L'8 agosto, dopo il downgrade del debito sovrano Usa, operato dall'agenzia di rating Standard & Poor's, e la diffusione della crisi del debito nei principali paesi dell'Eurozona, il mercato azionario europeo ha registrato un netto calo. Lo stesso giorno, alla chiusura degli scambi, a Francoforte l'indice DAX ha ceduto oltre il 5%, il CAC di Parigi ha perso il 4.7%, l'indice del Financial Times di Londra il 3.4%, il MIB di Milano e l'indice generale della borsa di Madrid hanno registrato un ribasso del 2%.
Sebbene la causa diretta del netto calo del mercato azionario europeo sia la decisione di Standard and Poors di tagliare il rating del debito sovrano degli Usa, secondo gli analisti tuttavia, dal downgrade del debito Usa si intuisce che l'economia statunitense e quella europea probabilmente toccheranno il fondo per la seconda volta e che la rapida diffusione della crisi del debito nell'Eurozona è all'origine del forte calo del mercato azionario europeo. Gli investitori temono soprattutto che le economie delle due sponde dell'Atlantico possano cadere nuovamente nel declino e che i paesi dell'Eurozona non abbiano la capacità di risolvere la crisi del debito e che non riusciranno ad evitare "un atterraggio difficile". Di conseguenza, hanno gradualmente venduto i titoli, volgendo la loro attenzione al franco svizzero e all'oro, di certo più sicuri.
La settimana scorsa, la traccia della crisi del debito è apparsa nei paesi principali dell'Eurozona, il rendimento dei titoli di stato decennali italiani e spagnoli è arrivato al 7% circa, vicino alla soglia di salvataggio necessario. Al fine di evitare il problema di liquidità, il 7 agosto, i governi della Germania e della Francia, le due più grandi economie dell'Eurozona, hanno affermato che si impegneranno a fare in modo che i propri parlamenti approvino il piano di acquisto dei titoli dei paesi in difficoltà con i capitali del meccanismo di salvataggio temporaneo. Nel frattempo, l'8 agosto, la Banca Centrale Europea ha acquistato i titoli di stato italiani e spagnoli per un valore di circa 2 miliardi di Euro. Tale misura ha ottenuto un effetto temporaneo, il rendimento dei titoli di stato decennali italiani è sceso del 5.3%, mentre il rendimento dei titoli di stato spagnoli del 5.2%, registrando il più grande ribasso mai verificatosi dalla nascita dell'Euro 14 anni fa, liberando temporaneamente questi due paesi dall'ambito di un urgente aiuto.
La Banca Centrale Europea, in qualità di "Banca Centrale collettiva" dei paesi dell'Eurozona, ha il compito principale di salvaguardare la stabilità dei prezzi dei paesi nell'Eurozona attraverso la leva del tasso di interesse, l'acquisto dei titoli dei paesi in difficoltà è invece un "mezzo irregolare". Fino allo scorso fine settimana, la Banca Centrale Europea ha acquistato i titoli della Grecia, dell'Irlanda e del Portogallo per un valore di 77 miliardi di Euro. Il 7 agosto, dopo le consultazioni emergenti, il Consiglio della Banca Europea, composto dai governatori delle banche centrali dei vari paesi dell'Eurozona, ha acconsentito finalmente ad iniziare a comprare i titoli italiani e spagnoli, così da aiutare i due paesi a risolvere i problemi di liquidità. L'Italia è stata costretta ad intraprendere delle misure di restrizione e a svolgere una riforma strutturale per la promozione della crescita economica.
Secondo gli analisti le cause del netto calo registrato nel mercato azionario europeo e della continua diffusione della crisi del debito sono la forte influenza esercitata dalla crisi del debito e la debolezza della crescita economica dell'Eurozona. I paesi dell'Eurozona, per risolvere i problemi del debito e del deficit, sono stati costretti ad applicare delle misure di restrizione, a causa delle quali le economie, prive di una base stabile di ripresa, hanno toccato il fondo per la seconda volta. Alcuni analisti ritengono che per evitare l'esplosione della crisi del debito in Italia e Spagna, i paesi dell'Eurozona dovranno acquistare i titoli di questi due paesi per un valore di 850 miliardi di Euro. I paesi dell'Eurozona hanno pianificato che a partire da ottobre compreranno i titoli dei due paesi, con i capitali del meccanismo di salvataggio urgente, ma questo pacchetto di stimoli economici sarà solo da 440 miliardi di Euro. Il salvataggio dell'Italia e della Spagna per i paesi dell'Eurozona è un peso insostenibile. I pessimisti ritengono che i problemi economici e finanziari dell'Eurozona siano troppo gravi e che i politici dei paesi occidentali non abbiano più gli strumenti adeguati per far fronte alle oscure prospettive dell'economia. I prossimi anni saranno anni difficili per i paesi dell'Eurozona e l'economia europea dovrà affrontare il rischio di un "atterraggio difficile".