L'economia grigia limita la ripresa economica dell'Europa orientale
  2012-09-19 14:46:33  cri

Da un rapporto pubblicato di recente dalla Banca Mondiale emerge che per l'influenza della crisi economica, nell'Europa orientale l'economia grigia si presenta in rapido sviluppo, con una continua crescita della sua proporzione nel Pil, al punto che in alcuni paesi supera addirittura il 30%. Il dilagare dell'economia grigia arreca non solo delle enormi perdite alle entrate finanziarie e fiscali dei vari paesi, ma disturba anche il normale ordine del mercato dell'occupazione, ostacolando il processo di ripresa dell'economia della regione.

L'economia grigia, ossia l'economia sommersa, indica le componenti economiche non registrate a livello governativo, le attività economiche che esulano delle restrizioni di leggi e regolamenti governativi e che non versano tasse al governo. Le attività collegate interessano tutti gli anelli economici della produzione, circolazione, distribuzione, consumo, ecc., per cui l'economia grigia viene considerata dalla comunità internazionale il "buco nero dell'economia". La Banca Mondiale ha effettuato da poco delle ricerche sull'economia grigia di Bulgaria, Romania, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, ecc., scoprendo che nel 2012 l'economia grigia della Bulgaria raggiungerà il 33% del Pil, occupando il primo posto fra i paesi dell'Ue. Anche la proporzione di Romania, Lettonia ed Estonia si avvicina al 30%, molto superiore alla media dell'Ue.

La supervisione economica e il sistema giuridico ancora incompleti e l'insufficiente applicazione della legge sono i principali motivi del dilagare dell'economia grigia. Sebbene la Bulgaria e la Romania abbiano già aderito all'Ue, la trasformazione del modello economico iniziata negli anni novanta del secolo scorso non è stata affatto completata. Esistono molti buchi nella supervisione fiscale e nei regolamenti economici, mentre non mancano casi di corruzione nel processo di applicazione della legge. Inoltre, il livello di informatizzazione dei paesi dell'Europa orientale si presenta molto arretrato rispetto a quello dei paesi sviluppati dell'Europa occidentale, e l'amministrazione fiscale deve essere rafforzata.

Lo scoppio dell'attuale crisi economica ha stimolato ulteriormente la crescita dell'economia grigia. Il problematico quadro economico e l'aumento delle aliquote fiscali adottato da certi paesi per incrementare le entrate finanziarie hanno indotto un numero sempre maggiore di aziende a scegliere l'evasione fiscale o a non versare le assicurazioni sociali. In particolare, in settori con forte movimento di personale come quelli edile, turistico e della ristorazione, la proporzione dell'economia grigia registra un notevole incremento.

Il dilagare dell'economia grigia ha arrecato delle enormi perdite alle entrate finanziarie statali. In Polonia, ogni anno le perdite fiscali provocate dall'economia grigia superano i 3,2 miliardi di dollari. Per evitare le tasse, la maggior parte delle attività commerciali dell'economia grigia si effettua in contanti, senza e con scarsa fatturazione. In caso di divergenze, è difficile perseguire la responsabilità giudiziaria degli individui o delle imprese implicate. L'economia grigia disturba anche il normale ordine del mercato, danneggiando l'ambiente degli investimenti e dell'occupazione. Per gli operatori onesti, il dilagare dell'economia grigia rappresenta un'ingiustizia, visto che è difficile che un ambiente di investimenti del genere attiri degli investitori. Nel contempo, la comparsa di un gran numero di lavoratori in nero non solo influenza i posti di lavoro dei lavoratori legali, ma danneggia anche i loro diritti e interessi intrinseci, mentre il loro ambiente di lavoro e le varie forme di assicurazioni e welfare sociale non possono essere garantiti dalla legge.

L'economia grigia ha anche enormemente limitato la ripresa economica dell'Europa orientale. La Banca Mondiale afferma che senza un efficace contenimento, il suo continuo rigonfiamento farà crollare l'economia regionale. Nel suo rapporto, la Banca Mondiale indica anche una ricetta stimolante per questi paesi, che include l'elevamento del livello di amministrazione fiscale, la lotta alla corruzione, la costruzione della fiducia nel governo degli operatori economici, oltre al rafforzamento del margine di punizione dei trasgressori e alla diffusione del sistema di pagamento elettronico. Dalle statistiche emerge che se il sistema di pagamento elettronico venisse generalizzato, l'economia grigia della Romania si ridurrebbe del 10-15%, per un valore di 5,7 miliardi di euro. Inoltre i paesi dell'Europa orientale devono anche continuare a migliorare il sistema della previdenza sociale e aumentare la flessibilità del mercato dell'occupazione, così da attirare più lavoratori in nero sul mercato legale dell'occupazione.

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