L'11 dicembre 2001 la Cina ha aderito alla WTO, entrando così in un'epoca di rapida crescita economica che desta invidia nel mondo. Negli ultimi anni, l'economia e la società cinesi hanno conosciuto uno sviluppo integrale, e attualmente il paese è diventato la quarta entità economica e la terza potenza esportatrice nel mondo. Contemporaneamente a sperimentare un rapido sviluppo, la Cina si è integrata nel mondo con un atteggiamento di apertura mai visto, dando enormi contribuiti per la prosperità economica globale.
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Dalle ultime statistiche emesse dalla Banca Mondiale emerge che sin dalla adesione della Cina alla WTO, negli ultimi cinque anni i contributi della crescita economica cinese alla crescita del mondo hanno raggiunto il 13%, tanto che il nostro paese è già diventato uno dei motori principali della crescita economica globale.
Il Presidente dell'Ufficio di Rappresentanza della Banca Mondiale in Cina, David Dollar, ha affermato ai giornalisti:
"Nei cinque anni dall'adesione cinese alla WTO, i contributi della crescita cinese al commercio mondiale sono ammontati al 20%. La Cina è una potenza esportatrice, che ha anche conosciuto un rapido sviluppo nel settore delle importazioni con un ritmo di crescita annuale del 25%, per cui è ormai diventata un ampio mercato dei vari paesi dell'Asia e del mondo".
Sin dal suo ingresso nella WTO, la Cina ha rispettato le regole dell'organizzazione e mantenuto tutte le promesse che aveva stipulato, regolando in tutte le direzioni il sistema e le politiche commerciali. Il livello d'apertura del mercato del commercio delle merci si è evidentemente innalzato, i dazi doganali si sono ridotti in media dal 15,3% nel 2001 al 9,9% nel 2005 in conformità agli impegni assunti al momento dell'adesione; il commercio dei servizi è stato gradualmente aperto ed il grado di applicazione della legge per la tutela della proprietà intellettuale è stato sempre più ampliato. Nel comtempo, il paese ha revisionato diverse leggi e regolamenti, fra cui la legge sui capitali esteri e la legge sul commercio con l'estero, e ha elaborato, emendato e abrogato più di duemila leggi, decreti amministrativi e norme dipartimentali.
Il presidente della Motorola cinese Gao Ruibin ritiene che dopo l'adesione alla WTO la Cina abbia innalzato la trasparanza di leggi, decreti e politiche, fornendo garanzie legali per gli investitori stranieri.
"I cambiamenti nelle funzioni, la maggiore sensibilizzazione nei confronti dei servizi e la trasparenza del sistema legale dei governi dei vari livelli hanno ampliamente rafforzato l'attrattiva dell'ambiente d'investimento cinese".
Negli ultimi cinque anni dall'ingresso della Cina nella WTO, i funzionari e le imprese cinesi hanno gradualmente studiato e utilizzato le regole del commercio internazionale per tutelare e innalzare la propria coscienza e le proprie capacità. Il concetto d'economia di mercato promosso dalla WTO è stato gradualmente acquisito dai cinesi, e alcuni regolamenti fondamentali internazionali sono stati ampiamenti accettati.
Il ministro del Commercio cinese Bo Xilai ha affermato che negli ultimi cinque anni dall'ingresso nella WTO, si sono ottenuti grandi progressi nell'ambito della costruzione del sistema di mercato della Cina e della pluralità della struttura economica, tuttavia l'innalzamento delle qualità del personale è stato maggiore dei miglioramenti nell'ambito del sistema. Egli ha detto:
"Guardandoci indietro in questi cinque anni, quali sono stati i progressi dal punto di vista di legalità, occupazione, tutela della proprietà intellettuale e protezione dei diritti dei cinesi? E quanti passi in avanti sono stati compiuti nell'ambito della consapevolezza verso l'innovazione, lo sviluppo e la pianificazione delle proprie imprese con un'ottica globale da parte degli imprenditori cinesi?"
Dall'ingresso nella WTO, l'economia nazionale cinese ha continuato a mantenere una tendenza al rapido sviluppo. Dai dati dell'Ufficio statale di Statistiche emerge che il Pil cinese è aumentato da circa 9590 miliardi di RMB nel 2001 a più di 14140 miliardi di RMB nei primi tre tremestri del 2006, e la crescita annuale ha superato il 9%.
