Cina e Italia sono due Paesi in rapporti tradizionalmente amichevoli e la cooperazione tra di loro ha ampie prospettive in molti campi. Alla vigilia della visita del premier cinese, Li Keqiang, in Italia, l'ambasciatore cinese in Italia, Li Ruiyu, ha concesso un'intervista ai giornalisti di Radio Cina Internazionale.
Su invito di Matteo Renzi, il suo omologo cinese, Li Keqiang, si recherà in visita ufficiale in Italia, e sarà la prima visita di Li Keqiang in Italia nel suo mandato. La Cina e l'Italia hanno delle relazioni amichevoli tra di loro e mantengono una cooperazione attiva in tutti i settori. Valutando le relazioni bilaterali tra Cina e Italia, Li Ruiyu, ha così affermato:
"Cina e Italia sono due Paesi in rapporti tradizionalmente amichevoli. È da più di quarant'anni che intrattengono relazioni di reciproca fiducia e comprensione, traendo vantaggio reciproco in campo economico e rispettandosi dal punto di vista culturale. Le relazioni bilaterali tra Cina e Italia sono un autentico modello per gli altri Paesi dell'Unione Europea. Quest'anno è il 10° anniversario dello stabilimento delle relazioni di partnership strategica completa tra la Cina e l'Italia, il prossimo anno ricorrerà il 45° anniversario dell'istituzione delle relazioni diplomatiche tra i due paesi, e tali relazioni sono a un nuovo punto di partenza. Basandosi sulla fiducia politica reciproca, l'amicizia tra i popoli e lo spirito di mutua apertura e mutuo vantaggio, le due parti devono promuovere costantemente la cooperazione completa e approfondita di mutuo vantaggio."
Attualmente, la Cina sta affrontando un processo di approfondimento delle riforme, incentivando strenuamente l'industrializzazione, l'informatizzazione, l'urbanizzazione e la modernizzazione agricola, in vista di una nuova versione dell'economia cinese in chiave moderna. Anche l'Italia sta promuovendo una riforma strutturale in molti campi, che sono tradizionalmente dei punti di forza del Paese, tra cui il risparmio energetico, la produzione di alta qualità, l'agricoltura moderna, la sicurezza alimentare e il fashion design. I punti di forza e le esigenze reali dei due Paesi combaciano, approfondendo ancor di più la cooperazione bilaterale per affrontare quest'occasione di rilevanza storica. Li Ruiyu ha illustrato che:
"Nel giugno scorso, quando il premier Renzi si è recato in visita in Cina, i governi di entrambi i Paesi hanno annunciato il nuovo programma triennale di cooperazione economica, delineando concretamente cinque priorità: l'ambiente e l'energia sostenibile, l'agricoltura, l'urbanizzazione sostenibile, alimentazione e salute e i programmi aerospaziali. I due paesi devono utilizzare bene il meccanismo del Comitato intergovernativo e approfittare dell'Expo 2015 di Milano per valorizzare a fondo le risorse della cooperazione. Nell'ottobre di quest'anno, il premier Li Keqiang sarà in visita in Italia e presenzierà anche al vertice Asem. Sono convinto che grazie alla piattaforma della cooperazione tra Asia ed Europa, le relazioni tra Italia e Cina troveranno una nuova implementazione su territorio europeo e asiatico, costruendo insieme la "Striscia economica della Via della Seta" e dando contributi positivi alla costruzione di un partenariato strategico globale Cina-Europa ancora più influente a livello mondiale."
Su numerose questioni internazionali Cina e Italia hanno delle posizioni e punti di vista simili. All'interno di contesti internazionali come l'ONU e il G20 hanno sviluppato una cooperazione molto produttiva. Li Ruiyu si auspica che i due paesi rafforzino la cooperazione, dando un importante contributo per promuovere la tolleranza e la reciproca conoscenza tra le civiltà orientale e occidentale:
"L'Italia è uno Paesi fondatori dell'Unione Europea ed è anche il Paese europeo che ha i rapporti migliori con la Cina: rafforzare perciò la cooperazione dell'Italia con la Repubblica Popolare Cinese significa anche sviluppare una positiva interazione tra la Cina e l'Unione Europea, cioè due grandi forze che preservano la pace mondiale, due mercati che promuovono lo sviluppo comune e due grandi civiltà che stimolano il progresso dell'umanità. Quest'anno, durante la sua visita in Europa, il presidente Xi Jinping ha invocato la costruzione da parte europea e cinese di quattro ponti: per la pace, la crescita, le riforme e la cultura, in vista di costruire un partenariato globale strategico in grado di avere sempre maggiore influenza a livello internazionale. In ottobre si terrà a Milano il decimo forum Asem e nel mese di novembre il ministro degli Esteri italiano sarà nominato Alto Rappresentante dell'Ue per la politica Estera e la Sicurezza. Sono convinto, perciò, che l'Italia saprà giocare un ruolo decisivo per la crescita e lo sviluppo delle relazioni tra Cina e Ue, che, tramite questa cooperazione propositiva, non solo potranno elevare il proprio prestigio internazionale ma anche dare un importante contributo per promuovere la tolleranza e la reciproca conoscenza tra le civiltà orientale e occidentale, proteggendo la prosperità e la stabilità internazionale."