Wan Fang: ho appreso molto dalla vita
  2011-11-11 01:15:57  cri

I suoi romanzi che descrivono i sentimenti e le emozioni femminili sono molto amati dai lettori cinesi, perché ritiene che la donna vada sempre ammirata; gli sceneggiati TV adattati dai suoi romanzi hanno vinto premi al massimo livello in Cina; suo padre è il più famoso drammaturgo cinese del 20° secolo, e come lui, anche un suo libretto teatrale è stato inserito nella raccolta commemorativa del "Centenario del Teatro cinese". A quasi 60 anni, cerca ancora di superare se stessa e di creare opere sempre migliori. E' la scrittrice e drammaturga cinese Wan Fang.

Forse non sapete che Wan Fang, nata nel 1952, è figlia del famosissimo drammaturgo cinese Cao Yu, nome d'arte di Wan Jiabao. Tra le quattro figlie di Cao Yu, Wan Fang è l'unica ad aver continuato l'attività del padre, la creazione letteraria. Ha iniziato a scrivere romanzi negli anni '80 del secolo scorso. In particolare, dopo "Lo specchio vuoto", adattato in uno sceneggiato TV nel 2001, ha scritto una serie di romanzi che descrivono i sentimenti e le emozioni femminili, molto bene accolti dal pubblico cinese. La maggior parte di questi romanzi è anche stata adattata in serie televisive.

Nella sua pluritrentennale carriera di scrittrice, Wan Fang non si è limitata ai romanzi, ma ha anche creato libretti per il teatro, il cinema e la TV, ottenendo i maggiori premi nazionali per le serie televisive. Tuttavia, negli ultimi 10 anni, ha iniziato a darsi di più al teatro. Ecco il perché:

"Il dramma è stato seminato nel mio cuore sin da bambina, senza che me ne accorgessi, perché sono venuta a contatto con il teatro più presto degli altri bambini. Mio padre era direttore del Teatro dell'Arte del Popolo di Beijing, quindi doveva assistere alle opere e mi portava spesso con lui a teatro."

Così, sin da piccola, Wan Fang ha percepito l'atmosfera del teatro. Ricorda ancora che quando aveva 3-4 anni, una volta il padre la portò a teatro per assistere al suo dramma "Temporale": al terzo atto, sentiti i tuoni sul palco, la piccola scoppiò a piangere, allora lui la fece subito uscire dalla sala. Wan Fang iniziò allora a capire il rispetto del padre per il pubblico e l'importanza del teatro.

Forse la maggior parte dei nostri amici italiani non conosce Cao Yu, quindi, prima di continuare a parlarvi della figlia, la scrittrice Wan Fang, vi presenteremo Cao Yu, il più celebre drammaturgo cinese del 20° secolo.

In Cina Cao Yu, nome d'arte di Wan Jiabao, viene considerato il drammaturgo che ha portato a maturità il teatro cinese moderno con capolavori come "Temporale", "Alba", "Il campo", "Pechinesi", ecc.

Cao Yu scrisse "Temporale", che abbiamo citato poco fa, a soli 23 anni. Si tratta di un'opera estremamente importante per il teatro cinese, ossia il simbolo della maturità del teatro moderno cinese. Per capire meglio l'autore, ora vi presenteremo la sua famiglia e la sua infanzia.

Cao Yu nacque a Tianjin, una città portuale posta ad est di Pechino, nel 1910, un anno prima della caduta dell'impero Qing, l'ultima dinastia feudale cinese. Il padre Wan Dezun era un militare che aveva frequentato la Scuola per Ufficiali di Tokyo. Rimpatriò all'inizio del 1909. Dopo la rivoluzione Xinhai, che portò alla fine della dinastia Qing, in qualità di generale di corpo d'armata fu insignito dal governo della Cina Nazionalista del titolo di comandante militare di Xuanhua, un importante avamposto militare a nord di Beijing, e poi della provincia di Chaha'er. La madre proveniva da una famiglia di mercanti, e morì tre giorni dopo la nascita di Cao Yu, che disse: "Ho perso mia madre da piccolo, per cui mi sentivo molto solo."

