Il mondo fantastico di Tashi Dawa
  2010-06-12 09:57:05  cri

Sulla terra del Tibet, i miti, le leggende e la religione hanno creato sull'altopiano innevato una misteriosa atmosfera culturale, in cui gli scrittori locali raccontano in modo sia fantastico sia realistico la vita moderna su questa terra. Fra questi spicca il presidente dell'Associazione degli scrittori tibetani, Tashi Dawa. Nato e cresciuto in terra tibetana, lo scrittore è costantemente impegnato a registrare con la sua penna questo mondo fantastico.

Nei romanzi di Tashi Dawa, l'assurdo e il fantastico derivano innanzitutto dalle peculiari caratteristiche della terra tibetana. Nella sua opera "Bandiere di preghiera azzurre sull'antico mare" egli così descrive la città di Lhasa: "Camminando per le strade di Lhasa, in qualsiasi momento si può entrare in un illusorio ambiente storico: di fronte alle antiche pareti di pietra delle case che hanno tutte le loro leggende, accanto a un anziano che mormora un mantra propiziatorio agitando il mulino delle preghiere, pare di entrare come ipnotizzati nel vuoto del passato".

Secondo Tashi Dawa, nelle ardue condizioni di vita dell'altopiano innevato, la gente che vi vive professa una sincera fede e culto degli spiriti e delle forze della natura. Anche nell'epoca contemporanea, i tibetani hanno una doppia natura, materiale e spirituale.

"La religione e la cultura tibetane fanno sì che la gente creda nella vita precedente e prossima e nel samsara, il che influenza molto i tibetani, molte cose sono impossibili da spiegare, cioè accanto al mondo reale vi è il mondo degli spiriti, ossia il mondo spirituale. Ad esempio, in Tibet ci sono molti monti e laghi sacri, che non sono solo delle leggende dell'antichità remota, ma esprimono la venerazione della natura, come se nel mondo reale vi fosse anche un mondo spirituale, il che è un concetto del mondo che influenza la nostra vita."

Questo concetto ha anche influenzato a fondo la concezione creativa di Tashi Dawa. Nel 1974, dopo il diploma della scuola media di Lhasa, egli è entrato nella Compagnia teatrale dell'Opera tibetana come scenografo. Gradualmente, l'interesse per la letteratura ha fatto sì che Tashi Dawa, a 14 anni, cambiasse mestiere, diventando drammaturgo e pubblicando nel 1979 la sua opera prima "Silenzio".

"Allora ero alla Compagnia, ho cominciato a lavorare presto, a 14 anni, come scenografo. Tre-cinque anni dopo ho iniziato a scrivere trame dell'Opera locale tibetana. In quel periodo ho cominciato a scrivere i libretti d'opera anche se non l'amavo molto, perché era un lavoro di creazione letteraria, per avere un posto di lavoro."

Sebbene questo romanzo abbia fatto conoscere Tashi Dawa, la sua scrittura era limitata alla realtà, e non aveva ancora formato il suo particolare stile letterario. Per Tashi Dawa, il 1985 è stato un anno da ricordare, con la pubblicazione di "Tibet—un'anima legata ad una corda di pelle" e "Anni misteriosi in Tibet", che lo hanno trasformato da giovane amante della letteratura in scrittore di significato innovativo, portando al vertice la letteratura tibetana. In seguito, in Tibet sono emersi un gran numero di scrittori di opere del genere, e queste due opere sono state considerate da molti esponenti del settore due pietre miliari. Tuttavia, a quel tempo Tashi Dawa voleva provare soltanto una sensazione, un metodo adeguato al proprio racconto.

"Dopo il 1979, ho iniziato a scrivere novelle, generalmente di stampo realistico. Nel 1995 ho trovato improvvisamente una percezione: una serie di racconti sono diventati quello che molti autori definiscono "realismo fantastico". In realtà io non li ho classificati in nessuna dottrina, ho trovato solamente una modalità di narrazione, uno stile."

Secondo quanto raccontato da Tashi Dawa, negli anni '80, è stato influenzato da molti romanzi stranieri, ma soprattutto dall'opera di un pittore francese che, rompendo le barriere della bidimensionalità e passando alla tridimensionalità, ha suscitato in lui l'idea che anche il racconto potesse essere scritto in questo modo.

"In quegli anni ero entrato in stretto contatto con la letteratura occidentale, come i romanzi francesi neorealistici, il realismo fantastico dell'America latina, l'umorismo nero americano, nonché alcuni libri di teoria. Fra questi, un testo spiegava l'esistenza di un tipo di pittura francese che si trasforma da un piano, provocando l'illusione di trasformarsi da bidimensionale a tridimensionale, o addirittura multidimensionale, per ritornare infine alla forma originale."

Nella sua opera più rappresentativa "Tibet—anima legata ad una corda di pelle", con meno di 20 mila caratteri racconta la storia del Buddha vivente, quella di Tabei e Qiong, e quella dell' "Io", legandole l'una all'altra. Le nuove scene collegano l'antichità alla modernità, la ricchezza alla povertà, la civiltà all'inciviltà, e portano la gente ad immergersi nella riflessione filosofica. Secondo Tashi Dawa, questo genere letterario è anche una modalità di espressione dell'antica cultura tibetana.

"Vi sono anche molti libri che includono la storia tibetana, in cui si possono trovare collegamenti tra la fantasia e la realtà storica. La forza della fantasia è maggiore, poiché apre fondamentalmente una corrente di pensiero, senza essere limitata dalla realtà."

Tashi Dawa è andato all'interno della religione, della storia e della cultura tibetana dal punto di vista folcloristico, collegando le leggende e i miti locali alla vita reale, alla fantasia e alla realtà, la tradizione culturale e l'aspetto folcloristico, il racconto della vita mistica, il favoloso ambiente naturale e la peculiare cultura etnica del Tibet, descrivendo molte scene quotidiane sia reali sia fantastiche pregne di significato ascetico.

Successivamente, Tashi Dawa ha creato una collana di novelle intitolate "Feng Ma Zhi Yao", il romanzo di viaggio "Bandiere di preghiera azzurre sull'antico mare", ecc, che sono stati tradotti in inglese, tedesco, olandese e spagnolo e pubblicati in tutto il mondo.

Dopo aver ottenuto grandi successi letterari, Tashi Dawa ha cominciato la sua nuova produzione, iniziando a girare serie televisive, documentari e video per MTV. "Ba Sang e i suoi fratelli e sorelle", in lui stesso interpreta il protagonista, ha ottenuto il premio come miglior telefilm cinese; il suo documentario "Via Ba Guo Nan n.16" ha ottenuto il Premio della 17° festival internazionale francese sui documentari.

Per quanto concerne questa sua nuova produzione, Tashi Dawa ha chiarito che in realtà lo ha fatto per divertimento, voleva farlo dopo aver visto qualche novità, senza ripetere qualcosa del passato. Tuttavia da quando ha iniziato a lavorare, Tashi Dawa non si è mai distaccato dalla sua terra, il Tibet, e dalla sua etnia.

"La maggior parte delle mie creazioni derivano dal Tibet, sono una registrazione della strada che ha percorso il cuore di un'etnia in un dato periodo, tradizioni e stili di vita che vedranno dei cambiamenti o probabilmente scompariranno in un futuro, ecco perché mi sono impegnato in questo lavoro."

Attualmente, la vita di Tashi Dawa è semplice ma ricca, legge libri, guarda i film ed altro. Ci ha detto che forse il ciclo delle credenze etniche tibetane gli ha permesso di vivere una vita a proprio piacimento. A breve forse tornerà a scrivere.

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