Gao Yang:"I diari del tempo"—Mostra itinerante in Europa
  2010-03-17 17:38:21  cri

Il 4 marzo all'Istituto di cultura dell'Ambasciata d'italia in Cina si è tenuto un briefing sulla mostra itinerante in Europa "I diari del tempo"del pittore cinese di nazionalità italiana Gao Yang. Secondo quanto appreso, La mostra itinerante di Gao Yang in Europa si aprirà il 10 prossimo alla galleria Fyr Arte Contemporanea di Firenze.

le opere di Gao Yang utilizzano come materiali oggetti di scarto e colori ad olio, e hanno come tema la tutela dell'ambiente, l'elogio della natura, la rivelazione delle contraddizioni sociali e la percezione del pittore della verità della vita. Nel programma odierno, vi presenteremo questo famoso pittore cinese.

Quanto ai motivi per una mostra itinerante in Europa, Gao Yang si è cosi espresso:

"Con l'attuale rapido sviluppo della Cina, in qualità di artista creativo riconosciuto dall'occidente, ho organizzato congiuntamente con l'Ambasciata italiana in Cina questa mostra. Da molti anni il mio entusiasmo per la creazione ha ottenuto il riconoscimento di molte mostre, media e gallerie: non ha a che fare con il commercio e per questo abbiamo organizzato questa mostra partendo dal settore accademico."

Nato nel 1965 nella provincia della Mongolia Interna, nel 1997 Gao Yang ha acquisito la cittadinanza italiana. Attualmente egli vive e lavora a Beijing.

 

Gao Yang si è laureato nel 1993 presso l'Accademia Centrale di Belle Arti cinese con una tesi su Donne di Shamai ottenendo il Premio della Commissione cinese per l'arte della pittura ad olio. Successivamente egli si è trasferito nel Villaggio Orientale di Beijing iniziando a prendere distanza dalla pittura accademica. Ha realizzato la sua prima personale con una trentina di opere che, con tecniche diverse, hanno dato voce all'espressionismo. Nello stesso tempo egli ha partecipato con alcuni artisti del Villaggio Orientale alle performance collettive intitolate "Come aggiungere un metro a una montagna anomima" e "Le nove grotte", lavori che hanno richiamato l'attenzione del mondo artistico internazionale.

Nel 1997 Gao Yang ha realizzato una personale presso il Museo Nazionale delle Arti contemporanee, esponendo tra le altre opere quali "Condizione e Disgregazione". Lo stesso anno, si è trasferito in Italia e inizia a lavorare in importanti centri artistico-culturali europei quali Milano e Torino. Nel 1990 Gao Yang ha partecipato alla biennale d'arte straniera "Big Torino", mentre nel 2000 la volta di "Arte al muro". Fra la serie di rappresentazioni "Impressioni" e "Il sacro infante". L'anno successivo ha presentato sempre in Italia con una personale intitolata "L'imperatore Giallo ed Europa". Nel 2003 ha esposto a Beijing presso il 798 in una collettiva di tre artisti. A partire dal 2005 vive e lavora nella capitale cinese, dove ha sviluppato uno stile distintivo che ha ricevuto l'attenzione e l'apprezzamento del mondo artistico. Fra i numerosi lavori ricordiamo La testa perduta, Diario cittadino, Impressioni, Condizione, La lavatrice pubblica, Confine, Materiale misto, ecc.

Durante la conferenza stampa, Parlando dei motivi per intitolare la sua mostra itinerante in Europa "I diari del tempo", Gao Yang ci ha detto:

"Ho chiamato la mostra 'I diari del tempo' perchè da lungo tempo la mia vita artistica viene annotata in un diario. Non sono al servizio di nessun gruppo o qualsivoglia concetto. Dipingere è come scrivere un diario, parlare di sé. Non ha senso parlare degli altri: i miei dipinti sono il mio diario."

