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Il 7 febbraio 1983 la Cina ha emesso una serie di francobolli sul grande sciopero del 7 febbraio dei ferrovieri della linea ferroviaria Pechino-Hankou, composta da due esemplari con lo stesso valore di facciata.
Il primo febbraio 1923, sotto la direzione del Partito Comunista Cinese, gli operai della linea ferroviaria Pechino-Hankou tennero a Zhengzhou, nella provincia dello Henan, una conferenza per celebrare la fondazione della Federazione generale dei sindacati dei ferrovieri della linea Pechino-Hankou. Il signore della guerra Wu Peifu inviò dei poliziotti militari a bloccare la sede dei lavori, tuttavia gli operai, senza piegarsi alla violenza, persistettero nella lotta. La Federazione generale dei sindacati nacque quindi tra le baionette dei poliziotti. Per protestare contro l'ostruzione di Wu Peifu, la Federazione decise di organizzare uno sciopero generale e di spostare la sede a Hankou, nello Hubei. Alle ore 9 del 4 febbraio, i ferrovieri di Zhengzhou suonarono le sirene dello sciopero generale: in quel momento tutti i treni passeggeri, merci e militari si fermarono, paralizzando del tutto la linea ferroviaria lunga oltre mille km. I rappresentanti dei vari gruppi sindacali di Wuhan e oltre diecimila operai scesero in strada tenendo una grande manifestazione al grido degli slogan: "Lavoratori del mondo intero, unitevi!", "Abbasso i signori della guerra!", ecc. L'imperialismo e il suo vile servitore Wu Peifu ne furono terrorizzati, agitando i cortelli del massacro verso gli scioperanti. Il 7 febbrario 1923 fu una giornata sanguinosa nella storia moderna cinese, con massacri a Zhengzhou, Jiangan e Changxindian, in cui vennero uccisi oltre 40 operai. I feriti furono centinaia, gli arrestati oltre 40 e gli espulsi un migliaio. Di fronte ai reazionari armati fino ai denti, la classe operaia dimostrò uno spirito di eroica resistenza alla minaccia armata. Il leader degli operai in sciopero Lin Xiangqian, di fronte al patibolo, assunse un aspetto severo e dignitoso, gridando: "La testa può cadere, ma il lavoro non riprenderà", quindi si sacrificò. Il consigliere legale della Federazione dei sindacati Shi Yang, portato al tribunale nemico, preferì morire piuttosto di arrendersi. Lo sciopero durò fino al 9 febbraio.
Il primo francobollo, raffigurante la stele commemorativa dei martiri del 7 febbraio di Jiangan, ha un valore di facciata di 8 centesimi. La stele si trova nel cortile del Museo commemorativo della rivoluzione del 7 febbraio, sito a Jiangan, ad Hankou, nella città di Wuhan, ed è stata eretta in commemorazione dei martiri sacrificatisi durante il massacro del 7 febbraio 1923. La stele di granito è alta 12,6 metri, e reca sulla facciata principale la scritta del presidente Mao Zedong: "Stele commemorativa dei martiri del 7 febbraio". Le quattro facciate della base della stele recano delle decorazioni in rilievo su marmo bianco. La facciata principale raffigura la scena dell' eorica lotta degli operai inermi contro i poliziotti reazionari armati fino ai denti. Quella opposta reca la registrazione scritta delle eroiche gesta del grande sciopero del 7 febbraio. All'interno del museo dietro la stele si trovano sale contenenti documenti storici della lotta rivoluzionaria del 7 febbraio e oggetti appartenenti ai martiri. Il sito è circondato da magnifici alti pini.
Il secondo esemplare, raffigurante la torre commemorativa dello sciopero del 7 febbraio, posta a Zhengzhou, nella provincia del henan ha anche un valore di facciata di 8 centesimi. La torre si erge nella piazza del 7 febbraio, situata al centro della città di Zhengzhou, dove vennero uccisi i responsabili del sindacato locale Wang Shengyou e Si Wende. La torre è stata costruita nel 1971, è alta 63 metri, conta 13 piani, e comprende due strutture pentagonali collegate, da cui l'appellativo di "torre doppia". All'interno si trova una scala che permette di salire in cima, il dodicesimo piano è piatto e permette di ammirare il panorama dell'intera città. Ogni piano ospita una mostra sul grande sciopero del 7 febbraio.
Qui Radio Cina Internazionale. Amici ascoltatori, vi abbiamo presentato una serie di francobolli sul 60° anniversario del grande sciopero del 7 febbraio. Grazie per l'ascolto. |
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