La melodia elegante della nazione cinese—l'opera Kun
  2012-01-12 16:42:25  cri
Ogni paese al mondo possiede la propria elegante e raffinata arte dello spettacolo, capace di esprimere profondamente lo spirito e il cuore della nazione. I greci hanno la tragedia, gli italiani l'opera lirica, i russi il balletto e gli inglesi i drammi di Shakespeare. Tutte queste sono fonte di orgoglio e sono riconosciute a livello internazionale.

La Cina sotto questo aspetto artistico non è da meno, infatti, nel 2001 l'Unesco ha selezionato un primo gruppo di beni culturali immateriali e, tra questi, è stata inserita, con voto unanime, un'opera tradizionale cinese, l'opera Kunqu.

Il Kunqu ha una storia di più di 600 anni, in Cina viene considerata addirittura l'origine di più di cento opere; di conseguenza possiamo dire che riflette perfettamente l'estetica culturale del popolo cinese. Nel programma di oggi vi illustreremo la sua evoluzione dall'antichità ad oggi.

Per iniziare dobbiamo partire da Suzhou, famosa città con oltre 2500 anni di storia nel delta del fiume Azzurro. 600 anni fa'.

È proprio nei pressi di Suzhou, nell'area del Kunshan, che nasce la melodia Kun, che acquisisce il suo nome proprio dalla suddetta zona.

Esiste un detto cinese che recita "Così come esiste una città celeste, sulla terra c'è il paradiso, paragonabile alle città di Suzhou e di Hangzhou." La frase elogia i bei paesaggi della città di Suzhou perché, sin dal passato, la vita a Suzhou ha arricchito l'immaginazione dei cinesi. Il paragone con il paradiso sembra quasi d'obbligo.

Dopo la seconda metà della dinastia Ming, ossia dopo il 16° secolo, Suzhou era una delle maggiori metropoli nel sud-est della Cina. Grazie gli ottimi mezzi di trasporto, il commerio era molto prospero, quasi più delle due capitali del tempo, Pechino e Nanchino. I prezzi degli immobili erano i più alti nell'impero, e i cereali e le tazze d'argento della città occupavano l'un decimo delle entrate della corte imperiale. Inoltre l'alimentazione, l'abbigliamento e gli oggetti quotidiani dell'imperatore erano quasi tutti prodotti a Suzhou. La città rappresentava i più alti standard di vita dei cinesi del tempo.

Dalla seconda metà della dinastia Ming, lungo il corso medio-inferiore del fiume Azzurro che incrocia il Gran Canale che collega Pechino e Hangzhou, nonché le coste sud-orientale cinesi, l'economia ha visto un grande sviluppo; e la società ha subito dei grandi mutamenti. La prosperità dell'economia di commercio ha rafforzato il ceto dei commercianti, che esercitava un importante ruolo negli scambi tra l'arte popolare e quella degli intellettuali e dell'elite. A tal proposito l'opera rappresentava l'aspetto più interessante di questo tipo di scambio:

ascoltare e cantare il Kunqu erano l'attività più alla moda nella vita dei cinesi. Ogni anno durante la festa di Mezzo Autunno, ossia il 15 agosto, secondo il calendario lunare, presso il monte Huqiu si teneva il Festival dedicato all'opera, l'atmosfera dell'intera città di Suzhou era pervasa da una grande gioia. In merito il famoso critico culturale cinese Yu Qiuyu ha detto:

"A mio avviso solo la messa in scena della tragedia greca può essere paragonata al Festival dell'opera di Suzhou, durante il quale quasi tutti gli abitanti uscivano per assistere agli spettacoli dell'opera. Non ho mai sentito di altri spettacoli storici con un'ampia partecipazione popolare paragonabile a quella del festival dell'opera a Suzhou."

Il Festival dell'opera presso il monte Huqiu rappresenta solo una minima parte della diffusione del Kunqu nell'arco di 200 anni a cavallo tra le dinastie Ming e Qing. Questa melodia dai toni leggeri ed eleganti ha preso vita nel delta del fiume Azzurro per poi diffondersi in tutta la Cina, dalla solenne Città Proibita alle cittadine nelle province dello Yunnan e del Guangxi, nel sud-ovest del paese.

