Kashgar: il fiorente commercio di confine fra Cina e Pakistan
  2009-11-13 16:19:22  cri

Dall'avvio ufficiale nel 1969 del commercio di confine fra la zona di Kashgar, nel Xinjiang cinese, e il nord del Pakistan, il commercio di confine fra la Cina ed il Pakistan è in atto da ben quarant'anni. Sullo sfondo della crisi finanziaria internazionale, com'è la sua attuale situazione? Con questa domanda, i giornalisti di RCI hanno raggiunto Kashgar, nel sud-ovest della Regione autonoma cinese del Xinjiang Uygur, per intervistare i dipartimenti interessati e gli operatori commerciali. Ecco di seguito un nostro servizio in merito:

"Dal primo maggio al luglio scorsi, il numero delle persone in ingresso e uscita dai territori di Cina e Pakistan è aumentato del 78% rispetto allo stesso periodo del 2008, e il volume dell'import-export è cresciuto del 102%, a dimostrazione che nel 2009 il commercio bilaterale invece di diminuire, è cresciuto, senza essere influenzato da una serie di motivi."

A parlare è Guan Jianmin, capo della Dogana di Hongqilafu, l'unico punto di frontiera continentale aperto fra Cina e Pakistan. Secondo la sua illustrazione, sin dall'apertura ufficiale di Hongqilafu ai Paesi terzi, il commercio bilaterale è andato a gonfie vele. Negli ultimi anni, soprattutto dal 2006, il volume del passaggio di merci e il numero degli ingressi e uscite di personale hanno registrato un rapido incremento. L'Accordo sul libero commercio Cina-Pakistan, entrato in vigore nel luglio 2007, ha fornito un ottimo sostegno politico allo sviluppo dell'interscambio economico-commerciale.

Safarullah Baig, un commerciante del nord del Pakistan impegnato da quasi 20 anni nel commercio di confine, ha una profonda impressione in merito. Vista la limitata dimensione delle sue attività e le energiche misure dei dipartimenti competenti cinesi, egli trova che la crisi finanziaria non abbia molto toccato il suo business.

"Devo ringraziare il governo cinese che in questi anni ha offerto delle politiche preferenziali ai commercianti pachistani che operano in Cina, che pagano 3000 RMB di dazi in meno al confine, mentre i commercianti impegnati nell'export in Cina godono di 8000 RMB di misure preferenziali. Tutti i dipartimenti cinesi seguono molto da vicino le esigenze dei commercianti pachistani, il che si deve alla profonda amicizia fra i due popoli. Solo così si spiega l'ottima situazione degli scambi fra di noi."

Le agevolazioni speciali del governo cinese citate da Safarullah si riferiscono alla politica del "mercato fra gli abitanti delle zone di confine" di Cina e Pakistan, secondo cui questi possono svolgere degli scambi commerciali per degli importi e quantità prestabiliti nel mercato fissato dal governo lungo la linea di confine, dove le aziende cinesi e pachistane insediate sono esentate da tutte le tariffe politiche. Il mercato di confine si trova proprio nel distretto di Tashkurgan, che ospita il punto di confine di Hongqilafu. Questa politica è anche molto apprezzata da Yuan Youjun, direttore della Compagnia commerciale dell'amicizia Cina-Pakistan.

"Le merci del mercato di confine sono tutte duty-free. La gente dei dintorni ha scarse risorse finanziarie, quindi vendendo 100-200 chili di merce, può guadagnare qualche centinaio o migliaio di RMB, il che non è male. In questo modo si può ampliare il volume del commercio del mercato, sviluppando gli affari."

Secondo Yuan Youjun, negli ultimi anni la crescita del commercio di confine fra Cina e Pakistan ha mantenuto una tendenza al rapido sviluppo. Ad esempio, quando è stata fondata nel 2002, la sua azienda contava solo 4 dipendenti, diventati ora 36. Dal punto di vista del volume commerciale, nel secondo semestre del 2005 questo era di 40 milioni di USD, passati a 160 milioni nel 2008. Visto il vantaggio geografico di Kashgar, egli ha anche organizzato una squadra di trasporto che dopo qualche anno ha raggiunto una certa dimensione.

