La prima edizione dei Campionati mondiali di calcio iniziò il 13 luglio del 1930 in Uruguay. Tredici squadre parteciparono all'evento, durato in tutto 18 giorni.

Secondo le previsioni, la finale si svolse tra Uruguay e Argentina. La mattina del 30 luglio, prima dell'inizio della partita, lo stadio era già zeppo, per cui la polizia inviò 2000 soldati e poliziotti a prevenire incidenti. La nazionale uruguaiana conquistò finalmente la coppa con un risultato di 4:2. La coppa pesa di 1,8 Kg, ed è d'oro massiccio, per un valore di 47.000 dollari americani.

La prima edizione dei Mondiali avvenne in concomitanza con la grande crisi economica mondiale; in campo sportivo, le potenze europee erano prese dai campionati interni, e non tenevano affatto in conto la Coppa del mondo tenuta nella lontana Sudamerica. Grazie agli sforzi del presidente Remit, quattro squadre europee erano presenti ai Mondiali, senza tuttavia rappresentare il massimo livello europeo, il che costituisce uno dei motivi della vittoria dell'Uruguay.

Il successo imprevisto dell'Uruguay ai primi Mondiali portò i paesi partecipanti alla seconda edizione da 13 a 31, tuttavia, come rivalsa, alcune squadre sudamericane, ivi compreso l'Uruguay, non parteciparono all'evento oppure non inviarono la formazione migliore. Avendo lasciato la Federazione Internazionale Gioco Calcio, la Gran Bretagna, culla del calcio moderno, fu assente. La FIFA adottò per la prima volta nuovi metodi di gara, decidendo di svolgere prima le eliminatorie nei diversi continenti, in modo da scegliere 16 squadre per le finali. Questo regolamento si è tramandato sinora. La seconda edizione dei Mondiali si aprì il 5 maggio 1934 nell'antica città di Roma. Durante questa edizione, il calcio europeo dimostrò appieno il suo livello, le otto squadre più forti furono infatti tutte europee. Il mondo calcistico internazionale perse la sua uniformità ed iniziò cosìil "confronto" tra Europa e America. Merita ricordare che a partire da questa edizione, vinta dagli Azzurri grazie anche all'aiuto degli arbitri, il "vento del Mediterraneo" ha cominciato a soffiare su tutto il mondo del calcio.

La terza edizione dei Mondiali si aprì il 4 giugno 1938 in Francia, paese natale del "padre della Coppa del mondo", Jules Rimet. Secondo i nuovi regolamenti, la squadra campione dell'edizione precedente e la squadra del paese organizzatore entrarono direttamente nelle finali. Il Brasile, "regno del calcio", partecipò a questi mondiali come unica rappresentativa del Sud-America: proprio allora, il paese iniziò a dar prova della sua superiorità. Nella finale, l'attacco degli ungheresi si infranse nel sistema di difesa a catena degli Azzurri, rivelandosi passivo. La nazionale italiana, sotto la direzione di un esperto allenatore, con molta calma battè finalmente l'avversario, vincendo di nuovo il titolo. Tuttavia, la seconda guerra mondiale si stava avvicinando a grandi passi, portando allo stallo la situazione del calcio.

A causa del secondo conflitto mondiale, la quarta edizione dei Mondiali fu rinviata fino al 1950, quando si tenne in Brasile. La guerra aveva duramente colpito tutti i paesi europei, lasciando il calcio in una posizione secondaria, mentre i vari paesi sudamericani non ne erano stati toccati, per cui il loro livello calcistico si innalzò velocemente. Nel 1949, la sciagura aerea di Torino, che sconvolse il mondo, una vera tragedia nella storia del calcio, portò alla scomparsa dei migliori elementi della nazionale italiana. Il tragitto per il Brasile, due settimane di mare, sfinì la squadra italiana che venne eliminata nelle partite del girone. L'aristocratica Gran Bretagna, per la prima volta ai Mondiali, venne sconfitta per 0:1 dagli Stati Uniti, la prima sorpresa nella storia della Coppa del mondo. Nella finale, il piccolo Uruguay sconfisse inaspettatamente il Brasile, vincendo il campionato. Sebbene la nazionale brasiliana non abbia ottenuto la vittoria, come l'oscurità prima dell'alba, la luce si stava avvicinando.