G20: gravi danni del protezionismo commerciale allo sviluppo economico mondiale
  2010-11-12 18:11:19  cri

Mentre è in corso a Seul il 5ºsummit del G20, il problema degli squilibri commerciali è uno dei punti focali seguiti dai vari paesi. Secondo gli analisti, il problema delle frizioni commerciali potrà farsi sempre più complesso sullo sfondo dell'integrazione economica mondiale, ed il protezionismo commerciale esercita gravi danni sullo sviluppo economico mondiale. I membri del G20 devono opporsi congiuntamente al protezionismo commerciale.

Il direttore dell'ufficio analisi delle tendenze economiche dell'Istituto cinese di ricerche sulle moderne relazioni internazionali, Ni Jianjun, ritiene che nell'attuale quadro internazionale, i danni del protezionismo commerciale si amplino sempre di più.

"Ogni conferenza del G20 accentua l'opposizione al protezionismo commerciale, anche se in realtà molti paesi americani ed europei affermano di esserne vittime, adottando quindi delle misure di rappresaglia commerciale di tipo protezionistico, e creando un circolo vizioso, il che ha provocato contraddizioni e un certo antagonismo fra paesi sviluppati e in via di sviluppo, e fra paesi in attivo e in passivo, con un effetto distruttivo sulla cooperazione economica internazionale."

Prima del summit del G20, il capo dello Stato cinese Hu Jintao ha affermato che i membri del Gruppo devono opporsi ad ogni forma di protezionismo, eliminare ulteriormente le politiche e misure che ostacolano il libero commercio e gli investimenti, e formare nuovi punti di crescita economica nel processo di promozione della globalizzazione economica. Tuttavia alcuni paesi sviluppati, per i propri interessi, applicano con energia il protezionismo commerciale, puntando la lancia su paesi emergenti e paesi in via di sviluppo come la Cina. Il 9 scorso, nel corso della sua visita in Indonesia, il presidente americano Obama ha criticato l'eccesso del surplus del commercio estero cinese, affermando che la prosperità cinese deve essere controllata in un certo ambito. Ni Jianjun osserva che la Cina si impegna da sempre per la promozione del libero commercio, e che gli attacchi di certi paesi alla Cina col pretesto del protezionismo commerciale hanno invece alle spalle delle contraddizioni interne.

"Lo sviluppo economico cinese beneficia dell'apertura del sistema economico e del sistema commerciale globale. La Cina è sempre stata una promotrice dei negoziati del turno di Doha della WTO. All'inizio dell'anno, sullo sfondo del deterioramento dell'ambiente commerciale, la Cina ha ancora attivato secondo il calendario la zona di libero scambio Cina-ASEAN. Anche il continuo aumento dell'importazione della Cina dà dei grandi contributi alla ripresa economica mondiale. Attualmente la Cina è il primo mercato dell'export di Giappone, Australia, Brasile e Sudafrica. Con l'elevamento della posizione del commercio internazionale e l'aumento della quota commerciale della Cina, le sue frizioni commerciali con alcuni paesi sono aumentate, e il tasso di casi di protezionismo commerciale si è elevato, il che è normale. Tuttavia, da quest'anno, le frizioni e le divergenze commerciali dell'America ed Europa con la Cina si sono elevate con evidenza, superando la sfera della ragione: da un lato, è un'espressione dello squilibrio del coordinamento economico internazionale, e dall'altro di 'esportazione' dei problemi e delle contraddizioni interni dei paesi americani ed europei."

Secondo Yi Xianrong, dell'Istituto di ricerche finanziarie dell'Accademia cinese di Scienze sociali, il miglioramento del sistema finanziario internazionale favorisce la migliore soluzione delle divergenze commerciali tra i vari paesi.

"La cosa fondamentale che dobbiamo fare adesso è come migliorare il sistema finanziario internazionale, perché adesso questo si basa sul dollaro Usa, che in questa situazione è una valuta sia interna che internazionale. Da un lato, la rapida crescita del commercio internazionale necessita di una rapida offerta di dollari, dall'altro l'aumento dei dollari in circolazione può portare alla loro svalutazione, incrementando sempre più lo squilibrio del commercio internazionale basato sul dollaro. Quindi il fulcro del problema è il miglioramento del sistema finanziario internazionale, e non solo l'equilibrio dei rapporti commerciali internazionali."

L'11 novembre il presidente sudcoreano, Lee Myung-bak ha affermato che le varie parti del G20 potrebbero raggiungere un consenso su alcuni principi fondamentali sulla "direzione indicativa" per risolvere gli squilibri commerciali, ma dall'attuale situazione questo consenso potrebbe mancare di dettagli specifici. In ogni caso, i membri del G20 devono far tesoro di questa piattaforma, consultandosi per risolvere le divergenze commerciali, ed opponendosi insieme al protezionismo commerciale. Solo così l'economia mondiale potrà realizzare lo sviluppo sostenibile.

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