Cina: primi soccorsi sanitari su vasta scala nelle zone colpite dall'epidemia di Ebola
  2014-11-06 20:36:01  cri

Secondo quanto appreso il 5 novembre dalla conferenza sulla mobilitazione del gruppo di aiuto in Africa contro L'epidemia di Ebola della Commisione statale della Sanità e per la Pianificazione familiare cinese, in questo mese, la Cina invierà nuovamente delle squadre di formazione per gli esami sanitari e la salute pubblica per aiutare i paesi dell'Africa occidentale contro l'epidemia di Ebola. Un primo gruppo di formatori composto da 12 persone partirà per la Sierra Leone all'alba del 9 novembre. Sarà il primo aiuto sanitario su vasta scala avviato dalla Cina verso le zone colpite dall'epidemia. Inoltre, secondo quanto illustrato dal funzionario della Commissione statale per la Sanità e la Pianificazione familiare cinese, nessun caso sospetto e confermato di Ebola è stato riscontrato in Cina.

Fino ad oggi, la Cina ha già inviato 252 persone in 3 paesi colpiti dall'epidemia, delle quali 134 sono rimaste ancora ai propri posti di lavoro. Questa volta, il numero dei componenti delle squadre inviate in Africa ha raggiunto i 10 mila. Il primo gruppo è composto da 12 formatori per la salute pubblica, e si insedierà in una scuola per infermieri a Freetown, capitale di Sierra Leone, come base per i corsi, per iniziare la formazione del personale sanitario diretto ai paesi dell'Africa occidentale. Il capo della squadra, vice direttore del Centro cinese per il controllo delle Malattie, Liang Xiaofeng, ha affermato che sarà necessario completare due missioni importanti durante il corso della formazione.

"La nostra squadra si muove in anticipo, quindi dobbiamo anzitutto conoscere la situazione locale e considerare pienamente le esigenze dei paesi colpiti, fornendo ciò che manca loro. Il nostro secondo compito sarà la ricerca di modelli adeguati per la selezione delle persone adatte alla formazione. Non sappiamo ancora se gli abitanti locali potranno comprendere i nostri materiali didattici in inglese, per questo è necessario ancora un periodo di prova. Però, il nostro lavoro esplorativo sarà molto importante per le squadre che opereranno in futuro."

Secondo quanto appreso, la formazione sarà completata fra i 4 e i 6 mesi, e secondo il programma, formerà 10 mila di persone qualificate per l'assistenza medica e la prevenzione dell'epidemia nella comunità. Dopo la partenza della prima squadra, alla metà di questo mese, sarà avviato il gruppo del Centro cinese per il Controllo delle malattie. In merito, Liang Xiaofeng ha affermato che questo sarà il primo aiuto sanitario su vasta scala dalla Cina all'Africa, e quindi è molto significativo.

"In passato, abbiamo inviato le squadre di medici in molti paesi, ma questa è la prima volta che lo facciamo per degli aiuti sanitari su vasta scala, quindi per noi è molto significativa. Non esiste ancora un metodo per curare questa malattia infettiva, l'unico modo è l'isolamento sanitario. Tuttavia, questi paesi non hanno questo tipo di esperienze e non dispongono delle infrastrutture del sistema sanitario di base. Attraverso la formazione, vogliamo aiutare questi paesi a stabilire le squadre della salute pubblica, dopotutto è un sistema per la preoccupazione a lungo termine."

Oltre all'epidemia nelle zone colpite dal virus in Africa, anche la situazione inerente alla Cina attira molta attenzione. Alla conferenza stampa della Commissione statale della Sanità e per la Pianificazione familiare cinese, tenutasi la mattina del 5 novembre, il portavoce e vice direttore dell'Ufficio di pubblicità della Commissione, Song Shuli, ha affermato che fino ad oggi non esiste alcun caso sospetto e confermato di Ebola in Cina. Tuttavia, esistono ancora dei rischi per l'ingresso del virus, quindi le varie autorità competenti hanno già dato il via al processo di prevenzione, di controllo e di trattamento medico.

"Attualmente, non è stato riscontrato alcun caso sospetto o confermato di Ebola. Quindi, il nostro compito principale ha a che fare con la prevenzione relativa all'ingresso del virus in territorio cinese e il rafforzamento dell'esame alle frontiere. Dobbiamo esaminare la situazione in modo rigoroso secondo gli standard stabiliti, e i pazienti provenienti dai paesi infetti che si trovano in stato febbrile. Dall'altro canto, per affrontare la possibile entrata dell'epidemia, dobbiamo prepararci bene per il trattamento relativo. Dopo l'epidemia di SARS, abbiamo costituito un sistema completo di prevenzione dei rischi per la sanità pubblica. Secondo le analisi degli esperti, non sussiste ancora la possibilità per una grande diffusione dell'epidemia di Ebola nel nostro paese. "

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