Cina:30 anni di riforma e apertura nel settore finanziario
  2009-08-12 18:22:00  cri

Nell'arco dei 30 anni di applicazione della politica di riforma e apertura, i vari settori economici cinesi hanno registrato cambiamenti radicali, e quello finanziario non fa eccezione. Negli ultimi 30 anni, il mercato azionario cinese ha continuato a crescere e a prosperare; i servizi bancari si sono diversificati e completati; le assicurazioni sono entrate nelle famiglie comuni ed anche i contadini di remoti villaggi di montagna ne hanno sperimentato i benefici. Nell'odierno programma, vi illustreremo i risultati raggiunti dal settore finanziario cinese nei 30 anni di applicazione della riforma e apertura.

Nove anni fa, sotto la spinta dei colleghi, la 51enne Chen Fan di Beijing è entrata nel mercato azionario, iniziando a giocare in borsa. Oggi è un'azionista navigata, e seguire il mercato azionario è una sua indispensabile attività quotidiana.  

"Ogni giorno, tornata dalla ginnastica nel parco, accendo il computer e mi connetto al sito Sina.com per seguire la situazione del mercato azionario. Mirando ad un certo titolo, se ritengo piuttosto ragionevole il prezzo di vendita, lo acquisto per telefono, il che è molto comodo. Inoltre intendo registrarmi alle transazioni online, ancora più convenienti."

La signora Chen è una dei quasi 100 milioni di azionisti cinesi, visto che la situazione del mercato azionario è ormai uno dei temi più seguiti dal pubblico cinese. Dal giugno 2005 all'ottobre 2007, l'indice composito di Shanghai è salito da 1000 a 6000 punti, e appena dopo un anno, è crollato da 6000 a 2000 punti. Quindi le turbolenze del mercato azionario hanno suscitato in Cina un'attenzione pubblica senza precedenti. La signora Chen afferma che ora nei supermercati, parchi, autobus e ristoranti, si possono sentire ovunque commenti in merito.

Tuttavia, ritornando indietro di 30 anni, nella Cina del tempo coloro che sapevano cosa fossero le azioni erano pochissimi, e ancora meno i conoscitori del mercato azionario. Proprio allora, sullo sfondo dell'applicazione della politica di riforma e apertura, il mercato azionario della Nuova Cina ha iniziato a germogliare

Nel 1984 il governo cinese ha cominciato a "permettere ai dipendenti delle imprese di diventare azionisti, ottenendo dei dividendi a fine anno." Parte delle imprese di Beijing, Shanghai, Guangdong, Sichuan, Liaoning ecc. hanno cominciato a sperimentare il sistema azionario. Nel novembre dello stesso anno nacque il titolo "Stereo Feile", da 50 yuan, il primo emesso in Cina dopo l'applicazione della riforma e apertura, e chiamato affettuosamente dagli azionisti del tempo "piccolo Feile". Il "piccolo Feile", con valore nominale di 50 RMB, è stato anche regalato da Deng Xiaoping, "ideatore generale" della riforma e apertura, all'allora presidente del New York Stock Exchange John Phelan.

In seguito, il mercato azionario cinese ha iniziato un rapido sviluppo. Negli anni '90 del secolo scorso, gli azionisti cinesi potevano procedere alle transazioni solo in affolatissime sale apposite, con solo una decina di titoli in cui investire. Ora invece, nei due mercati azionari cinesi di Shanghai e Shenzhen, le imprese quotate in borsa superano quota 1.800, mentre le sedi di transazione coprono quasi tutte le città, e gli azionisti ricorrono comunemente ai metodi di transazione ancora più convenienti e rapidi del telefono e della rete internet.

Nel frattempo, anche il valore di mercato delle società cinesi quotate in borsa ha continuato a salire, raggiungendo un picco di oltre 30.000 miliardi di RMB sulle piazze di Shanghai e Shenzhen. Secondo He Qiang, professore dell'Istituto di ricerche su titoli e futures dell'Università centrale di Finanze ed Economia, la cosa ancora più importante è il continuo innalzamento della qualità delle società cinesi quotate.

"Obiettivamente, agli inizi del mercato, molte delle nostre società quotate in borsa presentavano dei problemi di qualità. Tuttavia dopo che abbiamo riformato il sistema di emissione delle azioni ed innalzato le richieste per la quotazione in borsa delle compagnie, la loro qualità è aumentata rispetto a prima. Le società quotate in borsa sono il fondamento del mercato azionario, per cui l'elevamento della loro qualità e il loro stabile sviluppo hanno fornito una solida base allo stabile sviluppo del mercato stesso."

Con la progressiva maturazione del mercato azionario, anche il passo della sua apertura all'estero si è accelerato. Alla fine del 2006, la Cina ha infatti onorato tutte le promesse in materia collegate alla sua adesione alla WTO.

Così come il mercato azionario, anche gli altri ambiti del settore finanzario cinese si trovano nel processo di riforma. Facendo l'esempio del settore bancario, negli ultimi 30 anni lo sviluppo economico ed i cambiamenti delle richieste finanziarie hanno indotto le banche ad impegnarsi per fornire prodotti finanziari più convenienti, diversificati e personalizzati, e il livello di servizio delle banche ha continuato ad innalzarsi. Facendo l' esempio dei prodotti di finanza personale, alla fine del 2007 in Cina 78 organismi finanziari del settore bancario avevano attivato operazioni di finanza personale, pari a più del 70% del totale degli organismi del genere, con un fatturato totale di 819 miliardi di RMB.

