Ue: sarà difficile superare la crisi del debito europeo
  2011-10-26 16:58:05  cri

Il 23 ottobre presso la sede generale dell'UE a Bruxelles, si è aperto il Summit dei leader del Consiglio Europeo e della Zona Euro. In precedenza, l'UE aveva già annunciato un altro vertice per il 26. Con il deterioramento della crisi del debito, convocare due vertici in quattro giorni, non solo è un fatto anomalo ma mostra anche il mare di guai in cui si trova l'UE. Sulla possibilità che questo vertice possa o meno ottenere dei progressi e superare la crisi del debito, i mercati e media mantengono un atteggiamento pessimista.

L'ampliamento del Fondo salva Stati riveste uno dei principali temi del Summit. Negli ultimi tre mesi, l'economia greca ha subito una grande recessione, il Fondo salva Stati, di un valore originale di 440 miliardi di Euro si presenta già al collasso. Per salvare la Grecia in estremis e prevenire nel frattempo la caduta delle maggiori economie quali Italia e Spagna, l'UE deve necessariamente fare qualcosa per ampliare la dimensione del Fondo.

Anche il piano di riaccorpamento dei capitali del settore bancario europeo è stato inserito nell'agenda del Vertice. La crisi del debito sovrano ha già fortemente influenzato la stabilità dei mercati finanziari europei, ed i rischi che attendono il settore bancario stanno crescendo. All'inizio di questo mese, la Dexia Group, fondata da Belgio e Francia è stata divisa, diventando il primo importante istituto finanziario europeo crollato durante la crisi. Ciò ha reso il salvataggio del settore bancario europeo ancora più urgente. Per aiutare questo settore a superare le difficoltà ed evitare conseguenze catastrofiche, l'Europa dovrà trovare il modo di ricapitalizzare le banche, permettendo loro di sostenere l'impatto della svalutazione del debito greco.

L'UE è ormai ad un bivio, e le due maggiori economie europee, Germania e Francia, considerati anche i due principali sponsor del Fondo salva Stati europeo, hanno ancora posizioni diverse a riguardo. I due paesi hanno sempre divergenze sul salvataggio della Grecia, la Germania insiste che gli investitori privati debbano condividere una parte delle perdite, e la proporzione aumenterà sempre di più, la Francia invece si oppone fermamente, perché il settore bancario francese detiene una grande quantità di debito greco e le reazioni a catena del mercato, causate da una sovra svalutazione, condurrebbero ad un rapido aumento dei rischi del debito delle banche francesi.

Inoltre, per quanto riguarda l'elevamento dell'efficienza del meccanismo del Fondo salva Stati, la Francia spera di trasformare il Fondo in una "Banca", così da poter capitalizzare direttamente tramite la Banca Centrale Europea. Tuttavia quest'ultima è contraria a fornire garanzie di prestito al Fondo d'assistenza. Anche la Cancelliera Merkel ritiene che questa strada non porti a nulla, proponendo invece di rendere il meccanismo salva Stati una "compagnia di assicurazione", in grado di fornire in futuro garanzie in caso di perdite del debito. Alla vigilia del vertice, c'erano stati intensi contatti tra Germania e Francia, che però non sono stati in grado di ridurre le divergenze. L'UE vuole che al prossimo Summit del 26, i due paesi vengano a confortare i mercati, dichiarando che in questa occasione, verrà elaborata sicuramente una soluzione esaustiva alla crisi del debito che dura ormai da due anni. Ciò significa che al vertice del 23, non si arriverà ad alcun accordo significativo. L'obiettivo principale del vertice è solo discutere approfonditamente alcuni programmi importanti, coordinare ulteriormente le posizioni, così da prepararsi per il prossimo meeting.

Secondo gli analisti, un possibile progresso che si potrebbe ottenere da questo vertice è il piano di rilancio per il settore bancario europeo. Il 22, dopo una trattativa di 10 ore, i ministri delle Finanze dei paesi membri hanno raggiunto un accordo in merito, gettando una base per il vertice. Inoltre, secondo alcune rivelazioni, sul rafforzamento del Fondo salva Stati, per risolvere le divergenze tra Germania e Francia, i vari paesi hanno già iniziato a discutere un'alternativa che contempla l'integrazione tra un fondo di salvataggio temporaneo ed un meccanismo d'assistenza permanente da avviare nel 2012, cancellando i regolamenti che impongono un limite al fondo. In questo modo, l'Europa sarà in grado di stanziare 940 miliardi di Euro per contenere la crisi.

In altre parole, la crisi del debito europeo che dura ormai da circa due anni, non potrà essere risolta, una volta per tutte, in pochi giorni. A prescindere dalla completezza dei piani elaborati dall'esecutivo, occorrerà applicarli in modo ottimale altrimenti tutto ciò che e' stato detto sarà stato privo di significato.

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