Italia: la nuova manovra di austerità spiegata dall'economista Francesco Serao
  2011-09-24 16:11:01  cri

Recentemente, il Senato e la Camera italiani hanno approvato una manovra di austerità da 54 miliardi di euro, che tramite la serie di misure della riforma fiscale, della riduzione delle uscite governative, ecc., intende raggiungere l'obiettivo fissato in precedenza dal governo di realizzare il pareggio del bilancio nel 2013. Si tratta della seconda manovra varata negli ultimi due mesi dall'Italia, così da soddisfare le richieste dell'UE quando ha "dato una mano" al paese. Tuttavia, secondo Francesco Serao, economista ed ex presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, è ancora incerto se la manovra riuscirà o meno a salvare l'Italia ormai sprofondata nella crisi del debito:

"Io penso che questo piano di austerità non è sufficientemente forte e inoltre è ancora poco efficiente dal punto di vista della crescita."

La nuova manovra avanza una serie di misure, fra cui l'aumento dell'IVA, il contributo di solitarietà, il rafforzamento della lotta all'evasione fiscale, la riduzione delle uscite governative e dei sussidi ai parlamentari, ecc. Serao ha così interpretato ognuna delle principali misure:

"L'aumento dell'IVA, come abbiamo detto, è una misura forte per ridurre il debito, ma controproducente rispetto allo sviluppo; la tassazione speciale sui grandi redditi è insufficente e avrebbe dovuto essere più forte e magari anche progressiva; intensificare la lotta all'evasione è molto giusto, ma non offre nessuna sicurezza in termine di incasso; la riduzione dei costi della politica sono allo stato solo simbolici, come simbolica è la lotta all'evasione, in quanto non quantificabile, e ancora una volta non c'è una vera rivisitazione della spesa, ma solo tagli minimi e generalizzati; i costi dei senatori e dei deputati sono solo ridotti di poco se si pensa che, anche dopo i tagli, restano i compensi più alti degli altri paesi dell'Europa."

Secondo Serao, se il governo intende garantire l'attuazione di queste misure, deve rafforzare il margine di supervisione del meccanismo d'ispezione, così da assicurare che gli stanziamenti per ogni progetto vengano usati nel modo migliore. Egli ha detto:

"Comunque, anche se questo piano sarà realizzato nella sua interezza, lascerà ancora aperti molti problemi. Ciò perchè è stato recepito molto male dall'opinione pubblica in quanto colpisce in modo indiscriminato tutti, e ha contenuti recessivi sul piano dello sviluppo. L'aumento dell'IVA infatti è contrario alla domanda, ed è poco accettabile da parte dei cittadini in quanto i sacrifici marginali sono differenti, e quindi non sono bilanciati da quali sacrifici da parte della classe politica."

L'Italia è la settima economia del mondo e la terza dell'UE, tuttavia l'attuale debito pubblico raggiunge i 1900 miliardi di euro, un buco che provoca tensione in tutta Europa. Qual è la gravità della crisi del debito italiana? Serao afferma:

"Il livello della crisi, in ogni caso, nonostante che i provvedimenti presi sono insufficienti ed iniqui, è ancora accettabile. Il vero problema è il debito pubblico, per i costi del debito sanitario, per i costi di quello pensionistico e infine per gli alti costi della politica. Di contro, il livello del benessere è ancora alto, sia perchè ci sono ancora molti risparmi privati, sia perchè il sistema industriale presenta ancora molte eccellenze che caratterizzano il Made in Italy. Pertanto, come detto, solo attraverso una politica di spesa attenta e approfondita, insieme a provvedimenti di supporto allo sviluppo, si può, io credo, superare l'attuale stato di crisi."

Il FMI ha appena pubblicato un rapporto che abbassa le previsioni nei confronti della crescita economica dell'Italia per il 2011-2012. Serao ha osservato:

"Il punto chiave è risolvere prima i problemi del debito da soli e poi, per una nuova fase di sviluppo, agire insieme agli altri partner europei armonizzando ed omogeneizzando le politiche fiscali ed economiche fra tutti i paesi della comunità, poi, se ciò non sarà possibile, ben vengano anche gli aiuti dall'esterno."

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