Giallo a Milano: documentario quanto alla comunità cinese in Italia
  2010-09-17 19:19:40  cri
Cari amici, benvenuti al Settimanale della Cultura. Oggi abbiamo con noi la collega italiana Gabriella, con cui parleremo di un tema molto particolare: la comunità cinese in Italia. 

Gabriella, prima di iniziare la nostra discussione, vorrei introdurre un documentario sulla comunità cinese in Italia, precisamente quella di Milano.

Il documentario "Giallo a Milano" è stato girato da Sergio Basso, un giovane sinologo che si è dato alla regia, e sarà proiettato al Festival cinematografico degli Universitari che si terrà a Beijing in ottobre. Recentemente Sergio Basso ci ha concesso un'intervista, illustrando i motivi per cui ha girato questo documentario sugli immigrati cinesi, che ormai rappresentano una parte importante della società italiana.

Gabriella, i pregiudizi esistono veramente in Italia? Quali sono i principali pregiudizi degli italiani in merito ai cinesi?

Gabriella: "Io penso che effettivamente esistono i pregiudizi, però, il problema principale è che esistono una mancanza di comunicazione per molti problemi, per cui queste comunità cinese in Italia che sono numerose sia a Milano, che a Torino, in Piemonte......"

Shuo: "Alcuni amici cinesi in Italia mi hanno detto che Milano è un pò intollerante, soprattutto con i cinesi immigrati, che non sono persone colte e istruite, e questo ha fatto sì che i cinesi in Italia vengano considerati e visti come persone poco educate e sporche. Come un cinese, secondo me, non si deve considerare l'intera comunità cinese in questo modo......"

I pregiudizi nascono dalla mancanza di una corretta conoscenza delle comunità cinesi, Sergio Basso lo ha notato, per cui ha deciso di girare "Giallo a Milano". Ecco cosa ci ha detto Sergio in merito:

Sergio: "Vuol dire che ora nel 21° secolo è l'ora di pesnare cinese, una cosa che mi colpisce tantissimo ad esempio è che molto spesso, negli ultimi anni è capitato di partecipare a tavole rontonde sulla cultura cinese, e non c'erano cinesi invitati, c'erano solo i sinologi cinesi......"

Nel suo documentario, Sergio Basso ha raggruppato diverse storie di cinesi che vivono a Milano: una bambina che si allena in palestra, dei giovani nati in Italia che parlano delle loro impressioni sulla vita laggiù, due coppie che raccontano i loro sogni per il futuro, pittori, artisti, e anche un giovane clandestino alla ricerca di una vita diversa da quella della campagna cinese, il che offre un buon panorama della comunità cinese a Milano. Il regista fa notare che visto che non esistono documentari del tutto oggettivi, lui ha cercato di esprimere una serie di sentimenti e stati d'animo:

Sergio: "Non esiste un documentario oggettivo, non esiste perchè la maggior parte degli spettatori ignora il potere tremendo che il montaggio......"

Gabriella, hai visto il documentario? Il regista afferma che non è obiettivo al 100%, tu cosa ne pensi?

Gabriella: "Ho visto il documentario e anche ho conosciuto Sergio quando è venuto in Cina, gli ho parlato brevemente comunque mi ha fatto un'ottima impressione, un ragazzo molto simpatico, interessante e profondo......"

Bene, quali sono le impressioni dei cinesi sugli italiani?

Gabriella, tutti sanno che gli scambi e i contatti facilitano la comprensione, ma il titolo del documentario di Sergio Basso, "Giallo a Milano", a prima vista è un po' offensivo per noi cinesi. Sentiamo cosa ci ha detto Sergio in merito:

Sergio: "E' tutto un gioco di parole, devi sapere che giallo in italiano, oltre al colore, è l'offesa con cui si indica gli asiatici o i cinesi......"

Vedendo le storie dei cinesi a Milano, raccontate dal regista, abbiamo scoperto i loro sogni e le loro paure. Diversi protagonisti con diversi sfondi: un artista arrivato in Francia via Taiwan da Nanchino, e che poi, per motivi burocratici, si è trasferito in Italia, dove vive dagli anni '70, e che adesso cerca di fare da punto di riferimento per gli artisti cinesi che operano a Milano; il disorientamento di una ragazzina, figlia di cinesi, ma nata in Italia, che fa atletica, e che si sente più a suo agio in Italia che in Cina; la passione di una giovane cinese per il bel canto, e le prospettive di un futuro migliore di una persona coinvolta in un reato.

