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La tedofora Mao Zhuchen trasmette con passione il sogno della città
2008-06-17 22:16:25 cri    
 
"Accendere la passione, trasmettere il sogno", questo è lo slogan della staffetta della torcia delle Olimpiadi di Pechino, tuttavia la tedofora proveniente dall'Ufficio di coordinamento degli affari dell'Expo di Shanghai Mao Zhuchen e i suoi colleghi stanno trasmettendo al mondo con la loro passione nel lavoro il sogno dell'umanità di una bella vita nella città del futuro.

Shanghai, che sta per accogliere la sacra fiamma olimpica, è sia una città coorganizzatrice delle Olimpiadi 2008 di Pechino che la sede dell' Expo Mondiale 2010, per cui questa metropoli internazionale collega assieme le Olimpiadi e l'Expo, due manifestazioni di massimo livello globale. Recentemente il vice direttore del Dipartimento di illustrazione tematica dell'Ufficio di coordinamento dell'Expo di Shanghai, signora Mao Zhuchen, è impegnatissima, al punto da lavorare oltre 12 ore al giorno. Ella ci ha detto:

"Ogni giorno esco di casa alle 7 e ritorno alle 23. Siamo oberati di lavoro, perchè dobbiamo tenere dei continui contatti con i team dei diversi progetti, e la sera li invitiamo a discutere con gli esperti. La nostra è un'entità analoga alle istituzioni governative, ma con una situazione e una natura del lavoro del tutto diverse. Il personale deve disporre di flessibilità e di etica professionale e lavorare senza risparmio, questa determinazione è importante. Anche i miei colleghi sono così."

Il compito del Dipartimento di illustrazione tematica, dove opera Mao Zhuchen, è una componente cruciale della fase dei preparativi dell'Expo, ossia la presentazione in varia forma ai visitatori del concetto dell'Expo di Shanghai "better city, better life". Ella ci ha detto:

"Dobbiamo rispondere alle domande più seguite dal pubblico: cosa c'è di più interessante all'Expo? In che modo la parte organizzatrice illustrerà, presenterà e permetterà al pubblico di capire facilmente il concetto dell'Expo 'better city, better life'?"

Mentre la Cina sta vivendo il più ampio processo di urbanizzazione nella storia dell'umanità, la scelta della "città" come concetto dell'Expo è il frutto dell'attenta considerazione della parte organizzatrice. Mao Zhuchen ha illustrato che intendono prendere il processo di sviluppo e le unità costituenti le città come coordinate di tempo e spazio per presentare i 5 temi dell'Expo di Shanghai: cittadini, città, pianeta- città, tracce e sogno. Ella ritiene che nonostante le severe sfide alla moderna vita urbana rappresentate dal cambiamento climatico, dal peggioramento dell'inquinamento e dal gap crescente tra ricchi e poveri, con l'impegno dell'intera umanità, la vita in città avrà un bel futuro. Ella osserva:

"Molti dicono che la città sia la radice di tutti i mali, visto che con l'industrializzazione sono nati l'inquinamento, gli intasamenti del traffico, la povertà, la criminalità, ecc. In realtà, la città è la fonte di un problema, ma anche il suo piano di soluzione. Dobbiamo guardarlo da un punto di vista ottimistico, perchè è solo un problema di come costruire la città. Occorrono un piano di sviluppo sostenibile, elementi in armonia con la natura, ma soprattutto l'impegno a livello sociale per gestirla. Non credo affatto che le grandi città siano luoghi oscuri, ma luminosi, il problema è la gestione, come possiamo costruirle e amministrarle meglio."

Dalle finestre dell'ufficio di Mao Zhuchen si vede la sede del cantiere delle strutture dell'Expo. Questa zona lunga e stretta di Pudong sul lungofiume è già stata progettata come una serie ordinata di unità, e come per l'attuale processo dei lavori del Dipartimento di illustrazione tematica, il piano generale è già stato elaborato. Quel che rimane è come trasmettere in modo vivace al pubblico il sogno del futuro della città, il che, guarda caso, coincide con lo slogan della staffetta della torcia olimpica: "accendere la passione, trasmettere il sogno". In veste di unica tedofora dell'Ufficio di coordinamento degli affari dell'Expo di Shanghai, Mao Zhuchen afferma che in realtà le relazioni tra le Olimpiadi e l'Expo non si limitano a questo.

"Le due edizioni delle Olimpiadi successive a quelle del 1896 di Atene si sono tenute insieme all'Expo. Entrambi gli eventi sono occasioni di festosa riunione per l'umanità, solo che le forme di espressione sono diverse. L'uno utilizza esposizioni e mostre, e l'altro il confronto di forza fisica e di tecnica atletica. Entrambi sono i vettori della speranza di un paese di aprirsi al mondo, di presentare la propria forza e di svolgere maggiori scambi con le diverse culture mondiali."

Agli occhi dei colleghi, Mao Zhuchen è un'appassionata sognatrice. Con la sua tenacia, ella ha reso viva e dinamica l'illustrazione tematica dell'Expo, finendo poi per esser scelta come tedofora. Ella afferma di voler portare con l'intero team nella staffetta lo spirito di impegno, serietà e diligenza dell'Expo. Ella ha detto:

"Ogni tedoforo fa del suo meglio. Forse nessuno dintingue che lavoro faccia e da dove venga. Però, come minimo, con il suo sorriso sincero e contagioso e con i suoi agili movimenti, ognuno di loro trasmette la passione e il sogno ai presenti. Per l'occasione, non escludo che i miei colleghi dell'Ufficio di coordinamento possano avere delle idee creative."

Anche se eccitata di fare da tedofora olimpica, ella non dimentica di esprimere le sue speranze per le Olimpiadi:

"Mi auguro che le Olimpiadi si svolgano senza intoppi, questa è la speranza più comune e fondamentale, poi spero che i Giochi presentino colori cinesi, soprattutto la cerimonia di apertura, perché sarà una dimostrazione della nostra forza soft. E' un palcoscenico troppo importante, quindi spero che possiamo portarci le cose più belle."

 
   
     
   
 
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