Di fronte all'ardua situazione dei consumi energetici e dell'inquinamento, gli organismi del governo cinese svolgeranno un ruolo modello nel lavoro del risparmio energetico e della riduzione delle emissioni, nel tentativo di fare da battistrada nel settore.
Secondo quanto appreso dalla conferenza video-telefonica nazionale sul risparmio energetico e sulla riduzione delle emissioni, il paese applicherà completamente dieci progetti prioritari di risparmio energetico, ivi compreso il risparmio energetico degli organismi governativi. Durante l' 11° Piano quinquennale, il paese formerà una capacità di risparmio energetico pari a 240 milioni di tonnellate di carbone standard, 50 milioni delle quali nel 2007. Inoltre nel settore dei consumi si dovrà diffondere l'utilizzo di prodotti ad alto risparmio energetico, ad esempio nel 2007 saranno immessi sul mercato 50 milioni di prodotti per l'illuminazione ad alta efficacia, mentre gli organismi statali centrali ricorreranno per primi alla nuova illuminazione a risparmio energetico.
Nel suo 11° Piano quinquennale, la Cina ha proposto per il periodo della sua applicazione una riduzione del 20% del consumo energetico per Pil unitario e del 10% del volume totale delle emissioni delle principali sostanze inquinanti. Tuttavia nel 2006 il paese non è riuscito a realizzare l'obiettivo annuale in merito, mentre nel primo trimestre di quest'anno è di nuovo emersa la tendenza al rapido aumento dei prodotti ad alto consumo energetico e inquinamento.
Dagli ultimi dati emessi dall'Ufficio statale di Statistica emerge che i sei settori dell' energia elettrica, siderurgia, metalli non ferrosi, materiali edili, lavorazione del petrolio e industria chimica, a cui si deve il 70% dei consumi energetici industriali e delle emissioni di anidride solforosa, hanno visto una crescita di oltre il 20%, con un aumento di 6,6 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2006. In caso di mancato, tempestivo cambiamento di tale situazione, non solo sarà impossibile portare a termine il compito annuale in materia, ma sarà anche difficile realizzare gli obiettivi generali del risparmio energetico fissati dall'11° Piano quinquennale.
Dalle statistiche in merito emerge che il consumo energetico degli organismi governativi ai vari livelli occupa circa il 5% del totale nazionale, con una potenzialità di risparmio energetico del 15-20%.
Secondo gli esperti, nel risparmio energetico e nella riduzione delle emissioni, il governo non solo ha poteri decisionali e organizzativi, ma deve anche fare da battistrada. Di fronte alla sempre più ardua situazione in merito, è assolutamente necessario l'ulteriore impegno dei governi ai vari livelli.
Durante il suo 11° Piano quinquennale la Cina ha proposto l' applicazione di dieci progetti prioritari di risparmio energetico: la modifica delle caldaie a carbone, la produzione congiunta di elettricità ed energia termica, l'utilizzo del calore eccedente, il risparmio e la sostituzione del petrolio, il risparmio energetico delle apparecchiature elettriche, l'ottimizzazione del sistema energetico, il risparmio energetico nell'edilizia, l'illuminazione ecologica, il risparmio energetico degli organismi governativi, nonché la costruzione di un sistema di supervisione e di servizi tecnici per il risparmio energetico.
Entro i prossimi cinque anni, il tasso di contributo dei dieci progetti all'obiettivo della riduzione del consumo energetico per Pil unitario si avvicinerà al 40%.