In un punto della rete della maggiore banca commerciale cinese, la Banca dell'Industria e del Commercio, abbiamo visto un prodotto chiamato "Lingtong espresso" di finanza personale a breve termine, rivolto ai clienti che, mantenendo la circolazione dei fondi, sperano di ottenere introiti superiori agli interessi. Con questo prodotto, depositando 50 mila o più RMB, i clienti possono decidere autonomamente il prolungamento del deposito o la data di recupero dei capitali, godendo di introiti superiori agli interessi dei depositi non vincolati, e garantendo la circolazione dei capitali. La responsabile del punto bancario, signora Zhao Na, ci ha spiegato:  

"Ora la vendita del prodotto finanziario 'Lingtong Espresso' supera la metà di tutti i nostri prodotti del genere, perché è molto adatto ai clienti che entrano ed escono velocemente."

Il settore bancario cinese ha afferrato l'opportunità dell'ingresso nella WTO, aprendo gradualmente la sua porta verso l'esterno. Nel 2007 la Cina ha accettato ufficialmente la richiesta degli organismi con personalità giuridica delle banche a capitali esteri di occuparsi del business delle carte bancarie nella valuta nazionale ed estera. Nell'aprile dello stesso anno, le banche a capitali esteri con personalità giuridica Standard Chartered, HSBC, East Asia e Citibank hanno ottenuto il permesso di effettuare ufficialmente tutte le operazioni finanziarie in Cina. I responsabili di queste banche hanno espresso la speranza di offrire dei buoni servizi finanziari ai clienti cinesi. Il presidente esecutivo della Standard Chartered Peter Sands ha detto:

"Non istituiremo assolutamente alcuna soglia, creando diversi prodotti di servizi su misura per i diversi gruppi di clienti cinesi, così come facciamo negli altri paesi del mondo."

Alla fine dell'anno scorso, la Cina aveva approvato la trasformazione delle filiali nel suo territorio di 21 banche a capitali esteri in banche a capitali esteri con personalità giuridica.

Nel frattempo è anche continuata l'accelerazione del passo dello sviluppo orientato all'estero delle banche commerciali cinesi. La Bank of China, una banca commerciale che ha iniziato piuttosto presto a svolgere operazioni all'estero, possiede oltre 600 filiali in 28 paesi e regioni del mondo; la filiale di Sidney della Banca dell'Industria e del Commercio cinese è ormai operativa e le sue richieste di istituire filiali a Doha, nel Qatar, e a New York, sono già state approvate. Le banche cinesi stanno avanzando verso l'estero, partecipando allo sviluppo globale del settore finanziario.

Negli ultimi 30 anni, come una delle componenti della troika finanziaria, le assicurazioni, prima un termine poco conosciuto, sono gradualmente entrate in ampi ambiti dello sviluppo economico e sociale e nelle famiglie comuni, diventando un importante elemento della società ed economia e della vita del popolo.

All'inizio della riforma e apertura, il mercato assicurativo cinese era gestito da un'unica società, con un reddito annuale di soli 460 milioni di RMB, mentre nel 2007 le società assicurative erano ormai 110, con un reddito di oltre 700 miliardi di RMB, il che ha fatto della Cina un grande paese emergente nel settore.

Nelle città, l'acquisto di assicurazioni è ormai un'iniziativa piuttosto diffusa, che sta raggiungendo anche le campagne. In merito, vale la pena di citare l'assicurazione agricola di tipo politico a basso costo fornita dai governi locali ai contadini. Attualmente, questo tipo di assicurazione si è ormai estesa nelle grandi province agricole, beneficiando le masse contadine.

Secondo quanto illustrato dal presidente della China Insurance Regulatory Commission Wu Dingfu, le parti competenti stanno ampliando ulteriormente l'ambito delle assicurazioni agricole di tipo politico, cercando di arrecare maggiori benefici ai contadini.

"Secondo le esperienze internazionali e nostre, le assicurazioni agricole devono operare col sostegno del governo e dei dipartimenti interessati. Dobbiamo sorvegliare l'operato delle società assicurative, affinché non esagerino nei profitti, ampliando così gradualmente l'ambito delle assicurazioni agricole."

Riassumendo lo sviluppo del settore finanziario cinese negli ultimi 30 anni, si può dire che ha ottenuto risultati considerevoli. Tuttavia gli esperti affermano che di fronte ai nuovi trend e sfide della globalizzazione del settore finanziario, l'intero settore finanziario cinese presenta ancora molte carenze, per esempio l'eccessiva concentrazione dei crediti bancari è sfavorevole alla dispersione dei rischi; la ridotta dimensione generale delle società di titoli e l'incompletezza della loro struttura amministrativa e del meccanismo di controllo interno; i pericoli latenti dei rischi di fiducia, amministrazione, gravi calamità, ecc. affrontati dagli organismi di assicurazione. Di conseguenza la riforma del settore finanziario cinese è ancora un arduo compito sul lungo periodo.

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