Elemento delle sue opere soprattutto il realismo critico. Con uno sguardo del tutto personale riflette con caratteristiche e modalità espressive anticonvenzionali e inconsuete il conflitto tra l'uomo del presente e la natura, tra l'uomo e la società e tra l'uomo e la condizione dell'esistere.

Secondo Li Xianting, famoso critico d'arte cinese, le più rilevanti tra le opere di Gao Yang sono le innumerevoli immagini di sè e ritratti di gruppi sociali, che rappresentano una fase importante della produzione artistica di un decennio, periodo in cui Gao Yang viene profondamente influenzato dall'espressionismo. Dando uno sguardo alle sue opere, si possono notare nell'ultima fase del suo percorso creativo un certo assorbimento di elementi propri dell'espressionismo, tuttavia egli non costituisce l'ossatura delle sue opere ma, nello stile unico e distintivo di Gao Yang, diventi unicamente il mezzo esteriore attraverso cui l'opera si presenta, il cui nucleo invece è come un feto composto di parti unite insieme. Sono ritratti dell'espressione inarticolata e indurita, semplici e forti, come maschere spesse, solide come figure d'argilla, dove le pennellate espressioniste sono chiaramente posteriori al modellamento o, influenzate dai moti dell'animo, si affannano a rompere quelle sagome forti. Gao Yang è una persona dal suo carattere riservato e dal temperamento risoluto, l'impressione che ci ha trasmesso la sua arte è di come egli lasci costantemente trapelare ansie e contraddizioni all'interno di un processo di ricerca di sè; in una parola è l'autentico ritratto del mondo interiore dell'artista.

Rispondendo alla domanda su cosa rapresenta maggiormente il suo stile artistico, se l'eredità di un particolare stile culturale, oppure la creatività dell'uomo, Gao Yang si è cosi espresso:

"La creatività occupa sempre il primo posto nell'arte, perché è il simbolo del talento degli artisti, come Vincent van Gogh, la cui creatività è più importante della sua natura. Appartengo a questo tipo: rimango in uno stadio abbastanza primitivo."

Dal punto di vista di Dao Zi, poeta e critico d'arte cinese, Gao Yang è un pittore di orientamento psicologico. Indipendentemente da quanto le sue opere possano apparire variopinte, turbolente, complesse, impulsive, la loro origine risiede negli episodi soggettivi di vita, negli insegnamenti, nelle esperienze e persino nelle inibizioni delle emozioni e dei desideri. Artista indipendente e dinamico: è in questo modo che Gao Yang descrive la cognizione della condizione umana, sublimandola con una particolare sensibilità artistica e dipingendola attraverso un linguaggio ora astratto ora concretto: il risultato consiste nel raggiungimento di un'energica e dinamica purificazione. Questa tendenza influenza i cambiamenti stilistici visibili nelle opere dei vari periodi dell'artista, e allo stesso tempo si insinua nelle inquietudini, nei condizionamenti e nel suo continuo mettersi in discussione, le opere piu riuscite nascono dall'evolversi di tutte queste contraddizioni in un equilibrio delle forme.

Tuttavia, nel momento in cui aveva acquisito una certa dimestichezza e versatilità tecnica e si stava avvicinando ad essere annoverato come un talento inconsueto, Gao Yang cambia direzione e inizia a sperimentare la "Mixed Media", l'arte di mescolare diverse tecniche e materiali.

Questa profonda introspezione e il suo continuo mettersi in discussione nasce dal processo che ha portato al superamento della categorie artistiche tradizionali, ma che non ha trovato una corrispondenza nella solennità dell'esperienza di vita: da questo processo evolutivo nasce una nuova idea di liberazione delle forme, ma nello stesso tempo gli provoca il tormento della sensazione di fallimento.

Un ulteriore aspetto chiarisce le innate contraddizioni del pittore: l'arte deve superare le proprie idee cosi da pterle realizzare, e nello stesso momento, dal momento che l'arte e la realtà materiale hanno molte cose in comune, essa non puo far altro che adeguarsi agli oggetti a cui si oppone.

