"L'organizzazione di un' edizione delle Olimpiadi è sempre stato un sogno dei cinesi, tuttavia in passato questo sogno era irrealizzabile. Prima della fondazione della RPC, non ne avevamo affatto la possibilità, e dopo, mancavano le condizioni necessarie. L'affermazione di Deng Xiaoping nel 1979 fu quindi un grande incoraggiamento per noi!"

Allora He Zhenliang aveva già 50 anni, e ricopriva gli incarichi di vice segretario generale della Federazione generale dello sport cinese e del Comitato olimpico cinese. Proprio quell'anno, grazie agli sforzi e alla promozione sua e dei suoi colleghi, la Cina ha ripristinato il suo legittimo seggio nel CIO. Due anni dopo, He Zhenliang venne eletto membro del CIO, e nel 1989 vice presidente del CIO, il massimo incarico retto da un cinese nell'organizzazione. He Zhenliang afferma che nel corso della sua carriera, "riportare le Olimpiadi in Cina" è sempre stata la sua più ferma ambizione:

"Per la nazione cinese, l'organizzazione delle Olimpiadi in Cina non è un semplice problema di un evento sportivo, ma un nuovo punto di partenza della nazione."

Con l'ingresso negli anni '90 del 20esimo secolo, la realizzazione del sogno olimpico di He Zhenliang ha fatto un altro passo avanti. Nel corso della cerimonia di chiusura dei Giochi asiatici, sugli spalti del pubblico comparvero striscioni di speranza nelle Olimpiadi. L'organizzazione dei giochi olimpici era ormai una richiesta dell'intero popolo cinese. L'anno successivo, il governo cinese decise di appoggiare la candidatura di Beijing all'organizzazione delle Olimpiadi del 2000. He Zhenliang, presidente della Comitato olimpico cinese, fu nominato vice presidente esecutivo della Commissione per la candidatura.