Il 25 dicembre a Chabarovsk, una città dell'estremo oriente russo, la Russian Oil Pipeline Transport Company, la maggiore azienda del mondo di condotte di petrolio, ha tenuto la cerimonia di attivazione ufficiale del progetto della seconda fase dell'oleodotto Siberia Orientale-Oceano Pacifico. Di conseguenza, dopo 8 anni di lavori, l'oleodotto, lungo 4.130 chilometri, è stato completato ed è diventato operativo.
La costruzione dell'oleodotto Siberia Orientale-Oceano Pacifico ha preso il via nel 2004 con un investimento di centinaia di miliardi di rubli da parte della Russian Oil Pipeline Transport Company. Parte a ovest da Tayshet, nella Siberia orientale, ed arriva ad est al Golfo di Kozmino, sulla costa dell'Oceano Pacifico, con una lunghezza di oltre 4.000 chilometri, il che ne fa uno dei maggiori progetti contemporanei della Russia. Il progetto di costruzione è stato suddiviso in due fasi. La prima è stata completata nel 2009, entrando in funzione lo stesso anno. Per quanto riguarda la seconda, operativa dal 25 dicembre, il volume del trasporto annuale raggiungerà le 30 milioni di tonnellate, e secondo il bisogno, potrà arrivare a 50. Con l'entrata in funzione della seconda fase del progetto, la capacità di trasporto della linea occidentale dell'oleodotto, ovvero la prima fase, potrà aumentare, e le previsioni parlano di un massimo di 80 milioni di tonnellate. Attraverso l'oleodotto, la Russia potrà realizzare l'export di petrolio nei paesi dell'Asia-Pacifico e anche l'erogazione nelle sue zone interne.
Dal punto di vista della Russia, l'oleodotto è in grado di trasportare nell'estremo oriente del paese il petrolio prodotto da alcuni grandi giacimenti dell'est della Siberia, così da diversificare ulteriormente i canali di esportazione di petrolio. Il presidente Putin ritiene che la realizzazione dell'oleodotto possa permettere alla Russia di giocare un attivo ruolo sui mercati mondiale e dell'Asia-Pacifico, in rapido sviluppo. D'altro canto, l'attivazione dell'oleodotto potrà anche offrire un gran numero di posti di lavoro, così da promuovere gli investimenti e le collaborazioni fra Siberia orientale ed estremo oriente, e trainare lo sviluppo economico locale. Anche Nikolay Tokarev, presidente della Russian Oil Pipeline Transport Company, afferma che l'oleodotto darà impulso allo sviluppo economico e sociale della Siberia orientale e dell'estremo oriente.
Va notato che nell'intero processo di costruzione dell'oleodotto, in realtà le imprese collegate di Cina e Corea del Sud hanno sempre mantenuto rapporti di cooperazione con la Russian Oil Pipeline Transport Company, e hanno partecipato a diverso livello al progetto.
Con la costruzione dell'oleodotto, la Russia punta al mercato della regione Asia-Pacifico, soprattutto alla Cina. La linea orientale della condotta di greggio sino-russa, al centro dell'attenzione generale, è una diramazione della prima fase del progetto, è stata completata nel 2010, e l'anno successivo ha iniziato il trasporto di petrolio in Cina. Il trasporto annuale progettato della linea tocca i 15 milioni di tonnellate, con un tetto massimo di 30. Prima della fine dei lavori, l'import cinese di petrolio dalla Russia dipendeva principalmente dalla ferrovia, mentre l'oleodotto non solo può aumentare il volume di trasporto, ma anche ridurre i costi e i tempi, perciò è facile immaginare il suo significato per un grande paese consumatore di petrolio come la Cina.
Oltre alla Cina, la completa attivazione dell'oleodotto è molto significativa anche per gli altri paesi dell'Asia-Pacifico. La Korea National Oil Corporation e la casa automobilistica HYUNDAI erano sempre in trattativa con la Russia per la costruzione della diramazione dell'oleodotto Siberia Orientale-Oceano Pacifico. L'import di petrolio della Corea del Sud dipende dai paesi del Medio Oriente, a dei costi non indifferenti. Vista la breve distanza, i costi di trasporto sono bassi, quindi i prezzi dell'import di petrolio dalla Russia sono assai più economici di quelli dal Medio Oriente. Lo stesso discorso vale per il Giappone. Da ciò emerge che la costruzione dell'oleodotto ha offerto anche un'opportunità ai paesi dell'Asia-Pacifico, specialmente a quelli dell'Asia nordorientale, di diversificare i canali di importazione di petrolio. Tutte le parti possono aprire delle collaborazioni attraverso l'oleodotto, così da garantire al massimo la propria sicurezza energetica.