Cina: cambiamenti nelle politiche macroeconomiche
  2009-12-30 15:17:41  cri

Secondo il comunicato emesso dalla Conferenza centrale cinese sui lavori per l'economia appena conclusasi, nel 2010, con l'attuazione della politica finanziaria attiva e di quella monetaria moderatamente rilassata, la Cina ne controllerà il margine, il ritmo e la priorità. Secondo le analisi degli esperti interessati, ciò significa che il paese manterrà allo stesso tempo la continuità e la stabilità delle politiche macroeconomiche, applicando opportunamente la ristrutturazione economica. Ecco di seguito il nostro servizio in merito:

Per reagire alle influenze negative causate dalla crisi finanziaria globale, alla fine del 2008, il governo cinese ha deciso di adottare una politica finanziaria attiva e una politica monetaria moderatamente rilassata. L'attuazione delle politiche attinenti ha efficacemente promosso una generale ripresa dell'economia cinese, raggiungendo un posto prioritario su scala globale. Zhang Tao, professore dell'Istituto di Ricerca per l'economia quantitativa e tecnologica dell'Accademia cinese delle Scienze Sociali, ritiene che, con la premessa delle prospettive economiche globali ancora incerte, la Cina necessita di mantenere la stabilità delle politiche macroeconomiche.

"Nel 2009, l'8% della crescita economica in Cina è dovuto agli investimenti, in particolare a quelli guidati dal governo. Sebbene le prospettive globali della ripresa economica siano relativamente ottimistiche, persistono ancora numerose incertezze. Pertanto, nella fase cruciale della ripresa economica cinese, bisogna persistere nella politica finanziaria attiva e in quella monetaria moderatamente rilassata, mantenendone la continuità e la stabilità."

Benché l'idea fondamentale delle politiche non sia stata modificata, il loro punto centrale subirà dei cambiamenti. Il responsabile pertinente del Ministro cinese delle Finanze ha affermato che nel 2010, maggiori risorse finanziarie saranno utilizzate per migliorare il benessere del popolo e per sviluppare le imprese sociali, per sostenere più efficacemente le zone rurali, quelle sottosviluppate e delle minoranze etniche, in modo da accrescere la loro economia e migliorare il benessere della popolazione. Allo stesso tempo, con le misure fiscali, verrà regolata la distribuzione del reddito e le politiche fiscali verranno perfezionate, in modo da rafforzare l'equilibrio dello sviluppo economico.

Il direttore dell'Istituto di Ricerca per le scienze finanziarie del Ministero cinese delle Finanze, Jia Kang, ritiene che oltre alla politica finanziaria attiva, che ha lo scopo di incentivare la domanda interna e aumentare il reddito disponibile degli abitanti, il governo dovrà mettere in pratica un maggior numero di misure per accrescere gli investimenti sociali, guidare la prosecuzione dei capitali privati e sostenere maggiormente le piccole e medie imprese, tramite le politiche fiscali degli sconti finanziari, degli acqusti governativi e delle garanzie di credito.

Nel 2008, la politica monetaria del paese era completamente rilassata, presentando un'alta liquidità, il che ha svolto un ruolo di supporto per la ripresa economica. Nei primi 11 mesi del 2009, l'incremento dei nuovi prestiti ha superato quota 9210 miliardi di RMB, poco più di 5000 miliardi in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. La Conferenza centrale sui lavori per l'economia ha messo in risalto che nel 2010 sarà necessario seguire da vicino i cambiamenti della situazione economica interna ed estera e controllare la velocità di crescita del credito monetario. Secondo gli esperti interessati, questo dimostra che nel 2010, mantenendo la continuità e la stabilità della politica monetaria, le politiche mirate e flessibili verranno accentuate, prestando maggiore attenzione alla velocità e al bilanciamento dei crediti. Inoltre, la struttura del credito potrà essere ulteriormente ottimizzata, ampliando il sostegno finanziario verso i settori emergenti e controllando i prestiti rivolti ai settori in sovrapproduzione.

Lu Zhengwei, capo economista della Banca industriale, ritiene che l'ottimizzazione della struttura dei crediti favorisca l'incentivo dei consumi e la prevenzione dei rischi finanziari nel sistema bancario.

"Dalla Conferenza Centrale sui lavori per l'economia emerge chiaramente che nel 2010 ci sarà una maggiore dipendenza dalla domanda interna, soprattutto la domanda dei consumi degli abitanti. Ritengo in proposito che il nostro credito verrà aumentato. Inoltre, quest'anno, nel finanziamento del macrocredito, la gente non ha tenuto in considerazione le influenze esercitate dalla struttura del credito sui propri capitali bancari. Nel secondo semestre del 2009, le banche terranno in considerazione questo aspetto, a seguito del consolidamento dei dipartimenti di supervisione per il controllo e l'esame dell'adeguatezza dei capitali (la proporzione tra il capitale bancario e le attività di rischio), considerando l'ottimizzazione della struttura del credito il punto chiave per uno sviluppo futuro stabile e a lungo termine."

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