Le opere di Gao Yang che appartengono al periodo della mixed media cominciano dalla raccolta e dal mescolamento dei rifiuti urbani: sono gli scarti dell'industria culturale che vengono accostati, sovrapposti e allineati, facendo si che il contrasto tra l'oggetto finito e il suo mascheramento produca la sensazione di stare davanti ad un rebus. Tali figure mantengono il caos, la mordacità, l'esuberanza e l'asprezza dello stile espressionista del pittore.

Quanto alla selezione dei materiali nelle sue opere di mixed-media, Gao Yang ci ha detto:

"In realtà ho pensato a come scegliere i materiali; ad esempio, quelli della medicina cinese, che possono conservarsi per centinaia di anni, e che ho trattato aggiungendo del materiale antisettico. Ogni artista infatti spera che la sua arte sia eterna, tuttavia nelle mie opere ci sono materiali plastici: gli esperti hanno detto che questi si ammorbidiranno dopo decine di anni. Per questo, per le opere nel senso moderno del termine, 10 anni sono sufficienti; inoltre, credo che anche se diventassero morbidi, i materiali plastici rappresenterebbero comunque una formalità naturale, perchè l'arte contemporanea non ha un modello fisso."

Quanto alle opere "Mixed Media" di Gao Yang, il famoso poeta e critico cinese Dao Zi ha osservato: la sperimentazione perseguita attravero le sue opere simboleggia due tipi di regolamentazioni: l'auto regolamentazione dell'arte, che indica le differenze tra l'arte e la realtà empirica egli effetti che tali divergenze producono nella società, e la regolamentazione effettuata dall'arte stessa, che trasformata in forme estetiche astratte rivela un ritorno verso il reale. Questo tipo di dualismo impiegato nell'industria culturale rivela sia obiettivi commerciali che l'aspirazione al perseguimento di modelli aulici. Pertanto i rifiuti ritenuti inutili dall'industria culturale vengono rivaluti da Gao Yang in quanto opere d'arte. Essi vengono dotati nuovamente di esistenza e valorizzano maggiormente l'arte.

Le opere di mixed-media di Gao Yang sono composte dall'unione di rifiuti urbani; nel corso della conferenza stampa, parlando dei suoi doveri verso la tutela ambientale e delle sue responsabilità sociali, Gao Yang ha detto: 

"Ho sottolineato più volte che i migliori artisti hanno prestato particolare attenzione all'animo umano, nonché all'habitat degli uomini. Negli ultimi anni molte mie opere riguardano i problemi legati a questi due settori. Stiamo assistendo al deterioramento dei mari, delle foreste e dell'habitat degli animali. Da un punto di vista globale, se un artista ha delle responsabilità sociali, deve continuare le attività relative. So che abbiamo molte persone che ci seguono, quindi ho una grande responsabilità sociale: voglio incaricarmene e impegnarmi per la tutta la vita nella mia arte."

Per quanto riguarda i volti nelle opere di Gao Yang, Mariadele Scotto di Cesare, ricercatrice italiana di lingua cinese, ha scritto un articolo in cui ha osservato:

I volti delle opere di Gao Yang sono eterni, senza nessuna distinzione di tempo, di età, spesso neanche di sesso, sono visi ideali, visti da qualche parte, magari in televisione, e dimenticati, solo poi per essere ricordati e rivissuti nei sogni. Cosi che nascono le opere di Gao Yang, facce che passano attraverso il filtro dell'oniricità, per ripresentarsi davanti ai suo occhi con una tale violenza da non poter fare a meno di dipingerle, di cercare di riprodurle. Volti, solo volti.

Secondo Gao Yang, siamo tutti imprigionati di un mondo in cui siamo costretti ad indossare la faccia di quello che siamo. Il volto diventa lo specchio non solo dall'anima, ma di tutta la nostra esistenza, dell'esperienza, della storia che tutti noi abbiamo alle spalle. Gao Yang si è cosi espresso: Sarebbe bello tornare bambini e far si che dalla nostra faccia traspaia quello che proviamo, quello che siamo.

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