Beijing: fondato il Centro sino-europeo per le energie pulite
  2010-06-02 11:32:21  cri

Il 30 aprile è stato ufficialmente attivato a Beijing il Centro sino-europeo per le energie pulite, inaugurato congiuntamente dal presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso e dal vice direttore della Commissione statale cinese per la riforma e lo sviluppo e direttore dell'Amministrazione nazionale cinese per le risorse energetiche Zhang Guobao. Il centro ha come obiettivo di sostenere la Cina nel creare un sistema più sostenibile attraverso le collaborazioni con l'Ue e l'introduzione di politiche e tecnologie in uso in Europa. Secondo il piano del progetto, il centro, invece di un semplice ente di ricerca, sarà piuttosto un istituto col ruolo di piattaforma di promozione dello sviluppo tecnologico tramite attività di natura commerciale, offrendo assistenza alla capacity building cinese nel settore ecologico, alla formazione di policy-maker nell'elaborazione delle politiche e alla divulgazione del concetto filoambientale tra il pubblico cinese, il tutto focalizzato su cinque aree: carbone pulito, biocarburanti, risorse energetiche rinnovabili, efficienza del consumo energetico e sistemi di distribuzione sostenibili ed efficienti. Nel suo intervento all'inaugurazione del centro, Barroso ha osservato che l'attivazione di questo progetto collegato all'energia riveste un importante significato nella cooperazione tra Ue e Cina.

"Oggi è un giorno molto importante per la partnership Ue-Cina. Il centro sino-europeo per le energie pulite è il frutto della nostra cooperazione e dei nostri sforzi comuni nei settori energetico e ambientale, per la ricerca di un sistema più sostenibile. Mi congratulo con tutti i partner, e in rappresentanza della Commissione europea, voglio ringraziare per il loro impegno L'Università Tsinghua, il Politecnico di Torino e, naturalmente, anche i partner e amici cinesi. Tutti sanno che la cooperazione nelle risorse energetiche è stata la base dell'integrazione europea, con la creazione della Comunità europea del Carbone e dell'Acciaio e della Comunità europea per l'energia atomica. Oggi l'Ue dà priorità all'energia nel suo lavoro, tuttavia non possiamo realizzare i progetti energetici e ambientali da soli, in cui abbiamo bisogno della partnership con i nostri amici nel mondo. Ieri il premier cinese Wen Jiabao e io abbiamo dedicato molto tempo ed energia a questa priorità. Sono molto contento di vedere le grandi prospettive di soluzione di importanti problemi grazie a molti progetti concreti fra Cina e Ue. Le due parti hanno l'obiettivo comune di raggiungere un'alta efficienza energetica, condividere le energie rinnovabili e diversificare le risorse energetiche. L'energia si trova al centro della nostra cooperazione."

Di pari passo con la rapidissima industrializzazione su grandi dimensioni, caratterizzata da settori ad alto consumo energetico come quelli dell' acciaio, del cemento e petrolchimico, e il continuo e rapido processo di urbanizzazione che ha portato ad un boom dell'edilizia, la Cina ha un fabbisogno sempre maggiore di energia. Attualmente le principali sfide per il settore energetico cinese sono rappresentate dall'alta dipendenza dal carbone, dalla non sostenibilità della struttura energetica, dalla bassa efficienza d'uso, e dallo squilibrio fra domanda e offerta. Il carbone rappresenta il 70% dell'offerta energetica complessiva, il che esercita degli effetti negativi sulla salute e sull'ambiente.

Come uno dei paesi ad uso più intensivo di risorse energetiche, rispetto alla sua domanda energetica in continuo aumento, la Cina è rimasta indietro nell'accesso alle nuove tecnologie e nell'applicazione delle politiche energetiche. Inoltre le disparità regionali in materia di domanda e offerta sono un'altra sfida per il settore energetico nazionale.

