Il 19 aprile, il ministro degli Esteri francese, Alain Juppe, si è detto fermamente contrario all'invio di truppe di terra in Libia. Lo stesso giorno, il ministro degli Esteri britannico, William Hague, ha affermato che la Gran Bretagna manderà personale militare a Benghazi in Libia per fornire un supporto nella logistica e nella telecomunicazioni alle forze armate dell'opposizione libica.
Il 19 aprile, il presidente del Consiglio nazionale di transizione libico, Mustafa Abdel Jalil, nel corso della sua visita in Italia, ha avuto un colloquio con il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini. Dopo l'incontro, Frattini ha affermato che l'Italia consente con la fornitura di impianti di telecomunicazione e radar alle forze armate dell'opposizione libica. Jalil ha detto che in futuro, la Libia darà la precedenza, nell'ambito della cooperazione, all'Italia, alla Francia e al Qatar.
lo stesso giorno, presso il Quartier generale della Nato a Bruxelles, il portavoce dell'organizzazione, Oana Lungescu, ha affermato che la Nato e l'Ue terranno entro le prossime settimane una riunione congiunta ufficiale a livello di ambasciatore, per discutere della situazione della Libia.