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Il viaggio in occidente
2009-05-06 08:46:33 cri     

Il primo dicembre 1979 la Cina ha emesso una serie di francobolli sul romanzo classico di epoca Ming "Il viaggio in occidente", composta da 8 esemplari con valore di facciata diverso.

"Il viaggio in occidente" è un romanzo di argomento mitico unico nella storia della letteratura cinese. Compilato negli anni '70 del 16° secolo, in epoca Ming, già nel 1592 alcuni esemplari cominciarono a circolare tra la popolazione.

L'autore è Wu Chengen, nato nell'anno 1500 nel distretto di Huaian, nella provincia del Jiangsu, in una famiglia di funzionari datisi poi al commercio. Sin da piccolo questi amò molto i racconti mitici. Senza essere mai riuscito a superare gli esami imperiali, solo a 40 anni ottenne un semplice posto di funzionario nel distretto di Changxing, nella provincia del Zhejiang. A causa delle difficoltà di carriera, in tarda età tornò al paese natale, dedicandosi alla composizione letteraria. "Il viaggio in occidente" è il suo capolavoro risalente a quegli anni. Egli morì nell'anno 1582.

Le storie del monaco Tang Zeng che va in India per prendere i sutra, dell'illuminazione della scimmia Sun Wukong e della lotta fra dei e demoni cominciarono ben presto a tramandarsi tra il popolo. Al tempo delle dinastie Yuan e Ming nacquero molti drammi ed opere su questo tema, influenzati sia dal Buddismo che dal Taoismo che dall'aspirazione delle masse popolari a sormontare le difficoltà e a resistere all'oppressione feudale. Grazie al suo eminente talento, Wu Chengen assorbi e ricreò i miti e le leggende diffusi a livello popolare per alcuni secoli, realizzando alla fine il romanzo romantico "Il viaggio in occidente". Tramite la storia della ricerca dei sutra del monaco Xuanzhuang, vissuto al tempo dell'imperatore Tang Li Shimin, con la scimmia divina Sun Wukong nel ruolo di protagonista, il romanzo presenta lo spirito di lotta del popolo lavoratore cinese contro il potere teocratico, l'oppressione e tutte le difficoltà, calamità e forze del male. Nel contempo mette in luce e ironizza su alcuni aspetti spregevoli della società feudale del tempo. "Il viaggio in occidente" non solo presenta una struttura magnifica e una grande ricchezza di fantasia, ma ha anche creato figure eroiche idealizzate molto amate dal popolo. La scimmia divina Sun Wukong è descritta dall'autore come un personaggio onnipotente. Questa onnipotenza nasconde in sè l'ideale fantasioso dei lavoratori di possedere una forza maggiore, e la loro fiducia e orgoglio della vittoria sulla natura. La scimmia non solo osa agire e ribellarsi contro l' autorità delle divinità dei cieli e dei demoni degli inferi, ma sa anche osservare e distinguere, quindi riesce ad identificare i mostri, pur nei loro infiniti travestimenti, e a vincere i nemici, con le sue multiple tattiche strategiche. Una figura artistica ricca di un positivo spirito romantico e al tempo stesso un' incarnazione del coraggio e della forza, la scimmia divina Sun Wukong è penetrata profondamente nel cuore dei cinesi.

La serie di francobolli rappresenta otto storie aventi come protagonista Sun Wukong. Le prime quattro, ossia l'autoincoronazione a grande Re celeste, il caos nel frutteto delle pesche dell'immortalità, la lotta contro Nezha e la fuga dal forno Laojun, raffigurate in quattro disegni dei francobolli, sono tratte dai primi sette capitoli del romanzo, ritraendo il carattere ribelle della scimmia 500 anni prima. La lotta contro il mostro dallo scheletro bianco, la conquista con l'astuzia del ventaglio di foglie di banano e la battaglia della grotta Pansi sono tre storie tratte dai capitoli successivi al 14°, riguardanti il tragitto verso occidente per ottenere i sutra. L'ultimo disegno raffigura il gruppetto dei tre maestri guidati dalla scimmia in viaggio alla ricerca dei sutra. Il progettista Li Dawei ha assorbito alcune caratteristiche dell'opera di Pechino e dei cartoni animati, e utilizzato certi metodi delle pitture popolari di capodanno, accentuando con colori densi e decisi tratti di pennello la figura dello scimmiotto, che acquista così una forte attrazione artistica.

Il primo francobollo della serie, con valore di facciata di 8 centesimi, raffigura la grotta della tenda d'acqua, dove Sun Wukong si autoincorona "Re celeste".

La scimmia, nata da una pietra, abita nella grotta della tenda d'acqua del monte della frutta. Dopo aver viaggiato ovunque e aver appreso dal Budda 72 tecniche di trasformazione, questa raggiunge il fondo del mare e prende a prestito dal palazzo del drago il bastone d'oro, la corona d'oro, l'armatura d'oro e le scarpe delle nubi, e cancella il suo nome dal registro dei morti del palazzo Senluo. L'Imperatore di Giada, per evitare che commetta altri disastri, chiama la scimmia in cielo e la nomina custode delle stalle, ma quando questa capisce che l' incarico è inferiore, lascia la stalla e ritorna nella grotta della tenda d'acqua, dove si autoincorona "Re celeste".

