Cina: cooperazione per rispondere alla crisi finanziaria
  2010-11-29 15:38:05  cri

In Angola, una terra battezzata dal fuoco e dalla guerra, in tutte le importanti opere in costruzione si può vedere quasi dappertutto dei cinesi al lavoro. Nonostante il grave colpo inferto dalla crisi finanziaria internazionale del 2009 ed il calo del prezzo del petrolio che ha causato la prima crescita negativa dell'economia dell'Angola dopo la guerra interna, la maggior parte delle imprese cinesi hanno scelto di condividere le difficoltà angolane, e nessuna grande impresa nazionale cinese ha rescisso il contratto.

L'ambasciatore cinese in Angola Zhang Bolun ha affermato che, "Mentre le imprese cinesi condividono i frutti del rapido sviluppo dell'economia dell'Angola, resistono insieme con la parte angolana al colpo della tempesta finanziaria internazionale, il che è un comportamento che dimostra la responsabilità della Cina. Come Paese in via di sviluppo, è importante anche lo sforzo della Cina per la promozione della garanzia e lo sviluppo dei diritti umani nel mondo."

Il diritto di vivere ed il diritto dello sviluppo sono i diritti umani più fondamentali. La crisi finanziaria internazionale causata dall'uragano della crisi del debito americano ha portato un'influenza negativa alla vita ed allo sviluppo di molte popolazioni, il che ha non solo ha provocato la recessione dell'economia mondiale ed aggravato lo squilibrio dello sviluppo mondiale, ma ha anche causato la crescita costante della fame, della povertà e della disoccupazione, significando in una grave sfida al diritto di vivere, al diritto dello sviluppo ed ai diritti economici, sociali e culturali delle popolazioni in via di sviluppo e più deboli.

Il presidente del Consiglio per i diritti umani dell'Onu, Martin Uhomoibhi, ha osservato chiaramente che i Paesi in via di sviluppo sono la parte lesa più grande in questa crisi. Egli ritiene che nessun angolo sulla terra potrà scampare all'effetto disastroso di questa crisi economica, e l'economia relativamente debole dei Paesi in via di sviluppo è stata colpita più gravemente dale conseguenzze negative della crisi.

Per questo, il professore del dipartimento di politica e relazioni internazionali dell'Università Normale di Beijing, Shi Xuehua, crede che "La crisi finanziaria ci ha fatto sentire in prima persona che l'aspetto più importante dei diritti umani è che tutte le persone ottengano il diritto di vivere, ed il diritto dello sviluppo libero ed imparziale con dignità". Di fronte alla crisi finanziaria, la Cina ha adottato molte misure per garantire e migliorare la vita della popolazione interna ed internazionale, portando grandi contributo alla garanzia ed allo sviluppo dei diritti umani cinesi ed internazionali.

Shi Xuehua ha affermato che, rispetto all'influenza della crisi finanziaria, la Cina non ha ridotto bensì aumentato gli aiuti ad alcuni Paesi in via di sviluppo, elevandone il livello di cooperazione. Inoltre la Cina ha anche rafforzato l'assistenza umanitaria ai Paesi in via di sviluppo, ed ha posto come punto principale degli aiuti la costruzione di ospedali, scuole ed altri strumenti pubblici.

Secondo i dati, per aiutare i Paesi in via di sviluppo a fronteggiare la crisi finanziaria internazionale, la Cina ha offerto ai Paesi africani un credito favorevole di 10 miliardi di USD ed ai Paesi dell'ASEAN come il Vietnam il supporto di credito di 15 miliardi di USD. Alcune imprese cinesi che investono in Africa hanno svolto attivamente delle iniziative per il benessere locale, creato il più possible opportunità occupazionali.

Allo stesso tempo, la tendenza della cooperazione economica e commerciale della Cina con molti Paesi sviluppati è ancora forte. All'inizio di novembre, nel corso della visita del presidente cinese Hu Jintao in Francia, oltre 20 imprese ed associazioni cinesi e francesi hanno stipulato 15 accordi di cooperazione economica e commerciale. E all'inizio di questo mese, il premier inglese David Cameron ha diretto la delegazione commerciale più imponente nella storia recente, per una quota di contratti stipulate di svariati miliardi di sterline. All'impegno della garanzia dei diritti umani internazionali, di fronte alla grave crisi finanziaria, il governo cinese ha aggiunto la regolamentazione tempestiva della politica macroeconomica, avendo varato in due tempi un progetto d'investimento di 4000 miliardi di RMB, 10 grandi progetti per il rafforzamento dell'industria, la diminuzione strutturale del tasso di cambio, il sussidio del consumo ed avanzato proposte come il rafforzamento della cooperazione internazionale, l'opposizione assoluta al protezionismo commerciale ecc.

Il professore del dipartimento di politica e relazioni internazionali dell'Università Normale di Beijing, Shi Xuehua, ha affermato che "questa modalità d'azione della Cina nella crisi ha dimostrato pienamente la maturità, la previdenza e la responsabilità della Cina, ed ha elevato la posizione e la funzione della Cina nell'attuale garanzia e sviluppo dei diritti umani internazionali."

Shi ha inoltre affermato che, con la promozione del processo di modernizzazione, l'elevamento della capacità sintetica dello stato, lo sviluppo dell'opinione della garanzia dei diritti umani e lo sviluppo della legge e politica della protezione dei diritti umani in Cina, la Cina svolgerà un ruolo ed una funzione sempre più grande nella garanzia e nello sviluppo dei diritti umani internazionali.

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