Il 21 agosto, un funzionario del Ministero del Commercio cinese ha rivelato che, nei primi 7 mesi di quest'anno, i contratti per gli investimenti stranieri hanno visto una crescita di oltre il 10%. Inoltre, si prevede che la Cina completerà entro il 2015 l'emendamento alla legge sulle imprese a capitale straniero, sulle joint-venture, e su quella che regola la cooperazione tra Cina e paesi esteri, in modo da attirare più investitori stranieri. Segue il nostro servizio sull'argomento:
Nei primi 7 mesi di quest'anno, l'uso effettivo degli investimenti stranieri in Cina ha assistito a delle fluttuazioni; in modo particolare a luglio c'è stata una riduzione di oltre il 10%, e parte dell'opinione pubblica ritiene che l'ambiente per gli investimenti in Cina stia diventando più povero. Il portavoce del Ministero del Commercio cinese, Shen Danyang, ha smentito queste parole:
"Dai dati statistici già pubblicati, possiamo vedere come da gennaio a luglio, l'uso degli investimenti stranieri nel settore dei servizi ha visto una crescita relativamente rapida, mentre nell'industria manifatturiera è diminuito. Crediamo che nel processo di rafforzamento e ristrutturazione dell'economia nazionale, sia normale che i dati che riguardano la presenza degli investimenti stranieri subiscano alcune fluttuazioni. Questi dati, infatti, non sono sufficienti a descrivere la tendenza generale, e non possono essere collegati con certezza alle indagini anti-monopolio condotte nei confronti delle imprese a capitale straniero."
Secondo l'indagine e la ricerca della Camera di Commercio dell'Unione Europea in Cina, l'85% delle imprese straniere sono redditizie, e oltre 90% di quelle a capitale straniero desiderano continuare ad ampliare i loro investimenti in Cina. Inoltre, un'indagine a campione condotta dalla Conferenza dell'ONU sul Commercio e lo Sviluppo ha mostrato che, dal 2013 al 2015, la Cina è ancora considerata come una tra le principali destinazioni al mondo per gli investimenti.
Secondo quanto illustrato dall'assistente del Ministero del Commercio cinese, Wang Shouwen, il trasferimento delle aziende orientate all'esportazione, e le riforme politiche sul capitale sociale delle imprese hanno contribuito alla recente volatilità degli investimenti esteri.
"Una delle ragioni che hanno causato la riduzione degli investimenti effettivi ha a che fare con la diminuzione dell'intensità del lavoro e il calo del settore manifatturiero, orientato alle esportazioni. In secondo luogo, nella prima metà di quest'anno, il governo cinese ha iniziato una riforma per rendere gli investitori più liberi. Nei primi 7 mesi del 2014, l'uso degli investimenti stranieri è aumentato dell'11%, e siamo tutti ancora fiduciosi."
Le statistiche mostrano anche che la capacità della Cina di attirare gli investimenti stranieri continua a migliorare, tuttavia, il totale effettivo di questi investimenti è ancora basso; pari alla metà di quello degli Stati Uniti. A questo proposito, Wang Shouwen ha affermato che il Ministero del Commercio cinese modificherà le politiche in questo senso, in modo da creare un ambiente più equo e aumentare gli sforzi per attirare più investitori esteri. Secondo quanto affermato da Wang Shouwen, attualmente, le tre leggi sugli investimenti stranieri (la legge sulle imprese a capitale straniero, quella sulle joint-venture, e quella sulla cooperazione tra Cina e paesi esteri) sono in fase di revisione. Si ne prevede il completamento nel corso del 12° piano quinquennale.
"Si tratta di un progetto di legge fondamentale nel quadro del nostro progetto di cinque anni, il cui completamento è previsto durante il 12° piano quinquennale. È difficile dire quale aspetto questa prenderà in futuro, se si passerà delle imprese a quella degli investitori. Al momento stiamo discutendo il contenuto della legge sulle imprese, secondo la quale sarà necessario provvedere delle regole che demarchino e definiscano il comportamento che bisognerà seguire in accordo alla legge sugli investimenti."