Padiglione di Venezia: creatività sulla base del passato
  2010-09-01 17:39:18  cri

Il padiglione di Venezia ha un'ampiezza di 500 mq ed è collocato nell'Area delle migliori esperienze urbane (UBPA) del parco dell'Expo, le cui esposizioni sui diversi temi quali la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, il risanamento ambientale, la riconversione settoriale delle zone industriali e l'equilibrio tra la vita urbana e l'ambiente marino, presentano la saggezza dell'antica città di Venezia nella realizzazione dello sviluppo sostenibile.

All'ingresso del padiglione bianco si erge una gigantesca mappa dell'intera città, su cui sono indicate con diversi colori le aree della città, affiancate dalle spiegazioni in lingua cinese e italiana. Sulla mappa sono chiaramente presentati i punti fondamentali delle modalità di sviluppo sostenibile di Venezia. Anna Morbiato, l'addetta del padiglione, ci ha spiegato:

Davanti alla mappa sono disposti quattro touch screen, attraverso i quali i visitatori possono cliccare, rimuovere e ingrandire le schede elettroniche e guardare i brevi video di presentazione, in modo da conoscere le pratiche creative effettuate da Venezia nella realizzazione dell'equilibrio tra la vita urbana e l'ambiente naturale, nella ristrutturazione delle zone industriali, nella tutela e valorizzazione del patrimonio storico e nella progettazione del sistema idrico. Il direttore delle relazioni pubbliche del padiglione italiano, Giulia Da Maso, ha fatto un esempio.

Dal 5° secolo, per evitare la guerra, i pescatori cominciarono a scappare sull'isola di Venezia, che si trasformò gradualmente in una città composta da numerosi isolotti. In seguito, nel medioevo, la potente Repubblica di Venezia diventò un centro commerciale e culturale che collegava l'ovest e l'est del mondo conosciuto. Tuttavia, per i movimenti delle placche continentali, i cambiamenti climatici a livello globale e l'estrazione delle acque sotterranee in grandi dimensioni, la città oggi si trova a fronteggiare la minaccia di venire sommersa dalle acque. Nel gennaio 2001, Venezia ha subito la più grave alluvione della sua storia, durata per quattro giorni e quattro notti, che ha sommerso la maggiore parte della città. Nel 2004, col sostegno del governo, è stato ufficialmente avviato il progetto idrico "Mose", con la costruzione di una diga mobile nei confini dell'area lagunare ed il mare aperto, ricorrendo alle idee all'avanguardia di progettazione, facendo sì che i veneziani si liberino dalle minacce delle inondazioni. L'addetto del padiglione di Venezia, Ricardo Pellison, ci ha spiegato il principio funzionale del progetto:

Dalla sua apertura del 1 maggio alla fine di luglio, l'Expo di Shanghai ha ospitato numerosi visitatori: ogni giorno ben 6000 visitano il padiglione di Venezia, che oltre alle diverse pratiche creative sullo sviluppo sostenibile della città, presenta anche video, film in 3D e prodotti artigiani tradizionali dell'area, permettendo ai turisti di avere una sensazione più diretta dei trasporti, dell'arte e della vita urbana di Venezia. Il signor Wang, cittadino di Shanghai, ha così descritto la vita immaginaria sull'acqua di Venezia.

"Avendo vissuto per anni in una metropoli, conosco bene le comodità della perfetta rete metropolitana e dei trasporti pubblici su terra, però vorrei vivere anche con grande piacere una vita lenta. Sulla gondola, sarebbe la pace dell'anima."

Il padiglione di Venezia ha progettato il proprio marchio per l'Expo, che porta buone speranze ed idee sullo sviluppo urbano sostenibile. Anna Morbiato, addetta del padiglione, ci ha spiegato il significato del marchio.

"Attraverso la riflessione sul passato si conosce meglio il nuovo". La città di Venezia ha presentato le sue eccellenti capacità creative basate sulla propria lunga storia e splendida cultura. Nel frattempo, la forte volontà di cooperazione della città permettere una relazione più stretta con la Cina.

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