Ad occuparsi di lui fu la sorella minore della madre, sposata dal padre in seconde nozze, che lo amò come fosse suo figlio.

Cao Yu iniziò a frequentare la scuola media Nankai, a Tianjin, nel 1922, dove si innamorò della nuova letteratura, leggendo le opere di Lu Xun e Guo Moruo, gli scrittori più importanti dell'epoca. Nel 1925, all'età di 15 anni, aderì all'Associazione letteraria e alla Compagnia di nuova arte drammatica della scuola, iniziando a dedicarsi alla creazione letteraria e teatrale. La figlia Wan Fang ricorda:

"Mio padre era molto sensibile e aveva una personalità timorosa e sentimentale. Quando era piccolo, suo padre gli disse: 'Wan Jiabao, sei così piccolo, da dove vengono queste malinconie?!' Alla scuola media di Nankai scrisse una poesia sui sentimenti degli spiriti dei morti."

Nel frattempo, Cao Yu dimostrò anche il suo talento di attore teatrale, guadagnandosi l'elogio dei giornali per aver interpretato il ruolo di Nora nel capolavoro del norvegese Ibsen, "Casa di bambola", e in opere teatrali del classicismo francese.

Il padre di Cao Yu, Wan Dezun, sperava che il figlio diventasse medico, tuttavia il ragazzo fallì due volte l'esame di ingresso all'Istituto di medicina dell'ospedale Xiehe di Beiping. Nell'estate del 1928, Cao Yu si diplomò alla scuola media Nankai con degli ottimi voti, il che gli permise di entrare senza esame di ammissione alla facoltà di scienze politiche dell'Università Nankai. Il giovane però non era interessato alla politica, quindi, insieme a 8 compagni di studio passò all'Università Tsinghua per frequentare il corso di laurea in letteratura occidentale. Tre anni dopo iniziò a scrivere il dramma "Temporale", la cui trama aveva in mente già da 5 anni, e a scrivere la tesi di laurea, dal titolo "Trattato su Henrik Johan Ibsen".

Ora passiamo a presentare la prima opera teatrale di Cao Yu, "Temporale", che come vi abbiamo detto, è il simbolo della maturità del teatro moderno cinese.

L'opera assorbe varie superiorità del teatro occidentale, con evidenti influenze dei concetti teatrali e dei metodi di creazione della "tragedia sociale" di Ibsen, della "tragedia della personalità" di Shakespeare e della "tragedia del destino" dell'opera classica greca. Integrando queste caratteristiche, Cao Yu riesce a descrivere la vita, il pensiero e le personalità dei membri di una famiglia borghese, ma con dei forti colori feudali, della Cina degli anni '20 del secolo scorso. Così l'opera è diventata il primo vero dramma della Cina moderna e il dramma una forma artistica particolare della nuova letteratura cinese.

Il protagonista di "Temporale" è Zhou Puyuan, padrone di una compagnia mineraria e causa delle varie tragedie dell'opera. A casa, le sue parole sono leggi da rispettare, anche sacrificando la felicità di tutti. I suoi rapporti con Fan Yi, apparentemente sono di marito e moglie, in realtà sono di padrone e servitore. Non nutre nessun rispetto per la sua personalità indipendente, l'unica cosa che gli preme è la sua volontà, non la salute della moglie. I suoi conflitti con il minatore Lu Dahai dimostrano invece la sua contrapposizione al mondo operaio. Zhou Puyuan è un borghese crudele che per i soldi può fare di tutto, anche sacrificare la vita degli operai.

Dopo "Temporale", prima dei 31 anni Cao Yu scrisse "Alba", "Il campo" e "Pechinesi", il cui livello artistico finora non è mai stato uguagliato da alcun drammaturgo cinese.

Dopo il 1949, Cao Yu venne nominato vicedirettore dell'Istituto centrale dell'opera e direttore del Teatro dell'Arte del Popolo di Beijing. A questo periodo risalgono i drammi "Cielo sereno", "La cistifellea e la spada", "Wang Zhaojun" ecc. Nel 1992, il premio nazionale per le migliori opere drammatiche è stato battezzato "Premio della letteratura teatrale Cao Yu". Cao Yu morì a Pechino il 13 dicembre 1996, all'età di 86 anni.

