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Nel 1954, la Svizzera, famosa per la sua produzione di orologi, fu il terzo paese europeo organizzatore dei Mondiali, ormai giunti alla loro quinta edizione. L'incubo della guerra era finalmente alle spalle, nel contempo ricorreva il 50º anniversario della fondazione della FIFA. In questa occasione, vennero modificati i regolamenti: le sedici squadre vennero suddivise in quattro gironi, ogni girone definiva due squadre forti e due deboli, le due squadre forti si incontravano due volte con quelle deboli, e le prime due squadre vincitrici entravano nel secondo round; a parità di punteggio, si procedeva ad un'altra partita per decidere le posizioni finali. Per le otto squadre più forti, si adottò il sistema delle eliminatorie sino alle finali. Allora, il calcio stava vivendo "l'epoca dell'Ungheria": gli straordinari ungheresi avevano infatti adottato la formazione con quattro attaccanti, il che suscitò la prima rivoluzione tecnica del calcio mondiale. Nelle finali, la Germania Occidentale, con intelligenza e potenza, si aggiudicò per la prima volta la coppa Rimet. Durante questa edizione dei Mondiali, la TV iniziò a trasmettere qualche partita dell'area europea, per cui i Mondiali cominciarono ad influenzare l'intero pianeta.
La sesta edizione dei Mondiali si tenne in Svezia nel 1958, ottenendo un successo senza precedenti. Fu quindi considerata "una fase molto importante, simbolo del calcio mondiale", e passò alla storia della FIFA come "un campionato modello". Il Brasile, regno del calcio, dimostrò finalmente la sua forza. Un buon numero di giocatori molto validi e l'invenzione della tattica "4-2-4", che promosse la seconda rivoluzione tecnica del calcio mondiale, spianarono la via alla nazionale brasiliana nella conquista della coppa. Il contributo maggiore di questa edizione dei Mondiali fu la nascita del primo re nella storia del calcio, ossia Pelè. Il diciassettenne Pelè segnò sei goal, e ottenne il titolo di miglior giocatore del mondo.
La settima edizione dei Mondiali, tenutasi in Cile, fu "terribile" e "preoccupante" rispetto alla precedente. I continui gravi e brutali falli e le tattiche di difesa a catenaccio resero molto basso il livello delle partite e, a parte le zuffe, non rimase che un'opprimente, insopportabile atmosfera. La forza e la bellezza del calcio andarono distrutte.
E' tuttavia ammirevole che un piccolo paese sudamericano come il Cile sia riuscito ad organizzare un'edizione dei Mondiali di così grandi dimensioni, pur essendo stato colpito da un grave terremoto e dalla scomparsa del presidente della FIFA. Il "regno del calcio", il Brasile, si aggiudicò di nuovo il campionato e tutto il paese fu invaso dalla gioia e da "Samba" indiavolate. Nel frattempo, Iugoslavia, Spagna, Italia e Cile furono considerate le squadre più brutali, inoltre, la strategia del catenaccio lasciò il segno anche sui successivi Mondiali.
L'ottava edizione dei Mondiali si aprì l'11 luglio 1966 in Gran Bretagna, indubbiamente una buona occasione per soddisfare psicologicamente gli aristocratici inglesi. Tuttavia, prima dell'inizio, accadde un fatto imbarazzante. Il 20 marzo, per attirare gli spettatori, le autorità inglesi esposero la Coppa del mondo ad una Mostra di francobolli, ma questa in serata scomparve. Dopo sette giorni di inutili ricerche, venne ritrovata da un cane, risultato, gli inglesi furono molto contenti ma anche imbarazzati. Nelle finali, la squadra inglese superò la Germania Occidentale con il goal più discusso nella storia dei Mondiali: la vittoria inorgoglì tutti gli inglesi, essendo la Gran Bretagna la culla del calcio moderno. La Gran Bretagna diventò la terza squadra, subito dopo Uruguay e Italia, ad aver conquistato il titolo in casa.
Negli anni settanta, la Coppa del mondo passò dal confronto tra Europa e America ad un quadro di "follia" globale. El Salvador e Honduras, due paesi confinanti dell'America centrale, a causa dell'esito delle partite, entrarono addirittura in guerra. Il mese di scontri provocò 10.000 morti, innumerevoli feriti e perdite materiali per 50 milioni di dollari USA, il che costitiuisce il più grave disastro nella storia del calcio. La nona edizione dei Mondiali si aprì in Messico il 30 maggio 1970. Il 21 giugno, il confronto per la coppa fu una vera e propria "battaglia epocale". Infatti sia Italia che Brasile avevano già conquistato due volte la coppa, e secondo i regolamenti iniziali dei Mondiali, la terza vittoria avrebbe permesso alla squadra campione di aggiudicarsela per sempre. L'Italia respinse a tutta forza gli attacchi, abbandonando quasi del tutto la difesa, tuttavia il Brasile la superò con uno schiacciante 4:1, aggiudicandosi per sempre la coppa Rimet. |
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