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Argentina: la tappa della staffetta della torcia olimpica è una missione storica e un onore sublime
2008-04-15 16:57:08 cri    
 
L'Argentina, gigante sportivo dell'America Latina conosciuto come il "regno del calcio", ha iniziato presto le prove per fare bella figura alle Olimpiadi di Pechino. L'11 aprile la sacra fiamma delle Olimpiadi di Pechino è arrivata a Buenos Aires, capitale del paese. In un'intervista esclusiva concessa a RCI, il presidente del Comitato olimpico argentino ha espresso il suo affetto per la torcia olimpica.

Vedendo i volti dei giornalisti cinesi, il presidente del Comitato olimpico argentino Julio Cassanello e il primo vice presidente signora Alicia Masoni de Morea ci hanno accolti calorosamente. Come unico e primo paese di lingua spagnola partecipante ad una staffetta della torcia olimpica, Cassanello, in rappresentanza dell'Argentina, ci ha espresso con orgoglio il suo stato d'animo:

"Consideriamo un'importante missione storica, nonché un onore sublime la tappa argentina della staffetta della torcia delle Olimpiadi di Pechino, perché permetterà ai popoli del mondo intero di conoscere la profonda tradizione olimpica del paese. L'Argentina si è candidata per ben cinque volte all'organizzazione delle Olimpiadi, ma invano, quindi sono fiducioso che la staffetta svolgerà un sicuro ruolo per la candidatura in merito di Buenos Aires."

Parlando della staffetta della torcia olimpica nella capitale, Cassanello ne ha così illustrato il significato:

"La staffetta della torcia olimpica a Buenos Aires contiene un doppio significato: dal punto di vista dell'itinerario, abbiamo fatto il possibile per collegare sia i siti moderni che quelli con caratteristiche storiche; dal punto di vista del metodo, abbiamo utilizzato le vie terrestre, sull'acqua e a cavallo, per riflettere le caratteristiche dello sport argentino, integrando nel contempo gli sport dei popoli del mondo intero."

L'arrivo della torcia olimpica ha molto emozionato il primo vice presidente del Comitato olimpico argentino Alicia Masoni de Morea, che è venuta in Cina già due volte e nutre un sentimento particolare per il nostro paese. Ella ha detto:

"Sono andata a Pechino nel 2006. Allora mi hanno fatto visitare il 'Nido' e il 'Cubo d'acqua', che ho trovato delle strutture meravigliose. Trovo che rispetto alla mia visita di 12 anni fa, i cambiamenti siano enormi; sia l'architettura che le connotazioni mi hanno dato l'impressione di essere arrivata in una città del futuro. Quindi credo che la pianificazione dell'intera la città fornirà condizioni molto convenienti alle Olimpiadi di Pechino."

Secondo quanto appreso, la delegazione argentina presente alle Olimpiadi di Pechino sarà composta da circa 200 persone. Per ridurre le pressioni sugli atleti, il Comitato olimpico argentino non ha elaborato un piano preciso circa le medaglie. Il suo presidente Cassanello spera che gli atleti valorizzino appieno il loro livello sul campo di gara, e qualora si aggiudichino anche delle medaglie, sarà un doppio risultato. Rispondendo alla domanda sull'obiettivo dell'Argentina alle Olimpiadi di Pechino, Cassanello ha detto:

"Speriamo che il nostro paese si aggiudichi medaglie d'oro nel calcio maschile, nella pallacanestro maschile e nell'hockey femminile. Inoltre vogliamo dei risultati migliori nelle discipline del ciclismo e del tennis."

Sperando di ottenere più medaglie, Cassanello rispetta anche molto lo spirito olimpico. Egli afferma che le Olimpiadi sono una festa dei giovani, e un canale con cui il mondo può manifestare la pace, effettuare scambi culturali e cambiare modo di vivere. Cassanello ha detto:

"L'obiettivo finale delle gare non è solo aggiudicarsi delle medaglie o confrontare il livello sportivo, ma permettere ai 205 paesi e regioni del mondo presenti, dalle diverse culture, di raggiunere l'unanimità su un certo punto; si tratta dello spirito olimpico, ossia lo spirito di comprensione reciproca, amicizia, solidarietà e competizione paritaria."

 
   
     
   
 
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