Il 5 settembre a San Pietroburgo, il presidente del Consiglio europeo Von Rompuy ha indicato durante la conferenza stampa che l'Ue si è opposta alla risoluzione militare di fronte alla crisi siriana e ha fatto un appello affinchè si pubblichi quanto prima il risultato delle indagini sulla questione delle armi chimiche in Siria. Il giorno stesso, il portavoce della presidenza russa Dmityr Peskov ha ribadito che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu è l'unica organizzazione che ha il diritto di autorizzare l'uso della forza militare.
In una dichiarazione rilasciata il 5 settembre il Dipartimento di Stato Usa ha affermato che il segretario di Stato Usa compirà il 6 settembre una visita in Lituania, Francia e GB, per l'occasione procederà alle discussioni con i leader dei paesi europei e i rappresentanti dei paesi mediorientali, per ricercare l'appoggio internazionale per l'attacco militare contro la Siria.
Durante la conferenza stampa tenutasi lo stesso giorno la portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Jen Psaki ha affermato che 9 paesi, tra cui Australia, Albania, Kosovo, Canada, Danimarca, Francia, Polonia, Romania e Turchia, hanno espresso l'appoggio aperto al ricorso della forza da parte degli Usa.
Secondo le fonti mediatiche turche del 5 settembre, attualmente, la parte militare turca sta continuando a inviare i soldati ai confini tra Turchia e Siria per affrontare "l'eventuale minaccia siriana".