeranno proprio tale mestiere.

IL WUSHU DURANTE LA DINASTIA SONG (960-1279)

Rispetto al periodo precedente, il wushu, sotto la dinastia Song, diventa ancor più raffinato.
Gli aspetti principali che influiscono a questo salto di qualità sono i seguenti:
1.L'etica e la virtù marziale incrementano lo sviluppo del wushu, nelle numerose battaglie la maestria marziale è messa in campo sfoggiando tecniche marziali eseguite da grandi maestri, generali/guerrieri, ecc. Gli esami per la valutazione marziale sono sempre più rigorosi, alimentando un vivaio di grandi talenti dalle indiscusse capacità marziali.

2. I talenti e i grandi maestri si sfidano nelle arene per le arti marziali, contribuendo ad alevare il livello marziale.

3.    Nascono le prime società e associazioni in cui i praticanti si scambiano i punti di vista e le tecniche. Si comincia a tramandare il wushu in maniera accademica seguendo delle regole ben precise, in questo ambiente iniziano ad essere fondate numerose scuole.

4.Il wushu nella sua interezza abbraccia anche i concetti salutari e filosofici, le armi sono svariate e di diverse tipologie, spade, sciabole, lance, bastoni, asce, martelli ecc. In questo periodo nasce la frusta metallica a sette, nove o tredici sezioni (qi jie bian七节鞭;jiu jie bian 九节鞭;shi san jie bian 十三节鞭).

5.Una serie di esperienze significative di figure colte e di spicco sono messe per iscritto dando vita ad una letteratura marziale d'alta qualità  che favorirà enormemente lo sviluppo di tali teorie. Tra i testi più famosi citiamo "武经总要" una raccolta di testi precedenti; "武经七书"; "建炎系年要录"; "武林旧事半" ed altri.
Dalla dinastia Song in poi, le arti terapeutiche psicofisiche come il qigong (气功) e il daoyin (导引), attraverso circa mille anni di sviluppo sono giunte a maturazione fondendosi in un unico corpo con le pratiche mediche tradizionali e con le teorie degli otto trigrammi (bagua 八卦), cinque elementi (wuxing五行), yin/yang (阴阳), realtà ultima (taiji 太极), vuoto primordiale (wuji无极), tutti già presenti nella filosofia e cosmologia cinese di quel tempo. In seguito nacquero molte teorie, metodi ed esercizi nuovi, tra i più famosi ricordiamo "L'arte del cinabro interno" (nei dan shu 内丹术); gli "Otto pezzi di broccato" (ba duan jin八段锦) e l' yi jin jing (易筋经) conosciuto in occidente come "Il classico dello stiramento dei tendini". Come risultato si ebbe che il wushu si combinò con il qigong e il daoyin maturando l'aspetto migliore ed unico delle arti marziali cinesi, ossia "Arte del combattimento e metodo curativo-terapeutico".

IL WUSHU DURANTE LA DINASTIA YUAN (1279-1378)

In un testo della dinastia Yuan in cui sono riportate le regole di governo è così scritto: "…non sono permessi assembramenti sopra le venti persone; è un crimine possedere, portare o nascondere armi tra il popolo; tramandare le arti marziali è rischioso per la vita".
Durante questa dinastia, i mongoli essendo grandi combattenti, consci del valore delle arti marziali, vietarono qualsiasi forma di wushu per tutelare il loro regno. 

IL WUSHU DURANTE LA DINASTIA MING (1368-1644 ) E QING (1644-1911)

Durante queste due dinastie si ha il massimo splendore e sviluppo del wushu, nascono moltissime scuole e stili diversi, tutti con caratteristiche proprie, anche se le basi per costruire quella forza particolare, interna ed esterna, fisica e spirituale, muscolare o dipendente dal qi (energia interna), che caratterizza proprio le arti marziali cinesi, rimangono sempre le stesse. Anche le armi hanno un ulteriore sviluppo, le tecniche e il maneggio diventano sempre più raffinati e letali. Si ha un completo processo di edificazione della coscienza del corpo e della salute, proprio il wushu che ha già incorporato tutte quelle teorie di medicina tradizionale, filosofia, religione e cultura classica, diventerà il mezzo per costruire l'insieme materia/psiche in armonia con tutto l'universo.

Nella dinastia Ming inizia la diversificazione delle scuole e degli stili. Qi Jiguang (戚继光1528-1588), un famoso generale, eroe popolare, stratega ed esperto di arti marziali, in un suo testo annota: "…in Cina ci sono alcuni stili antichi che hanno influenzato la già fiorente situazione, i più famosi sono: Song Taizu sanshier shi chang quan (宋太祖三十二势长拳), liu bu quan (六步拳), Wen jia qi shi er xing quan (温家七十二行拳), ba shan fan (八闪翻) ed altri.

