Italia: leggera distensione della crisi del debito
  2011-12-31 10:30:49  cri

Il 29 dicembre, il ministero dell'Economia e delle Finanze italiano ha effettuato una riuscita asta di circa 7,02 miliardi di euro di Btp, tra cui il rendimento dei Btp a tre anni ha visto una riduzione rispetto alla passata emissione, mentre il tasso d'interesse dei Btp a dieci anni si è avvicinato al livello di rischio del 7%. Secondo gli analisti, sebbene il risultato attenui leggermente la crisi del debito del paese, guardando a medio-lungo termine, l'Italia ha ancora di fronte una pressione piuttosto forte del debito a medio-lungo termine.

Dai dati pubblicati il 29 dal governo italiano emerge che i Btp emessi lo stesso giorno hanno come scadenza il 2014, 2018, 2021 e 2022, tra cui, il rendimento dei Btp a tre anni è sceso dal 7,89% del 29 novembre al 5,62%, la domanda è risultata in ribasso, pari a 1,36 volte rispetto all'1,5 dell'asta precedente, il che è considerato dal mercato un segnale positivo della distensione della crisi del debito del paese. Tuttavia, il volume totale dell'asta di Btp non ha affatto raggiunto le previsioni. Nel frattempo, lo spread Btp-Bund non si è affatto ridotto.

Gli analisti rilevano che le aste di fine anno di Btp non sono affatto facili, per cui la riuscita collocazione di 7,02 miliardi di euro di Btp da parte dell'Italia si può considerare un segnale molto positivo. La manovra dimostra che il mercato si presenta piuttosto entusiasta circa l'acquisto di Btp italiani, mentre anche il calo del rendimento dei Btp a tre anni ha un significato positivo. Secondo un commento, la riuscita dell' asta di Btp si deve a due motivi: primo, la serie di misure di risposta alla crisi avanzate dal governo Monti sin dal suo insediamento, ad un certo livello hanno accresciuto la fiducia del mercato, riducendone i timori per la direzione politica e la congiuntura economica del paese; secondo, il 21 dicembre la Bce ha concesso al settore bancario un prestito da 490 miliardi di euro, che ha aumentato la liquidità e offerto fonti di capitali all'asta italiana dello stesso giorno.

Dal canto loro, alcuni esponenti del mondo finanziario ritengono che l'asta di Btp dello stesso giorno non abbia affatto raggiunto gli effetti previsti. Solo quando la macroeconomia italiana invertirà il quadro di recessione e manifesterà un'energica crescita, potrà comparire un calo del rendimento dei Btp a dieci anni.

Nel corso della conferenza stampa di fine dell'anno del 29 dicembre, il presidente del Consiglio Monti ha espresso "prudente soddisfazione" per il risultato dell'asta di Btp dello stesso giorno. Egli ritiene che i risultati in generale siano buoni, ma questo non significa affatto che le agitazioni del mercato finanziario siano finite. Ha affermato che in gennaio il governo consegnerà al Consiglio d'Europa un nuovo piano di risposta alla crisi, che verterà sulle liberalizzazioni, sulla concorrenza del mercato, sull'aumento dell'occupazione e sulla mitigazione delle contraddizioni sociali, nella speranza di promuovere in tal modo la crescita economica e mitigare la crisi del debito. Nel frattempo, Monti ha invitato il Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria a fornire un sostegno finanziario ancora più energico ai paesi finiti nella crisi.

Gli analisti ritengono che il risultato dell'asta di Btp dimostri che dopo una crisi durata un intero anno, alla fine del 2011 il mercato dei Btp ha finalmente ottenuto l'occasione di riprendere fiato, anche se permane la pressione del debito a medio-lungo termine. Innanzitutto, nel 2012 l'Italia dovrà ancora emettere 400 miliardi di euro di Btp per saldare più di 200 miliardi di euro di debiti in scadenza, colmando nel frattempo un deficit finanziario da 236 miliardi di euro. In secondo luogo, il mercato continua ad osservare la situazione dell'Italia, sprofondata nella crisi del debito, aspettando degli efficaci risultati sotto gli aspetti della politica fiscale e della riforma strutturale, così da promuovere la crescita dell'economia reale. Pertanto, rispetto all'asta di Btp, la prossima politica economica di incentivi varata dal governo Monti attirerà un'attenzione ancora maggiore.

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