Il gesuita Matteo Ricci arrivò in Cina sotto la dinastia Ming, durante il regno dell'imperatore Wanli, alla fine del 16° secolo. Nonostante la Cina avesse alle spalle un'Europa sempre più potente, tuttavia era ancora uno dei paesi più ricchi al mondo. Agli occhi di Matteo Ricci, questo impero produceva un gran numero di oggetti necessari a preservare la vita e la felicità, sia nel settore alimentare, dell'abbigliamento che degli oggetti di lusso.

Oltre la ricchezza, la cosa che stupì di più Matteo Ricci era l'atteggiamento dei cinesi verso la ricchezza stessa, che non apportò l'ambizione di espansione e conquista. Questi erano cortesi, con grande cultura e sapevano godere della propria vita, elevando ogni suo dettaglio a livello artistico.

Nelle Lettere dalla Cina di Matteo Ricci, il gesuita ci dice: "Sono convinto che questa nazione ami molto la messa in scena dell'opera. In questo paese molti giovani si dedicano alle attività teatrali. Le molte compagnie d'opera viaggiano nelle varie parti dell'impero, impegnate in spettacoli per il pubblico o per famiglie private. Per ogni grande celebrazione, le ricche famiglie assumo queste compagnie. I clienti assistono allo spettacolo rilassandosi e mangiando. Alcuni banchetti durano addirttura 10 ore, e lo spettacolo continua fino alla fine del banchetto."

Un esempio di quanto detto da Mattero Ricci è riscontrabile in uno dei grandi classici della letteratura cinese, "Il sogno della camera rossa", in cui vengono descritte numerose messe in scena d'opera.

L'opera a cui da Matteo Ricci ha assistito era proprio il Kunqu. Egli ha percepito profondamente la passione dei cinesi per quest'arte teatrale mentre, nel suo paese natale, l'Italia, l'opera lirica diventava sempre più diffusa. Tuttavia, rispetto a Kunqu, l'epoca d'oro dell'opera lirica si colloca in periodo più tardo, di circa 200 anni.

Durante le dinastie Ming e Qing, ossia dal 15° secolo all'inizio del 20° secolo, dei 204 vincitori degli esami imperiali, 34 provenivano tutti da Suzhou.

Passare l'esame imperiale significava poter diventare funzionario dello stato, ed entrare nella classe sociale al potere. Molti funzionari nati a Suzhou, una volta in pensione, preferivano tornare nel paese natale, comprare un pezzo di terra in una buona posizione nella città, e far costruire dei giardini che gli permettessero di godersi la vita in un ambiente surreale e chiuso dai fastidi della vita mondana.

Dalla dinastia Ming, con lo sviluppo della cultura presso il delta del fiume Azzurro e la posizione sempre più importante delle città di Suzhou e Hangzhou, la cultura locale iniziò a guidare la corrente culturale della Cina nei settori calligrafico, pittorico, letterario e teatrale. I gusti estetici e culturali degli intellettuali di Suzhou e Hangzhou diventarono la linea guida della cultura cinese. Si può dire che l'eleganza dell'opera Kun è strettamente collegata all'ambiente culturale di Suzhou.

Quindi sia i giardini che il Kunqu, entrambi nati a Shuzhou, simboleggiano la vita degli intellettuali. Poco dopo la nascita della melodia del Kunshan, alla fine del 15° secolo, alcuni musicisti popolari erano stati invitati nei giardini a suonare. Accompagnavano i padroni e i loro ospiti nel creare poesie, dipingere e compilare le melodie.

La melodia del Kunshan o il tono del Kunshan, è basato sulla musica poetica delle Songci, integrando le melodie popolari del delta del fiume Azzurro, con oltre 2 mila melodie, ricche di diversi tipi di modulazioni. I testi, che succedono alle tradizioni delle poesie Tang e Song, provengono principalmente dalla letteratura intellettuale, esprimendo le proprie emozioni attraverso un linguaggio poetico. I giardini in cui risiedevano gli intellettuali, diventavano così il luogo in ci le storie dell'opera Kunqu prendevano forma.

Il capolavoro dell'opera Kunqu, "Il Padiglione delle Peonie", che narra una storia d'amore iniziata proprio dalla passeggiata della protagonista, Du Liniang, in un giardino in primavera. Il testo dice: "Senza recarsi al giardino come si può venire a conoscenza dei bei colori della primavera", "Come faccio a confrontarmi con questi bei paesaggi e momenti di gioia, gli allegri eventi stanno accadendo nei giardini di quale famiglia?"