Per rispondere a questa situazione, il governo cinese ha messo in campo parecchi piani di sviluppo, fra cui il programma a medio-lungo termine di risparmio energetico e il programma di sviluppo delle risorse energetiche rinnovabili. Riguardo all'alta dipendenza dal carbone, è impegnato a cercare di diversificare le fonti energetiche, e al tempo stesso intende cooperare con gli altri paesi per far fronte alle suddette sfide nel settore energetico. Nel dicembre 2007, il Consiglio di Stato cinese ha emesso il "Libro bianco sullo status quo e sulle politiche energetiche", che illustra in modo completo le politiche energetiche del Paese e propone con chiarezza la cooperazione internazionale nello "sviluppo e utilizzo delle energie" e nella "ricerca e diffusione delle tecnologie d'avanguardia".

La Cina e l'Ue hanno attivato la cooperazione a livello politico e progettuale sui problemi energetici. Il 30 gennaio 2009 il governo cinese e la Commissione europea si sono accordati di sostenere la fondazione del Centro sino-europeo per le energie pulite e hanno sottoscritto l' accordo finanziario collegato. Partecipando alla cerimonia di attivazione ufficiale del centro, il direttore dell'Amministrazione nazionale cinese delle risorse energetiche Zhang Guobao ha detto:

"L'attivazione ufficiale del Centro sino-europeo per le energie pulite presso la famosa Università Tsinghua è il simbolo dell'impegno congiunto delle due parti per la ricerca e lo sviluppo di energie pulite. Il Politecnico di Torino e l'Università Tsinghua, con le loro ingenti forze di ricerca e posizioni accademiche, hanno vinto la gara di appalto aggiudicandosi il progetto del centro. In rappresentanza dell'Amministrazione nazionale cinese delle risorse energetiche, vorrei esprimere i miei migliori auguri e speranze per il ruolo del centro.

Recentemente anche il governo cinese ha fatto la solenne promessa che entro il 2020, il 15% del consumo nazionale di energia primaria proverrà da risorse non fossili e il consumo energetico per unità di Pil si ridurrà del 40-45%. Per raggiungere questi obiettivi, abbiamo messo in campo una serie di iniziative. In materia di sviluppo di energie pulite, la Cina non è affatto indietro: alla fine del 2009, la capacità installata nazionale di produzione di energia idroelettrica ha raggiunto quota 197 milioni di kW, piazzandosi al primo posto nel mondo, e quella di energia eolica ha superato quota 22 milioni di kW, 9 in più rispetto alla fine del 2008, il che pone la Cina al primo posto nel mondo in termini di crescita della capacità installata; i reattori nucleari in corso di costruzione sono 23, il 40% di tutti i 56 in costruzione nel mondo. Tuttavia il carbone occupa ancora il 70% del nostro consumo di energia primaria, quindi dobbiamo lavorare con un impegno ancora maggiore per riaggiustare la struttura energetica e sviluppare le tecnologie del carbone pulito. L'Ue è il maggiore partner commerciale e il maggiore fornitore di tecnologie della Cina, mentre la Cina è il secondo partner commerciale e il terzo mercato di esportazione dell'Ue. Secondo le statistiche, alla fine del 2009, la Cina ha introdotto 300.00 tecnologie dall'Ue, una forte proporzione delle quali riferite alle energie pulite eolica, solare, fotovoltaica e atomica, che stanno diventando un importante settore e un nuovo punto di crescita dell'interscambio economico-commerciale e dei contatti accademici fra le due parti, visto che hanno interessi e obiettivi di sviluppo comuni e ampie prospettive di cooperazione. L'attivazione del Centro sino-europeo per le energie pulite rappresenta un importante simbolo. Spero che con la partecipazione di università e istituti di ricerca famosi cinesi ed europei, possa diventare un esempio tipico di cooperazione sino-europea."