La scimmia divina Song Wukong ha una lunga storia in Cina, visto che già nel 1° secolo a.C. era diffusa a livello popolare la storia di una scimmia dai poteri soprannaturali, simile al dio indiano Hanuman. In numerosi racconti di epoca Tang e Song compaiono le sue vicende. Per esempio la prosa di epoca Song "Racconto della ricerca dei sutra da parte di Sanzang, dei Tang" parla di una scimmia che vive in una grotta e che 27mila anni prima aveva rubato le pesche dell'immortalità, per cui era stata punita dalla Regina madre dell'Occidente, e che poi aiuta volontariamente il maestro Sanzang nella ricerca dei sutra, garantendone il successo.

Il secondo esemplare della serie, con valore di facciata di 8 centesimi, raffigura la lotta fra la scimmia e Nezha, raccontata nel quarto capitolo del romanzo.

Sun Wukong, scontento del basso incarico affidatogli nei cieli, torna sulla terra. L'Imperatore di Giada nomina Li Jing maresciallo della lotta contro i mostri e il suo terzogenito Nezha generale delle nubi e dell'acqua, inviandoli sulla terra a regolare i conti con la scimmia. Nezha ha l'aspetto di un bambino, schiaccia coi piedi la ruota del vento e del fuoco ed è onnipotente, tuttavia non riesce a resistere alla scimmia, che lo colpisce col bastone, per cui se ne torna indietro sconfitto.

Il terzo esemplare della serie, con valore di facciata di 8 centesimi, raffigura il frutteto delle pesche dell'immortalità, di cui tratta il quinto capitolo del romanzo, in cui Sun Wukong compie il furto delle pesche.

Il maresciallo Li e il terzogenito dell'Imperatore di Giada Nezha, sconfitti, ritornano al palazzo celeste, mentre, su ordine dell'imperatore, la scimmia viene richiamata in cielo. Temendo che crei altri problemi, questi la manda ad occuparsi del frutteto delle pesche della longevità. Tuttavia, saputo che le pesche sono state piantate dalla regina madre Yaochi, e permettono la longevità, la scimmia ne fa subito una scorpacciata.

Il quarto esemplare della serie, con valore di facciata di 8 centesimi, raffigura Sun Wukong mentre fugge dal forno Bagua, una vicenda tratta dal settimo capitolo del romanzo. Saputo che la Regina madre avrebbe tenuto un ricevimento delle pesche della longevità, la scimmia vi accorre, bevendo il vino di giada fino ad ubriacarsi. Raggiunto poi il palazzo celeste, ruba e consuma le pillole dell'immortalità contenute in cinque zucche appartenenti all'Imperatore celeste Taishang Laojun, che lo punisce gettandolo nel suo forno Bagua (degli otto trigrammi), dove sarebbe stato incenerito. Dopo 49 giorni, il fuoco è a puntino. Tuttavia alla fine la scimmia riesce a fuggire, liberandosi delle guardie.

Il quinto esemplare della serie, con valore di facciata di 10 centesimi, raffigura la lotta della scimmia con il mostro dallo scheletro bianco, descritta nel capitolo 27 del romanzo. Dopo la sconfitta nel palazzo celeste, Sun Wukong viene schiacciato dal Budda Rulai sotto il monte Wuxing. Cinquecento anni dopo, questi accompagna il monaco Tang Zeng a cercare i sutra. Un giorno, il gruppetto di quattro persone arriva davanti a un monte, in cui vive un mostro dallo scheletro bianco, che si trasforma prima in fanciulla, poi in una donna anziana e in un vecchio, nel tentativo di divorare la carne del monaco, così da diventare immortale. Tuttavia, nonostante le trasformazioni, il mostro non sfugge all'occhio vigile della scimmia, che, incurante degli scongiuri del monaco, lo picchia tre volte, facendogli riacquistare il suo orrendo aspetto originale.

Il sesto esemplare della serie, con valore di facciata di 20 centesimi, raffigura Sun Wukong che cerca per tre volte di rubare il ventaglio di foglie di banano, come narrato ai capitoli 59, 60 e 61 del romanzo. Alla ricerca dei sutra, il gruppetto di quattro persone ha superato il caldo torrido dell'estate e il freddo rigido dell'inverno, arrivando ai Monti infuocati, che si allungano per 400 km, dove viene bloccato. Per spegnere il fuoco, la scimmia cerca per tre volte di impadronirsi del magico ventaglio di foglie di banano in possesso di una principessa. Dopo essere stata ingannata due volte, la scimmia, ottenuto il ventaglio, lo agita 49 volte verso i monti infuocati, allora comincia a piovere a dirotto, domando il fuoco. I monti infuocati della vicenda si trovano nel bacino di Turpan, nel Xinjiang, nella Cina occidentale.

Il settimo esemplare della serie, con valore di facciata di 60 sentesimi, raffigura la grotta di Pansi dove Sun Wukong riesce a stracciare la tela del ragno, come raccontato nei capitoli 72 e 73 del romanzo. Il gruppetto di quattro persone un giorno entra in un bosco, dove il monaco Tang Zeng penetra per errore nella grotta di Pansi, dove viene catturato da sette mostri in forma di ragno, che lo avvolgono con migliaia di strati di secrezioni, formano una tela inestricabile. La scimmia riesce a distruggere la tela e a uccidere i sette mostri, salvando la vita al monaco.

L'ottavo esemplare della serie, con valore di facciata di 70 centesimi, raffigura la scena del gruppetto di quattro persone, capitanate da Sun Wukong, in cammino alla ricerca dei sutra. Il monaco Tang Zeng è raffigurato a cavallo, il monaco Sabbia mentre regge un bilanciere e il maiale Zhu Bajie un rastrello, mentre la scimmia ha un bastone dorato in mano ed osserva con attenzione la strada davanti a sè. Dopo aver superato una miriade di difficoltà, il quartetto raggiunge finalmente la meta, ottenendo i sutra.

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