I drammaturghi nelle loro opere fondono la dimensione paesaggistica a quella delle emozioni della protagonista. Nell'arco di centinaia d'anni quante persone hanno versato lacrime per questo! La primavera, l'estate, l'autunno e l'inverno, il vento, i fiori, la neve e la luna, tutti si fondono nelle melodie che creano storie di gioia e dolori, d'incontro e di separazione. Molti abitanti della città di Suzhou dicono che i giardini sono l'essenza dell'opera Kunqu. Il giardino e l'opera Kunqu fanno entrambi parte dello spirito comune a tutti i cinesi da centinaia d'anni.

Cari amici, l'opera Kunqu ha assorbito il meglio della poesia e della musica accumulate nel precedente sviluppo della cultura cinese.

"Il Padiglione delle Peonie"è un'opera teatrale articolata in cinquantacinque atti completata nel 1598 da Tang Xianzu, che la ambientò nell'epoca della dinastia Song (960-1127), avendo in realtà in mente la dinastia Ming, un periodo di fermento artistico, di disordini politici e di corruzione.

Tang Xianzu nacque nel 1550 nel distretto di Linchuan che oggi fa parte del comune di Fuzhou, nella provincia del Fujian, e morì nel 1616.

Tang Xianzu, uomo di talento e di ideali politici, aveva pensato di realizzare le sue aspirazioni con la carriera di funzionario locale, ma la sua integrità morale e la partecipazione alle sofferenze del popolo, non gli permisero di chiudere gli occhi di fronte agli abusi dell'epoca che puntualmente denunciava ai suoi superiori suscitando l'indignazione tra i potenti della corte. Per questo motivo fu relegato in una zona remota della provincia meridionale del Guangdong. Fu poi nominato governatore del distretto di Suichang nella provincia dello Zhejiang, ma continuava a non piegarsi ai potenti, rendendosi intollerabile per i funzionari imperiali superiori. All'età di quarantotto anni, lasciò l'incarico e tornò nel paese nativo per dedicarsi alla creazione. Egli scrisse una gran mole di poesie, saggi e testi teatrali, ma i migliori risultati li raggiunse nelle sceneggiature d'opera.

Tang Xianzu spese 3-4 mesi a compilare la sceneggiatura "Il Padiglione delle Peonie", realizzando così un sogno che era nella sua mente da anni.

All'inizio "Il Padiglione delle Peonie" si chiamava "Il ritorno dell'anima", una storia adattata su una novella della dinastia Song "Il ritorno dell'anima di Du Liniang per l'amore", tuttavia Tang Xianzu fece una revisione meravigliosa della storia originale piuttosto semplice.

Ecco la storia: Du Liniang, figlia di Du Baozhi, il governatore della città di Nan'an nella provincia del Jiangxi, per l'arrivo della primavera, si reca nel giardino posteriore della residenza per fare una passeggiata. Colta dalla stanchezza la ragazza si addormenta e in sogno incontra un giovane intellettuale, Liu Mengmei, sotto un pruno accanto al padiglione delle peonie. Nel sogno, Du Liniang e il suo innamorato ideale stanno insieme con una grande gioia. In seguito Du Liniang muore di mal d'amore per la nostalgia di Liu Mengmei. Tre anni dopo, Liu Mengmei, durante il viaggio per gli studi, si è trattiene nello stesso giardino in cui Du Liniang aveva riposato e nel quale aveva sognato lo studente, e trova il quadro che raffigurava la fanciulla. Il giovane intellettuale rimane dalla bellezza dell'immagine. Le lodi del giovane risvegliano l'anima della ragazza che torna sulla terra e che, dopo una serie di vicissitudini viene ricongiunta al corpo. I due riusciranno, alla fine, a sposarsi, coronando il loro sogno d'amor. Questo è un chiaro esempio di come l'amore riesce a sconfiggere la morte.