Come ha affermato Zhang Guobao, il centro, di forte impronta italiana, sarà guidato dal Politecnico di Torino che ha lavorato molto per la costituzione di un consorzio in cui sono presenti altri enti italiani (l'Università della Calabria e il Centro Euro-Meditteraneo per i cambiamenti climatici come partner, e la Venice International University e Intesa San Paolo come associati) e istituzioni qualificate di altri paesi membri (l'Agenzia francese per l'Energia atomica, l'Università svedese di Tecnologia Chalmers e il Centro dell'ambiente regionale per il Centro-Est eurepeo basato in Ungheria). Il centro è anche collocato presso il Palazzo Eco-efficiente sino-italiano dell'Università Tsinghua, realizzato grazie ai fondi e alle tecnologie dell'Italia, ed edificio simbolo della cooperazione fra Cina e Italia nel settore ecologico.

L'Italia è tra i primi e più attivi partner della Cina nel settore della tutela ambientale. Il "Programma di cooperazione Italia-Cina per la protezione ambientale", avviato nel 2000, è stato il primo del genere realizzato da un paese industrializzato con la Cina, e finora ha fatto realizzare circa 100 progetti-pilota nei settori della protezione e conservazione delle risorse naturali, della gestione efficace delle risorse idriche, della promozione delle fonti rinnovabili e dello sviluppo delle tecnologie di trasporto a basse emissioni. I governi dei due paesi, le istituzioni internazionali e le aziende private vi hanno investito più di 1 miliardo e 240 milioni di euro. Alla cerimonia è intervenuto anche il ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare italiano Stefania Prestigiacomo, che ha detto:

"La fondazione del Centro sino-europeo per le energie pulite è un esempio brillante di cooperazione internazionale in materia ambientale. Le risorse umane, le idee e i progetti vengono integrati per un obiettivo comune, ossia l'ulteriore promozione dell'uso delle energie pulite. Sono convinta che sarà un centro leader capace di rafforzare e arrichire la cooperazione Ue-Cina nell'ambito delle tecnologie a basso tenore di carbonio. Le attività del centro permetteranno anche alle aziende europee di intensificare la collaborazione con i loro partner cinesi, in quanto leader in termini di know-how e ricerca scientifica. Come italiana, ricordo con orgoglio che due anni fa l'Italia ha avanzato la proposta di costruire questo edificio per il progetto sino-europeo per l'ambiente. Sono anche fiera che questo centro sia gestito da un consorzio capeggiato da un ateneo italiano e sostenuto dal Ministero della Tutela ambientale italiano. Il forte coinvolgimento dell'Italia nel centro fa parte del quadro di cooperazione fra Italia e Cina, inziato un decennio fa, e che ha fatto dell'Italia il più importante partner della Cina in termini di progetti bilaterali di tutela ambientale. Quindi non è un caso che oggi siamo qui riuniti al Palazzo eco-efficiente sino-italiano dell'Università Tsinghua, realizzato con finanziamenti e tecnologie italiani e considerato diffusamente un riuscito esempio di edificio a sostenibilità ecologica. Fra qualche ora, gli sguardi di tutto il mondo si rivolgeranno alla straordinaria Expo di Shanghai, seguita con attenzione anche dall'Italia, che presenterà i suoi punti di eccellenza nel suo padiglione, ed è molto lieta di cooperare con l'Ufficio dell'Expo per sviluppare i due padiglioni all'interno del Best Urban Practice Area. Lavoreremo con un impegno ancora maggiore per questo centro, in modo che l'Ue e la Cina cooperino più strettamente ed efficacemente in questo settore di importanza cruciale per il nostro futuro. In conclusione, porgo i miei più sinceri auguri ai direttori del centro. Sono del tutto convinta che tutti i paesi hanno di fronte la stessa sfida. La creazione di un ambiente più sostenibile per le prossime generazioni non è una sfida che possiamo affrontare da soli, quindi vi invito a partecipare ai nostri sforzi e a lavorare insieme, come già stanno facendo l'Ue e la Cina."

La fondazione del Centro sino-europeo per le energie pulite è non solo il frutto di una lunga cooperazione fra Cina e Ue nel settore ecologico, ma anche un nuovo punto di partenza dell'impegno di tutte le parti partecipanti per raggiungere gli obiettivi prefissati. Da parte sua, RCI seguirà da vicino il suo andamento e le sue concrete iniziative.

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