E' arrivato il momento dell'intervallo musicale, a fra poco!  

Ora torniamo a parlare di Wan Fang. Diversamente dal padre Cao Yu, la scrittrice ha iniziato la sua carriera dai romanzi. Dopo l'opera prima, "Le stelle non sono lontane", con colori autobiografici, ha scritto una serie di romanzi più o meno legati alle proprie esperienze e sentimenti. Alla fine degli anni '80, col romanzo "Uccidere", ha dimostrato la capacità di narrare storie lontane dalla propria vita. Ella si ritiene inconsciamente influenzata dal padre:

"In realtà mio padre aveva uno spirito libero, non ti insegnava mai a fare, né ti impediva di fare, ma ti incoraggiava sempre, senza tener conto dei risultati. La cosa più positiva che ho preso da mio padre nello scrivere è l'interesse e la curiosità per la gente. Sono stata inconsciamente influenzata da lui nella vita quotidiana. Un giorno, accompagnavo mio padre a fare una passeggiata. Era anziano. Qualche tempo dopo non l'ho più trovato: era rimasto qualche passo indietro, guardando due giovani innamorati e sospirando: 'Che bello essere giovani!' Era completamente attratto dal vigore giovanile dei due innamorati, e li guardava."

A partire dal romanzo "Uccidere", Wan Fang ha imboccato una via di creazione più ampia, con dei romanzi su temi rurali e urbani. Nel 2001, lo sceneggiato TV "Lo specchio vuoto" ha fatto conoscere la scrittrice a milioni di spettatori. In seguito ha scritto una serie di opere sui sentimenti femminili, come "Nel cuore delle donne", "Casa vuota", "Verso la prosperità", "Un profumo seducente", "Il ristorante di carta", ecc. Secondo la critica, Wan Fang ha descritto la mentalità e le emozioni femminili in modo preciso e raffinato.

Ecco la vicenda: la bella protagonista, You Ling, si innamora di Tu Qiang, che rimane accidentalmente vittima di una schermaglia tra bande. Tra i molti pretendenti lei sceglie Ma Xiaojian, il compagno di Tu Qiang, ma poi si accorge che le passioni e il denaro non sono ciò che chiede alla vita. Tu Gang, il fratello di Tu Qiang, trascorre un'esistenza mediocre, dopo il matrimonio e i figli ha una relazione con una massaggiatrice; Ma Xiaojian dopo il suo successo negli affari si ammala di tumore... A metà della loro vita, You Ling e Tu Gang, ormai disincantati e disillusi, si ritrovano insieme a osservare quietamente lo scorrere della vita.

Ecco un brano del romanzo:

"You Ling stava sdraiata sul letto a pensare a Tu Qiang e a rotolarsi dal dolore. Se il terremoto voleva inghiottire tutto, che lo facesse, a lei non importava, era il benvenuto, facesse pure ciò che voleva.

Quanto era bello quel suo viso! L'espressione aveva qualcosa di torvo, ma nell'attimo in cui il sorriso lo illuminava, come dopo la pioggia spunta il sereno, lui diventava più attraente che mai. Tra le ombre danzanti degli alberi lui pedalava con lei seduta sulla canna della bicicletta, cioè tra le sue orecchie, attraversarono le ultime luci rosate del tramonto prima di entrare nella notte, arrivarono fino agli angoli più oscuri e segreti sotto i lampioni. I ragazzi li guardavano senza nascondere la loro ammirazione, grazie a lui You Ling aveva reso tutti suoi schiavi. Quella notte la pelle era vicina alla pelle, i lineamenti spigolosi dai tratti così duri, un simbolo di forza, una forza a cui però lei non aveva ceduto.

Il dolore riesce a essere così reale, più reale della vita stessa. La febbre oscillava tra trentotto e mezzo e trentanove. La sensazione che la sua esistenza sarebbe trascorsa per sempre in quel modo dava a You Ling un insolito senso di spossatezza, le sue capacità reattive erano scese al minimo."