La mia scelta è nata soprattutto per l'amore nei confronti del cinese classico; una passione che è cominciata dal mio secondo anno di studi. Al contempo, occuparmi di una parte di un'opera che non è stata mai tradotta in italiano mi affascinava. Come dicevo anche prima la cosa più difficile è stata proprio la traduzione, come ben sai il cinese classico è complesso anche per voi cinesi…immagina per un italiano! L'anno scorso mi sono occupato della ricerca di materiale che, devo dire, è stata anch'essa molto complicata: sono andato in diverse biblioteche per cercare dei riferimenti bibliografici e spulciato diversi libri, molti di essi anche abbastanza vecchi ed impolverati. Sono proprio queste difficoltà che hanno reso sempre più interessante il mio lavoro e fatto innamorare sempre più del "Padiglione delle Peonie".

"Il Padiglione delle Peonie" rappresenta tutti i desideri di Tang Xianzu; la protagonista Du Liniang può essere considerata una metafora all'autore stesso: una giovane ragazza in ricerca dell'amore, esprime lo spirito di libertà anelato da Tang Xianzu. Sotto l'oppressione delle dottrine feudali, l'amore tra Liu Mengmei e Du Liniang ha attraversato le difficoltà e l'oppressione, per poi rinascere nuovamente. "Il Padiglione delle Peonie" riflette un vero e proprio pensiero rivoluzionario per il periodo. Nel 2000 insieme con William Shakespeare e Miguel de Cervantes Saavedra, a lui contemporanei, Tang Xianzu è stato inserito dall'Unesco nella lista delle 100 personalità culturali più importanti al mondo.

A partire dal 1598, "Il Padiglione delle Peonie", con le sue raffinate ed eleganti tecniche di interpretazione, e con un pensiero che ha superato le barriere ideologiche, viene replicato per innumerevoli volte sul palco. Il vero amore dell'opera ha emozionato e sta emozionando il pubblico internazionale, senza fare distinzione tra il background culturale, l'età e l' epoca storica.

Nel 2006 la versione giovanile del "Padiglione delle Peonie" viene rappresentata nelle città delle coste occidentali degli Usa con 12 rappresentazioni consecutive e con ottimi risultati al botteghino. Gli spettatori americani hanno assistito all'incredibile eleganza e bellezza dell'opera Kun. La gente si chiede perché oggi, nel 21° secolo, l'antica opera Kunqu possiede ancora l'antico fascino?

Il produttore della versione giovanile del "Padiglione delle Peonie" e celebre scritore di Taiwan, Bai Xianyong, ha spiegato che la versione giovanile vuol dire che gli attori sono giovani, aventi la stessa età dei protagonisti dell'opera, e che quest'opera mira ad attirare un sempre maggior numero di spettatori giovani. Secondo Bai Xianyong, senza gli spettatori giovani, l'arte dello spettacolo non ha futuro. Inoltre il "Padiglione delle Peonie" canta proprio l'amore e la giovinezza. Bai Xianyong ha voluto integrare la bellezza classica dell'opera Kunqu con il teatro moderno, sulla base delle tradizioni, aggiugendo allo stesso tempo regole estetiche moderne, in modo da dar vita ad una nuova tipologia di opera Kun che fonda il tradizionale al moderno. Egli spera di ridare vigore al Kunqu, l'origine di tutte le opere cinesi.

Nel 2005, Bai Xianyong ha portato la versione giovanile del "Padiglione delle Peonie" all'Università di Beijing, e Yang Nannan era, allora, solo una spettatrice rimasta fortemente colpita dalla rappresentazione, sentiamo cosa disse al riguardo:

"E' stata molto molto bella. Molto diversa dalla mia immaginazione. Dall'inizio fino alla fine, ha dimostrato una ricchezza di eleganza e un insieme di colori semplici. Gli attori erano tutti giovani, del tutto simili a noi giovani spettatori. Devo dire che è una bellezza difficile da descrivere."

Già dal 1917, il Kunqu divenne una parte dei corsi all'Università di Beijing, dove tutt'oggi esiste ancora un centro dell'Opera Pechinese e dell'Opera Kunqu. Il successo della versione giovanile del "Padiglione delle Peonie" ha stimolato i professori dell'Unversità di Beijing ad attivare un corso sull'Opera Kun proprio in collaborazione con Bai Xianyong stesso. Dal 2010 l'ateneo ha invitato da ogni parte della Cina continentale, Hong Kong e Taiwan oltre 20 maestri di rappresentazione e studiosi dell'Opera Kunqu ad insegnare periodicamente. Inoltre a marzo dello stesso anno, l'Università di Beijing ha anche aperto l'istituto per la messa in scena del "Padiglione delle Peonie", attirando la partecipazione di studenti appassionati di altre università. Yang Nannan, la ragazza che abbiamo appena ascoltato è proprio membro dello studio.

