Attualmente a Washington, è in corso il terzo round del dialogo strategico ed economico Cina-Usa, di cui uno dei temi principali è la promozione della cooperazione nell'ambito degli scambi e in quello degli investimenti tra le due parti. Secondo gli analisti, negli ultimi anni la Cina si è dedicata alla creazione di un contesto favorevole per gli investimenti, e soprattutto al rafforzamento della tutela della proprietà intellettuale, creando in queste modo condizioni vantaggiose per gli investimenti delle aziende estere in Cina.
Fino alla fine del 2010, le aziende a capitale straniero erano piu' di 700 mila e i centri di ricerca creati dalle imprese a capitale straniero in Cina piu' di 1200. All'inizio del mese, l'Ufficio dei rappresentanti del commercio degli USA ha pubblicato il "Rapporto speciale n. 301 del 2011". Questo rapporto annuale sulla situazione della tutela della proprietà intellettuale dei vari paesi del mondo ha confermato gli sforzi fatti dalla Cina nel settore della tutela della proprietà intellettuale.
Il vice direttore dell'Accademia delle relazioni internazionali dell'Università del Popolo cinese, Jin Canrong, ha affermato che tra i paesi in via di sviluppo, la Cina è all'avanguardia nel settore della tutela della proprietà intellettuale:
"Abbiamo già fatto tanti lavori nella legislazione sulla proprietà intellettuale, nella divulgazione del concetto di proprietà intellettuale e nella lotta contro la pirateria. Dopo decenni di cambiamenti, abbiamo accettato questi valori da un punto di vista concettuale e abbiamo realizzato un grande miglioramento nel settore giuridico ed amministrativo."
Nel 2009, la Cina ha applicato la Legge sui brevetti nuovamente revisionata. Nel corso di un'intervista dei media, il responsabile dell'Area cinese della società tedesca Bayer ha affermato che la nuova Legge sui brevetti tiene in piena considerazione le proposte delle imprese straniere, adottando nuovi standard, aumentando il risarcimento dei danni arrecati dalla contraffazione e formulando inoltre clausole ancor più chiare sulla licenza obbligatoria. Le imprese a capitale straniero hanno notato che l'intero ambito della tutela della proprietà intellettuale della Cina è migliorato sotto diversi aspetti.
Nel 2010, in Cina sono stati registrati piu' di 390 mila di brevetti, occupando il secondo posto del mondo. Per rafforzare la tutela della proprietà intellettuale, la Cina ha anche fissato e adottato il Compendio strategico nazionale della tutella della proprietà intellettuale, promuovendo la costruzione del sistema di tutela della proprietà intellettuale.
Inoltre, la Cina ha anche partecipato attivamente alla cooperazione internazionale sulla tutela della proprietà intellettuale. In quanto paese membro dell'Organizzazione della proprietà intellettuale mondiale, la Cina ha partecipato successivamente alla Convenzione sulla tutela della proprietà intellettuale di Parigi, all'Accordo internazionale sulla registrazione dei marchi di Madrid e agli altri trattati e convenzioni sulla tutela della proprietà intellettuale. Secondo quanto illustrato dal vice direttore dell'Ufficio statale della proprietà intellettuale cinese, Han Xiucheng, negli ultimi 5 anni, la Cina ha cooperato con molti paesi nell'ambito di corsi e formazione sulla proprietà intellettuale:
"Agli altri paesi in via di sviluppo abbiamo fornito in totale 38 progetti di formazione a cui hanno partecipato oltre 570 studenti. Abbiamo anche compiuto il primo passo storico nella cooperazione sulla proprietà intellettuale con l'Africa, costruendo e sviluppando la cooperazione con l'Organizzazione della proprietà intellettuale delle regioni africane (ARIPO) e l'Organizzazione africana della proprietà intellettuale (OAPI). "
La Cina, che prima accettava il regolamento internazionale della proprietà intellettuale, ora ne è già diventata un attivo partecipante. Secondo quanto sottolineato dal direttore dell'Ufficio statale della proprietà intellettuale cinese, Tian Lipu, il fatto che la Cina presti molta attenzione allo sviluppo della causa della proprietà intellettuale non è dovuto alla pressione esercitata dai paesi sviluppati, ma alla sua esigenza di sviluppo economico e di progresso sociale. La Cina attuerà fermamente la politica d'apertura, attirando attivamente i capitali stranieri per costruire un contesto migliore di tutela della proprietà intellettuale per le imprese a capitale straniero in Cina.