Zhangmu
  2009-08-23 00:18:23  cri

La cittadina di Zhangmu, aggrappata su un ripido pendio a circa 2000 metri di altezza, ci ha dato il benvenuto con un bel sole e col profumo delle essenze bruciate dai tibetani durante le preghiere mattutine. Un torrente scorre rumoroso in fondo alla valle, fra boschi rigogliosi, bambù e banani: il clima è caldo e umido, siamo a soli 80 km da Katmandu! Sui tetti delle case a più piani sventolano le bandierine di preghiera colorate, simbolo che gli abitanti sono di etnia tibetana, qui residenti probabilmente per affari. Dopo qualche km di una strada a tornanti in discesa, si arriva al posto di frontiera con il Nepal, separato dalla Cina dal Ponte dell'amicizia. La cittadina nepalese, Kodari, dall'altra parte del torrente, è molto simile a Zhangmu, con in più una pagoda e un bel monastero a picco sulla valle. La dogana è affollata di nepalesi e di cinesi di etnia Tibetana e Han, facilmente distinguibili dai rispettivi costumi, specialmente le donne nepalesi nei loro sari colorati. Un centinaio di negozi gestiti da cinesi offrono ai nepalesi prodotti di uso quotidiano, coperte di lana, scarpe, ecc., ma pare che la crisi finanziaria si faccia sentire anche qui, con perdite per la parte cinese per la svalutazione della rupia nepalese. Centinaia di camion nepalesi sono comunque parcheggiati lungo la strada a tornanti, in attesa di caricare le merci cinesi e rimpatriare. Fra un mese in Nepal si festeggerà il capodanno locale, quindi molti nepalesi vengono qui per fare acquisti per la festa.

In questa zona vivono anche dei tibetani particolari, gli Sherpa, arrivati secoli fa dal Sichuan come guerrieri per respingere un'invasione nepalese. Gli Sherpa rimasti nel vicino Nepal sono i famosi portatori che accompagnano gli alpinisti nelle scalate sui monti dell'Himalaya, mentre quelli rimasti in Cina, circa 2000, vivono in case di legno sui monti, e sono per lo più piccoli commercianti. Per migliorare le loro condizioni economiche, un loro villaggio nelle vicinanze è stato ristrutturato per accogliere i turisti: inerpicato sulla parete di un monte, in direzione sud, è formato da case in pietra e legno immerse nei boschi, fra serre per la verdura, e terrazze panoramiche. E' stata addirittura installata una piscina, in cui oggi nuotava un giovane tibetano di Lhasa, qui in vacanza con la famiglia. La gloria locale è una donna Sherpa di ben 99 anni, membro del PCC da 50, che tutti i giorni innalza la bandiera rossa cinese nel suo cortile. Ha lavorato tutta la vita per la sua gente, ed ora che è rimasta sola, tutto il villaggio si prende cura di lei. Le è anche stato donato un drappo rosso usato per l'alzabandiera sulla Piazza Tiananmen a Beijing, che lei considera come il suo oggetto più prezioso.

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