Il 5 settembre a Beijing, l'Accademia Cinese di Scienze Sociali ha pubblicato "il libro giallo dell'Organizzazione di Shanghai per la Cooperazione (SCO): rapporto sullo sviluppo della SCO (2014)". In base al rapporto, nel 2013, la cooperazione della SCO ha fatto progressi in diversi settori. I paesi membri hanno mantenuto generalmente sicurezza e stabilità politica della regione, mentre la cooperazione economica regionale dei paesi membri è entrata in un periodo di revisione. La costruzione della "Striscia economica della Via della seta" offre nuove opportunità per rafforzare gli scambi economici e commerciali tra i paesi membri. Secondo il rapporto, tutti i paesi devono rafforzare la cooperazione nell'anti-terrorismo creando un ambiente sicuro per la cooperazione economica.
Stando al rapporto sulla sicurezza e la stabilità regionale, i paesi membri hanno affrontato nel modo migliore l'influenza esercitata dai tumulti del Medio Oriente e dell'Africa settentrionale sulla sicurezza e la stabilità regionale, eliminato le interferenze complesse nella situazione regionale, collaborato attivamente nella lotta contro le "tre forze", i traffici di droga e i crimini organizzati transnazionali, mantenendo nel complesso la sicurezza e la stabilità della situazione politica di questa regione. Il vice ricercatore dell'Istituto degli Studi di Russia, Europa orientale e Asia centrale dell'Accademia Cinese di Scienze Sociali, Su Chang, ritiene che la Cina abbia effettuato una cooperazione pragmatica con i paesi dell'Asia centrale in ambito di difesa delle frontiere e di cooperazione militare:
"Nell'ambito del quadro della SCO, abbiamo organizzato esercitazioni militari ed effettuato altre forme di cooperazioni militari. La cooperazione concreta con cui abbiamo attaccato congiuntamente le "tre forze" è stata molto efficace. Il sostegno e la protezione della sicurezza forniti da Cina e Russia all'Asia centrale hanno giocato un ruolo molto significativo. I paesi dell'Asia centrale hanno sostenuto attivamente la nostra lotta contro le forze del movimento islamico del Turkestan Orientale e si sono verificate molte cooperazioni pragmatiche per l'individuazione dei terroristi e degli scambi di informazioni."
Secondo il rapporto, nel 2013, la cooperazione economica regionale della SCO ha raggiunto dieci anni di sviluppo ed è entrata in un periodo di revisione dopo aver vissuto un rapido sviluppo nei primi anni. In futuro, oltre alla sicurezza regionale, la crescita economica di tutti i paesi subirà un rallentamento. In particolare, lo sviluppo dell'unione doganale limiterà il processo di cooperazione economica regionale, tuttavia, la costruzione della "Striscia economica della Via della seta" offre nuove opportunità per rafforzare gli scambi economici e commerciali tra i paesi membri. Su Chang ha affermato:
"L'Asia centrale è piuttosto attiva nei confronti della Striscia economica della Via della Seta. I paesi dell'Asia centrale hanno gradualmente realizzato e auspicato sempre di più che la Striscia economica della Via della Seta possa sviluppare le infrastrutture e dei grandi progetti economici. Ad esempio, l'Uzbekistan si auspica che, nell'ambito della Striscia economica della Via della Seta, le due parti possano attuare progetti pragmatici come la costruzione di parchi industriali, strade, autostrade e ferrovie. Ci auspichiamo che i progetti della Striscia economica diventino concreti e numerosi.
Il direttore dell'Istituto degli Studi di Russia, Europa orientale e Asia centrale dell'Accademia Cinese di Scienze Sociali, Wu Hongwei, ritiene che lo sviluppo della Striscia economica della Via della Seta dovrà anche affrontare alcune sfide:
"Le 'tre forze' dilaganti possono esercitare una certa interferenza sulla costruzione della "Striscia economica della Via della Seta", tuttavia, l'Organizzazione di Shanghai per la cooperazione è in grado ed è determinata ad affrontare la sfide dettate dalle 'tre forze'. Sono molto fiducioso su questo punto dopo aver compiuto molti anni di ricerca. Inoltre, tutti i paesi membri intendono partecipare a questo tipo cooperazione economica regionale, ma ognuno ha un'interpretazione diversa delle politiche e ha delle differenti opinioni su molti progetti di cooperazione, perciò anche l'entusiasmo per la partecipazione è differente. Pertanto, abbiamo bisogno di un processo di comprensione in modo da rendere più agevole la cooperazione."