Il BRIC dà all'Europa più opportunità che altro
  2011-04-18 09:10:30  cri

Negli ultimi anni, le economie emergenti, guidate dal BRIC (Brasile, Russia, India, Cina), si stanno sviluppando energicamente, mostrando un rapido aumento della forza economica. Nel "Libro blu sulle economie emergenti" pubblicato giorni fa dall'Accademia cinese delle scienze sociali si riporta che negli ultimi decenni, i paesi del BRIC si sono sviluppati rapidamente, sulla scia dei paesi sviluppati, con un rapido sviluppo economico, elevando con la propria dimensione economica il ranking mondiale ed inseguendo con costanza i paesi sviluppati. Allo stesso tempo, anche i contributi alla crescita economica mondiale hanno aumentato l'influenza sull'economia internazionale. Mentre i vari paesi europei che costituiscono il vecchio nucleo economico si sono impantanati nella recessione economica. Per i paesi occidentali, il rapido sviluppo dei paesi emergenti sarà un'opportunità o altro?

Liu Mingli, economista della sezione europea dell'Istituto cinese di ricerca per le relazioni internazionali contemporanee, ha spiegato che negli ultimi anni, lo sviluppo economico europeo e quello dei paesi emergenti guidati dal BRIC hanno creato un evidente caso in controtendenza. Le contraddizioni sono aumentate soprattutto dopo lo scoppio della crisi finanziaria internazionale.

"Dal 2000 al 2008, prima dello scoppio della crisi finanziaria, la crescita economica annuale in Europa era inferiore al 2%, mentre quella dei paesi del BRIC era di circa il 10%. Dopo la crisi finanziaria del 2008, l'economia europea nel 2009 ha avuto una riduzione del 4%, mentre quella dei paesi del BRIC non ha registrato nessuna inflessione, anzi ha continuato ad avere una forte crescita. Nel 2009, la crescita economica cinese ha superato l'8% e quella indiana oltre 7%, un andamento totalmente in controtendenza all'Europa."

Liu Mingli ha detto che queste differenze e controtendenze della forza economica tra l'Europa e i paesi emergenti guidati dal BRIC si manifesteranno inevitabilmente sul procedimento decisionale dell'economia mondiale. A novembre scorso, il FMI ha effettuato una completa riforma delle quote e dell'amministrazione. La Cina e gli altri paesi del BRIC sono diventati membri importantissimi del consiglio esecutivo dell'organismo decisionale del FMI. La Cina, superando la Germania, Francia e GB, è diventato il terzo paese con potere decisionale dopo gli Stati Uniti e il Giappone. Si può dire che il rapido sviluppo dei paesi emergenti e la difficoltà economica in cui si sono trovati i paesi europei hanno fatto diventare i paesi emergenti una minaccia alla competitività dei paesi europei, questo punto di vista ha trovato terreno fertile nel mercato di alcuni paesi europei. Liu Mingli ritiene che se si fa un'analisi oggettiva della situazione, l'aumento della forza dei paesi emergenti non è il motivo della recessione europea. Il motivo principale della recessione dell'economia europea è insito nell'Europa stessa.

"Il primo problema è che il benessere economico europeo è inflessibile. Con l'invecchiamento della popolazione e la diminuzione della crescita economica, è molto difficile continuare ad avere il sistema originale europeo che assicura un alto grado di benessere, ecco perché la riforma è indispensabile; il secondo problema è l'indebolimento della capacità di innovazione. Nel 2000, L'Ue aveva già presentato l'Agenda di Lisbona per rafforzare la capacità di innovazione, secondo la quale entro il 2010, gli investimenti per l'innovazione dell'Ue e i paesi membri dovevano raggiungere il 3% del Pil, ma in realtà non hanno raggiunto neanche il 2%, rimanendo molto indietro rispetto agli USA e il Giappone. Quindi, invece di dire che il BRIC o le altre nuove economie sono la causa, l'Europa deve cercare le ragioni del proprio calo di competitività in sé stessa."

Attualmente, la crisi del debito sovrano dei paesi europei tende ad aumentare. Dopo la Grecia e l'Irlanda, anche il Portogallo ha chiesto i soccorsi d'emergenza all'Ue per alleviare la grave crisi interna. Secondo Liu Mingli, se i paesi europei considerassero le nuove economie e il BRIC come un rappresentante o un partner di cooperazione, potrebbero sbarazzarsi della crisi velocemente.

"Da un punto di vista generale, l'aumento della forza delle nuove economie dà all'Europa più opportunità che altro, proprio perché queste nuove realtà hanno un grande mercato che può favorire la crescita dell'export dei paesi europei. Inoltre, i paesi europei dipendono dall'import del settore energetico, mentre i membri del BRIC, come la Russia e il Brasile, possono fornire loro l'energia necessaria. E poi, ci sono altre nuove economie che possono offrire diversi prodotti economici a basso valore aggiunto per aiutare i paesi europei a contenere l'inflazione."

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