Le ragioni per cui nella dinastia Ming nascono molte scuole di stili diversi sono essenzialmente tre:

1.L'ampia diffusione nelle guerre delle armi da fuoco fa cadere in disuso le armi bianche, in questo modo molti esperti arruolati nell'esercito perdono il loro valore e compito marziale in battaglia, come risultato si ha che il wushu dall'uso bellico diventa una forma di esercizio fisico.

2.Sulla scia della diffusione popolare del wushu, i contatti e le comunicazioni diventano poco intellettuali per via delle diversità culturali. Il wushu tradizionale arriva in ogni zona della Cina, anche nelle più remote località, iniziando da qui il suo nuovo sviluppo. I personaggi che iniziano a tramandarlo provengono da ogni ceto sociale e spesso hanno grandi lagune culturali, in questo modo l'insegnamento diventa caotico creando enormi differenze soprattutto per le mancanze dei maestri stessi.

3.In questo periodo nasce la divisione del wushu, in quelle due tipologie molto care all'immaginazione degli occidentali, ossi scuola interna (neijia 内家) e scuola esterna (waijia 外家). Normalmente si sostiene che la scuola interna si rifà a certi insegnamenti daoisti, ha movenze morbide e lente ricercando lo sviluppo della forza interna, la scuola esterna si rifà alla tradizione Shaolin puntando molto sulla fisicità e forza muscolare. Tuttavia questa divisione non esiste, si può dire con certezza che i concetti interno/esterno sono le due facce della stessa medaglia. Questa divisione è dovuta soprattutto per rimarcare una sorta di appartenenza e diversificarsi dagli altri avvalorando il nome della propria scuola o stile. Inoltre, sempre in questo periodo sorgono tra il popolo diverse associazioni segrete e non, nelle quali l'allenamento marziale è uno degli aspetti principali.

Bisogna in ogni caso ricordare che tra il popolo, anche se il livello del wushu non era alto, sono nate figure di spicco, grandi maestri che hanno portato avanti una tradizione marziale vera e genuina. 

Durante la dinastia Qing nascono moltissime società segrete, tra le più famose ricordiamo il "Loto Bianco", il "Baguajiao", la "Grande sciabola", le "Lance rosse" e il "Pugno della pace e della giustizia" (conosciuto in occidente come i Boxers). Tutte queste associazioni erano di derivazione popolare e contadina, nate per difendere in un certo senso i civili e il popolo da varie minacce, tra le quali l'Occidente. In questa dinastia il wushu tradizionale si diffonde in tutta la Cina, al sud, soprattutto nel Fujian e nel Guangdong le arti marziali trovano terreno fertile e fiorisco dando vita a numerosi stili spesso derivati da altri del nord insegnati da maestri o monaci erranti. Proprio da queste due zone sono stati introdotti in Giappone degli stili dai quali si è sviluppato e nato inseguito il Karate. Sempre durante la dinastia Qing, le compagnie di scorta (biao ju 镖局) hanno dato il loro contributo a mantenere viva la tradizione marziale. Di solito i capi di queste compagnie erano maestri di wushu, i quali con il loro seguito, offrivano servizi di scorta e guardie del corpo a chi lo richiedeva. Fino ai primi anni del secolo scorso sono nati grandissimi maestri da questa realtà.
Dalla dinastia Song alla dinastia Qing il wushu subisce l'influenza delle varie epoche e dello sviluppo sociale. Nascono moltissimi stili, ma in proporzione i veri grandi maestri sono stati pochissimi, il livello dei praticanti era standardizzato e il valore applicativo ridotto quasi a zero poiché ai maestri mancava proprio l'esperienza in battaglia. Il wushu tradizionale da Arte del Combattimento è diventato un sistema per la salute fisica e una sorta d'espressione folkloristica.
È da sottolineare, che sempre in queste tre dinastie, grandi personaggi veramente colti e grandissimi maestri, generali o reggenti hanno scritto i testi più importanti del wushu tradizionale ancora esistenti. Nella dinastia Qing, per via di alcune facilitazioni tecnologiche e sociali, sono stati strutturati tutti gli stili tradizionali che sono arrivati ai giorni nostri, ogni stile include una genealogia dettagliata, testi e formule scritte e un percorso d'allenamento ben preciso.
Gli stili più famosi e tuttora praticati sono: Taijiquan; xingyiquan; baguazhang; tongbeiquan; fanziquan; bajiquan; meihuaquan; yongchunquan; wuzuquan; baihequan e molti altri ancora.

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