Alle spalle del rapido sviluppo delle aziende di import-export, c'è il sostegno delle politiche collegate dei dipartimenti interessati statali e locali. Secondo quanto emerso, negli ultimi anni, secondo le condizioni della politica statale, la Dogana di Kashgar, a cui appartiene il punto di frontiera di Hongqilafu, ha accelerato la costruzione di un "corridoio verde" che semplifica le procedure legate all'anello di ingresso e uscita dal territorio nazionale. Il regolamento in RMB del commercio di confine fra Cina e Pakistan ha già ottenuto l'approvazione ufficiale della Banca del Popolo cinese.

"Ora i ritmi sono veloci. Grandi quantità di merci possono uscire in giornata con tutte le procedure a posto. Anche l'Ufficio di immigrazione pachistano ha fornito numerose facilitazioni alla parte cinese. Le due parti cooperano tacitamente al confine. In questi due anni, tutti vogliamo fare affari in Pakistan, visto che i due Paesi sono amici e ovunque andiamo, siamo tranquilli. Anche i nostri autisti vanno in Pakistan volentieri."

Nel corso dell'intervista, Yuan Youjun ha ammesso con franchezza che le aziende della dimensione della sua sono sicuramente state colpite dalla crisi finanziaria. Tuttavia, egli è ottimista sui vantaggi geografici di Kashgar, ed è pieno di fiducia nel futuro del commercio sino-pachistano.

"La mia azienda ha cominciato l'attività nel 2005, migliorando anno dopo anno. In tutta la Cina non c'è un luogo così ricco di risorse come Kashgar: 4 punti di confine continentale e un aeroporto. I Paesi circostanti sono tutti in via di sviluppo e costruzione, quindi Kashgar diventerà sicuramente un centro logistico regionale, dove passeranno tutte le merci in transito verso le zone circostanti. Di questo sono pienamente convinto!"

Yuan Youjun non è l'unico ad apprezzare i vantaggi 2geografici di Kashgar. In un ristorante pachistano aperto da dei cinesi nella città, abbiamo incontrato Sakir Hussain, arrivato dal Pakistan per un business di trasporto di merci.

"Mi chiamo Sakir Hussain, vengo dal nord del Pakistan e mi occupo di trasporto da Kashgar al confine pachistano di Sost. Ho iniziato nel 2006, e gli affari non vanno male."

In realtà sono moltissimi i commercianti pachistani che come Sakir e Safarullah raggiungono Kashgar per il commercio di confine. Ogni anno moltissime delegazioni commerciali pachistane si recano nel Xinjiang per partecipare alla Fiera di Kashgar o a quella di Urumqi. Durante una recente intervista, il vice governatore della Regione autonoma del Xinjiang Uygur, Hu Wei, ha detto che i commercianti pachistani hanno partecipato attivamente alla fiera di Urumqi del primo settembre scorso.

"Negli ultimi anni, il Pakistan ha praticamente inviato delle delegazioni ad ogni edizione della fiera di Urumqi. I commercianti pachistani non solo partecipano alla fiera di Urumqi di settembre, ma sono anche attivissimi alla Fiera di scambi economico-commerciali dell'Asia centrale, occidentale e meridionale che si tiene a Kashgar il 28 giugno di ogni anno. Ho partecipato alla Fiera di Kashgar per quattro anni consecutivi, incontrandovi ogni volta un gran numero di commercianti pachistani. Alla fiera di Urumqi di quest'anno, il Pakistan ha prenotato 20 dei 77 stand esistenti, il maggior numero fra i paesi circostanti. Quindi prestiamo sempre la massima attenzione agli scambi con il Pakistan."

La Cina e il Pakistan sono due paesi profondamente amici. Grazie al loro impegno congiunto, i rapporti bilaterali presentano sempre una nuova vitalità. Durante il loro viaggio a Kashgar, i nostri giornalisti hanno percepito di persona il particolare ruolo svolto da questa città di confine per l'amicizia fra la Cina e il Pakistan. Sullo sfondo della presente crisi finanziaria internazionale, siamo convinti che tramite scambi a più livelli e canali, il commercio di confine e la cooperazione a 360° fra Cina e Pakistan avranno un futuro ancora migliore.

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