Nel corso della pratica dell'Opera, questi ragazzi hanno incontrato soddisfazione e difficoltà ma, nonostante ciò, non hanno mai smesso. La bellezza dell'opera Kunqu è diventata un'esperienza indimenticabile della loro vita. Lu Jia, membro del suddetto studio e interprete del ruolo della cameriera della protagonista, ha detto:

"Di sera quando mi sento stanca dopo il tanto studio, piango, ma nonostante ciò continuo a praticare. Ogni giorno quando vedo le cose di sorpresa, mi comporto come se stessi recitando la 'passeggiata nel giardino'. Sono completamente presa dall'opera."

Si può dire che la versione giovanile del "Padiglione delle Peonie" è un movimento culturale, che ha formato di nuovo un gruppo di giovani appassionati e attori dell'Opera Kunqu.

Di pari passo con il successo dell'Opera Kun, non finisce mai il dibattito sullo stato della sua esistenza. Il famoso cantante pop cinese Liu Huan ha così illustrato il forte contrasto tra l'opera Kunqu e la società moderna, egli ha detto:

"Il motivo per cui oggi vediamo poco l'opera Kunqu, è proprio a causa della grande differenza tra il ritmo mondano e l'opera tradizionale. Se ascoltiamo una canzone pop, bastano 3-5 minuti, mentre per vedere un'opera mi servono almeno 3 ore. La gente di oggi non ha questo tempo."

La stessa situazione del Kunqu la vive, anche se in maniera minore, l'opera lirica in Italia che ha indubbiamente i suoi sostenitori ma, allo stesso tempo non penetra nella sfera giovanile.

Alcuni ritengono che alla gente di oggi manchi proprio la tranquillità che l'opera Kun è in grado di offrire. Rallentare il ritmo della nostra vita, godere di una tranquillità e un'eleganza, sono tutte cose che appartenevano alla nazione cinese del passato. In ogni caso, cercare una modalità di dialogo tra la tradizione e la modernità è un giusto atteggiamento per considerare i rapporti tra l'Opera Kunqu e la vita di tutti i giorni.

Il produttore della versione giovanile del "Padiglione delle Peonie" e celebre scrittore di Taiwan, Bai Xianyong ritiene che il successo e la ripresa dell'Opera Kun necessitano dell'impegno comune tanto della società e quanto del governo stesso.

L'introduzione dell'opera Kunqu nelle università fa ormai parte di quel piano di salvataggio e protezione dell'Opera Kunqu elaborato dal ministero della Cultura cinese. Il documento stabilisce che, ogni anno, le 7 compagnie dell'Opera Kunqu, devono tenere almeno 20 spettacoli di pubblico interesse negli atenei, necessari alla formazione dei giovani spettatori.

In questo modo l'opera Kunqu riacquisirà il suo antico vigore, facendo ritorno nella vita quotidiana dei cinesi. Quest'anno si terrà a Suzhou, il paese natale dell'Opera Kun, la Fiera triennale del Kunqu; per l'occasione il pubblico potrà assistere alle migliori performance delle varie compagnie della Cina continentale, di Hong Kong e di Taiwan.

Jac: A Suzhou, esiste ormai una serie di enti indirizzati all'istruzione, alla ricerche e alla protezione dell'Opera Kunqu, ivi compresi il Teatro dell'Opera Kunqu di Suzhou, l'Istituto della successione della Tradizione, il Centro per le ricerche e la protezione, il Museo dell'Opera Kunqu, la Scuola dell'Opera Kunqu ecc. Inoltre nel 2006 la municipalità di Suzhou ha emanato il primo regolamento locale sulla protezione dell'Opera Kunqu.

Nel 21° secolo, l'elegante melodia riecheggia di nuovo nell'antica città di Suzhou. Tra i rumori urbani la gente può ascoltare la voce della tranquillità. L'opera Kunqu è uno spettacolo che dura da 600 anni, con inintterrotti mutamenti di scene e di personaggi. Si tratta di una storia lontana e splendida e alle volte quasi dimenticata. Sul palcoscenico, quasi come un sogno e come elogio della bellezza, l'Opera Kun interpreta delle storie classiche che appartengono all'intera umanità.

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