Il pomeriggio del 15 luglio, sono scoppiati degli scontri violenti tra forze governative e opposizione armata nella periferia della capitale siriana di Damasco, a Tadamun, e per ora non vi è nessun rapporto relativo ad eventuali morti.
Lo stesso giorno il governo siriano ha negato di aver usato armi pesanti per attaccare la popolazione nella regione di Hama, inoltre ha sottolineato che quanto accaduto nella regione non è stato un massacro contro la gente comune ma si tratta di un conflitto armato tra truppe governative siriane e gruppi armati dell'opposizione.
Il 16 luglio, a Mosca, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha affermato che la Russia cercherà di estendere la missione degli osservatori Onu in Siria.
Lavrov ha affermato che le varie parti coinvolte negli scontri devono sospendere contemporaneamente le azioni armate e ritirare l'artiglieria pesante dai vari distretti siriani. Gli osservatori dell'Onu devono effettuare una valutazione obiettiva sull'attuale situazione del paese. Quindi la Russia cercherà di estendere la missione degli osservatori Onu in Siria.