Gabriella, quali sono le figure o le scene che ti hanno più impressionata?

Gabriella: "Le figure e le scene che mi hanno colpita di più in realtà sono molte, soprattutto trovo significativo il colloquio fra quella coppia che viene ripresa a letto, la sera dopo una giornata di lavoro, lei è una cantante lirica, e lui è una persona che fa un lavoro manuale......"

Tra i protagonisti del documentario, un ragazzo cinese della seconda generazione di immigrati, ci ricorda un problema delicato, ossia quello dell'identità.

Questi giovani, con due culture alle spalle, si trovano sempre di fronte all'interrogativo di quale sia la loro vera identità nazionale, il che può anche essere opprimente. Tuttavia il regista Sergio Basso non la pensa così:

Sergio: "Non dobbiamo chiedere a queste persone di scegliere di prendere il campo, di sentirsi una nazione più di un'altra. Penso che per queste persone una delle domande che si impara: Qual'è la tua nazionalità......"

Il documentario "Giallo a Milano" è stato proiettato per cinque mesi nelle sale di Roma, Milano, e Torino, della regione Marche, di Ischia, ecc. Cosa ne pensa il pubblico italiano?

Dopo 5 mesi di proiezione nelle sale, "Giallo a Milano" ha suscitato una vivace discussione tra il pubblico italiano. Il regista Sergio Basso ha così illustrato le impressioni degli spettatori:

Sergio: "Sono contento che abbia funzionato e piacciato molto pubblico......"

Ovviamente "Giallo a Milano" ha svolto un ruolo positivo per il miglioramento della comprensione della comunità cinese in Italia.

Alla fine di "Giallo a Milano", una giovane coppia cinese parla a letto. La donna, che nutre un grande amore per il bel canto, studia da anni come soprano, e canta in un ristorante a Milano, e l'uomo lavora in un ristorante cinese, e si sente molto triste di non poter aiutare la moglie a realizzare il suo sogno di tenere un concerto personale alla Sala d'Oro di Vienna. I due si consolano piangendo, e il documentario termina qui. Il regista osserva di aver voluto una conclusione piena di speranza:

Sergio: "E' vero che verso la fine del film c'è un pianto clamoroso, cioè pieno d'angoscia, però come dicevo in prima io credo che nel coraggio di ammettere d'angoscia ci sia il primo passo per la ricostruzione, c'è il primo passo per una nuova complicità......"

Il sito internet del "Corriere della sera" ha creato una pagina intitolata "Giallo a Milano", che permette agli internauti cinesi e italiani di inserire le loro storie. Si può dire che oltre al possibile progetto di un "Giallo a Milano II", il regista abbia realizzato una piattaforma multimediale per facilitare i contatti tra le culture cinese e italiana:

Sergio: "Bisogna mettere un punto perchè un processo conoscitivo senza fine è dal 1994-1995 che mi dedico alla cultura cinese, penso che porterò questo processo conoscitivo fino alla fine della mia esistenza......"

"Giallo a Milano" parteciperà al Festival cinematografico degli Universitari di Beijing, che si terrà in ottobre, e naturalmente ci auguriamo che piaccia anche al pubblico cinese e abbia successo in Cina.

 Forum  Stampa  Email  Suggerisci
Messaggi
Dossier
• Concorso a premi sul tema "Amo studiare la lingua cinese"
Cari amici, con il continuo crescere della febbre per lo studio della lingua cinese, ora nel mondo coloro che tramite vari canali studiano la nostra lingua superano ormai i 40 milioni, ivi compresi molti italiani. La sezione italiana di RCI sta esplorando nuovi canali per aiutarvi ad apprendere e migliorare il vostro cinese in modo più facile e comodo...
Angolo dei corrispondenti
Foto
Eventi
• 60 anni della Nuova Cina
• Primo convegno letterario italo-cinese
• Amo il cinese
© China Radio International.CRI. All Rights Reserved.
16A Shijingshan Road, Beijing, China. 100040