La scrittrice Wan Fang, figlia del grande drammaturgo cinese Cao Yu, fin da piccola ha sviluppato un profondo interesse per l'arte e la letteratura. Negli anni '80 ha iniziato la carriera scrivendo romanzi, testi cinematografici e serie televisive. Dopo decenni di pratica artistica, dimostra una capacità di narrare in modo tranquillo problematiche relative al mondo sentimentale femminile. In merito, Wan Fang ci ha spiegato i titoli di alcuni dei suoi romanzi più conosciuti dal pubblico:

"Col passare dell'età, puoi scoprire che molte cose, una volta importanti per te, non hanno un grande signifcato. Capisci bene di dover lasciare da parte queste cose. Parlo di 'Specchio vuoto', perché le ragazze amano tutte guardarsi allo specchio, allora, secondo te, le cose nello specchio sono vere o false? Quindi ho pensato al titolo 'Specchio vuoto'. Per quanto riguarda 'Ristorante di carta', tutti devono mangiare… non so come dire, si tratta di una mia riflessione sulla vita."

Infatti, col passare del tempo, Wan Fang ha accumulato una ricca esperienza nella creazione letteraria. Nonostante il grande successo delle serie televisive adattate da lei stessa dai suoi romanzi, il teatro, seminato da piccola nel suo cuore, pian piano è diventato il suo maggior interesse. Nel 2008, durante la seconda Cerimonia di consegna del premio per l'arte teatrale cinese, otto testi hanno ottenuto il "Premio Cao Yu" per i migliori libretti, tra cui l'opera di Wan Fang "Un tipo di veleno". La scrittrice ne è molto orgogliosa, ma confessa anche che fare teatro è molto più difficile che scrivere romanzi:

"Ai miei occhi, il dramma è una cosa di alto livello, di eccellenza. Pensavo sempre di scrivere libretti per il teatro, senza farlo, perché non ero capace, non sapevo scrivere storie che secondo me erano veramente drammi. Non credevo di poterlo fare. Per avere questa capacità, bisogna accumulare esperienze. Puoi scrivere tutti i romanzi che vuoi, però nel mio cuore il teatro ha delle caratteristiche uniche, perché non puoi mettere tutto in scena. Quindi il desiderio di scrivere drammi è rimasto nel mio cuore, mentre accumulavo esperienze. Dopo i 50 anni, ho finalmente scritto 'Un tipo di veleno'."

Secondo Wan Fang, per scrivere un dramma occorre risolvere più problemi tecnici rispetto ai romanzi: come sistemare la trama, se esistono o meno sospensioni, personaggi interessanti... tutto questo è tecnica. Tuttavia scrivere i libretti degli sceneggiati è un'altra cosa, ella afferma:

"Penso che le serie televisive siano un prodotto d'intrattenimento che dev'essere venduto. Quindi che la vendita sia buona o cattiva è un risultato dell'audience. In un certo senso, occorre fare delle concessioni, non puoi fare tutto quello che vuoi ed esprimere direttamente la tua volontà. Quindi la maggior parte degli sceneggiati TV ha delle storie appassionanti. Tuttavia ora sento che gli sceneggiati non possono più soddisfarmi, né i romanzi, quindi ho iniziato a scrivere testi teatrali, e mi sento benissimo! Perché posso scrivere le cose più complesse, anche la cattiveria dell'uomo."

In questi giorni, Wan Fang sta preparando il suo nuovo dramma "Chi dà l'allarme", che sarà rappresentato alla fine dell'anno in occasione del 4° anniversario della fondazione del Teatro Nazionale. In quest' opera, ella intende descrivere come l'uomo diventi cattivo, e come l'amore e l'odio siano spesso strettamente legati.

La scrittrice ritiene che il criterio per giudicare se un'opera sia eccellente o meno sia il tempo, il che comprende due concetti: uno è che quando le lampade sono spente e le quinte sono chiuse, per quanto tempo la tua opera possa rimanere nel cuore degli spettatori; l'altro è per quanto tempo la tua opera possa essere replicata. In merito ella osserva:

"Aspiro ad una creazione originale, forse incontro degli ostacoli, forse l'avrò, comunque provo a scrivere, e spero di creare delle opere che durino nel tempo…"

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