La costante diminuzione dei dazi doganali d'importazione e l'innalzamento dell'efficienza produttiva hanno favorito la riduzione dei prezzi di prodotti di consumo come i televisori a colori, i frigoriferi, le lavatrici e le macchine fotografiche digitali, apportando concreti benefici al popolo cinese. Negli ultimi anni, i prezzi delle automobili di produzione nazionale cinese sono fortemente calati, e sono usciti numerosi nuovi modelli. Si prevede che nel 2006 le vendite di autovetture cinesi raggiungeranno 3,8 milioni di pezzi, più del quadruplo rispetto al 2001. L'innalzamento del tenore di vita ha aumento il potere di acquisto del popolo cinese; le auto, il turismo, l'istruzione, gli impianti per le telecomunicazioni e l'abitazione sono diventati i nuovi punti focali del consumo.
Il direttore generale della WTO Pascal Lamy ritiene che in questi cinque anni la Cina abbia costituito un ottimo esempio per gli altri nuovi membri dell'organizzazione, e per questo ha dato un alto punteggio alla condotta cinese.
"L'atteggiamento cinese nell'ambito della WTO merita un alto voto, 90 o 100 punti. Solo una minoranza dei membri della WTO possono godere di un punteggio così elevato."
L'11 dicembre si è ufficialmente conclusa la fase di transizione di cinque anni dall'ingresso cinese nella WTO. In un'intervista concessa ai giornalisti, il ministro del Commercio cinese Bo Xilai ha affermato che la conclusione della fase di transizione non significa la fine del processo di apertura cinese. In futuro la Cina continuerà a procedere alla riforma e all'apertura, parteciperà attivamente all'elaborazione dei regolamenti, rafforzerà e migliorerà ulteriormente il sistema del commercio multilaterale e affronterà le frizioni commerciali, tenendosi pronta a salvaguardare i propri diritti e interessi economici legittimi attraverso il meccanismo di soluzione dei conflitti commerciali.
Parlando delle nuove situazioni di fronte alla conclusione della fase di transizione dell'ingresso nella WTO, il direttore del dipartimento del commercio mondiale del Ministero del Commercio cinese Zhang Xiangchen ha affermato che il termine di questo periodo costituisce sia una sfida che un'opportunità per la Cina:
"Con la conclusione della fase di transizione, la Cina, in circostanze di maggiore apertura, stimolerà la competitività con i prodotti e servizi stranieri sul mercato internazionale. Questo processo costituisce sia un'opportunità che una sfida per noi, quindi la realtà di apertura verso l'estero sarà sempre più complicata e severa. Abbiamo infatti incontrato alcune nuove situazioni e problemi con i quali non avevamo dimestichezza in passato."
Zhang Xiangchen ha detto che dopo la conclusione della fase di transizione, la posizione cinese in cui si trova nella WTO diventerà più rilevante, e le proporzioni della Cina nell'economia mondiale e nel commercio internazionale saranno ulteriormente aumentate. Tuttavia, nel contempo, le sfide di fronte alla Cina cresceranno, fra cui le sfide del protezionismo internazionale e le sfide nei settori agricolo, finanziario, della sicurezza energetica nel corso dell'apertura.
Di conseguenza, la Cina necessita di più persone d'intelletto per affrontare le sfide e cogliere le opportunità. Il vice direttore dell'Istituto sull'economia e le politiche a livello mondiale dell'Accademia cinese delle Scienze sociali Li Xiangyang ha affermato che in qualità di potenza commerciale, in futuro la Cina deve dare un maggior contributo al sano sviluppo dell'economia mondiale e assumere responsabilità adeguate alle sue capacità in campo economico e commerciale:
"In questi cinque anni, la Cina è stata completamente coinvolta nel processo di globalizzazione economica. Attualmente ci troviamo in una fase di mutuo sviluppo dell'economia cinese e mondiale, durante la quale, con il sempre maggiore contributo del nostro paese, le responsabilità e i doveri che la comunità internazionale richiede di adempiere alla Cina saranno sempre più maggiori. Dobbiamo tener conto delle influenze delle nostre iniziative sulle altre persone. Il problema della cooperazione e del coordinamento con il sistema economico, le politiche economiche e la comunità internazionale costituisce un nuovo tema per la prossima fase, che non era stato incontrato durante la riforma e l'apertura degli ultimi trentanni."