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Nessuna inflazione in Cina nuova
2009-04-06 11:34:09 cri     

Oggi nei paesi capitalisti, i lavoratori diventano disoccupati, assillati come sono dall'inflazione causate dalla crisi economica. Allora, per i cinesi, o per maggior parte dei lavoratori nella Cina, più di che si preoccupano? Quest'anno è congratularsi i risultati dei 30 anni di applicazione della politica di riforma e apertura per la Cina. Nel costruire la società armoniosa della Cina, simultaneamente sono d'avvero non minacciati nè dalla mancanza di lavoro nè dal rialzo dei prezzi.

Sul mercato di Pechino, oggi, con cento yuan ci si può acquistare la stessa quantità di merci che si poteva comprare dieci anni fa. Per alcuni articoli, i prezzi sono perfino più bassi, e in alcuni casi la riduzione è molto notevole.

Il sistema socialista in Cina ha quindi eliminato le cause dell'inflazione, un prodotto del sistema capitalista?

L'economia nazionale cinese, basata sulla proprietà pubblica dei mezzi di produzione, e mirante a soddisfare le crescenti esigenze dell'edificazione socialista e migliorare il tenore di vita del popolo, è un'economia socialista pianificata. La produzione e la distribuzione dei prodotti industriali e argricoli, le entrate e le spese, l'emissione e la circolazioni della moneta, l'acquisto, la vendita e i prezzi delle merci fanno parte di un piano unificato e sono sotto il controllo diretto dello Stato. Questa è la garanzia fondamentale della mancanza d'inflazione nella Cina.

Subito dopo la fondazione della Repubblica popolare cinese, il governo popolare centrale adottò una serie di misure per porre il lavoro finanziario ed economico del paese sotto un controllo centralizzato e riuscì ad equilibrare il bilancio dello Stato, la distribuzione dei prodotti, le entrate e le spese in denaro. Al tempo stesso, il governo pose l'emissione del renminbi sotto il controllo centralizzato, proibì la circolazione delle banconote straniere, fissò il tasso di cambio delle valute straniere, stabilì su queste ultime un sistema di controllo, abolì la speculazione monetaria. Tutte queste misure contribuirono a liberare la Cina dalla sua dipendenza dall'imperialismo in campo finanziario e monetario, ad eliminare il flagello dell'inflazione ereditata dalla vecchia Cina e instaurare un sistema monetario socialista indipendente, unitario e stabile.

In Cina, la produzione e la circolazione delle merci sono organizzate secondo un piano. La produzione industriale e agricola, come pure i prezzi dei prodotti, sono regolati in conformità del piano statale-misura che permette di garantire la stabilità dei prezzi. Lo stato controlla la circolazione e la distribuzione delle merci e organizza la ripartizione dei prodotti delle imprese statali. Esso acquista a un prezzo ragionevole l'eccedenza dei prodotti agricoli e collaterali delle comuni popolari rurali e li vende sul mercato a prezzi stabili. Questa è una delle caratteristiche che distingue il sistema economico socialista da quello capitalista.

Negli ultimi 26 anni dopo la fondazione della nuova Cina, la produzione cerealicola è aumentata di 2,4 volte e la produzione del cotone di 5,7 volte, la qual cosa ha permesso di soddisfare le esigenze fondamentali del popolo per quanto riguarda l'alimentazione e il vestiario. Oggi, sul mercato, la quantità di carne, pesce, pollame, ortaggi, frutta e altri generi alimentari, nonchè quella dei prodotti industriali di uso quotidiano è aumentata di parecchie volte o addirittura di una decina di volte rispetto ai primi anni dopo la Liberazione. Ora l'emissione di uno yuan è garantita da qualche yuan di merci. Questo stato di cose permette di assicurare l'equilibrio tra la moneta in circolazione e il rifornimento di merci, garantendo così la permanente stabilità del renminbi.

Nella costruzione socialista, la Cina ha sempre mantenuto l'equilibrio delle entrate e delle spese del bilancio nazionale e dei pagamenti internazionali. Il suo reddito finanziario proviene principalmente dai fondi accumulati dalle imprese statali, ed è soprattutto destinato all'edificazione socialista. Lo stato ha sempre cercato, ogni anno fiscale, di raggiungere l'equilibrio nel bilancio statale con una leggera eccedenza. In caso di calamità naturali o di altre eventualità, lo stato ha realizzato questo equilibrio aumentando la produzione e praticando l'economia, e impiegando in modo unificato le sue riserve materiali. Esso non ha fatto mai ricorso a prestiti stranieri, tanto meno all'aumento dell'esissione di banconote.

La Cina è da lungo tempo un paese senza debiti interni ed esterni. Poichè sviluppa il suo commercio estero in modo pianificato, partendo dalle esigenze e le possibilità della sua economia nazionale, i suoi pagamenti internazionali sono in equilibrio. Tutto ciò permette di pianificare l'emissione di banconote, affinchè essa risponde ai bisogni dell sviluppo della produzione e della circolazione delle merci. L'eccessivo aumento della moneta circolante-causa fondamentale dell'inflazione viene quindi evitato, contrariamente a quanto avviene nei paesi capitalisti.

Il renminbi, l'unica moneta in circolazione in Cina, è emesso soltanto dalla banca statale ed è posto sotto il suo controllo. La moneta messa in circolazione è recuperata principalmente attraverso la fornitura pianificata delle merci. La quantità di merci che raggiunge il mercato corrisponde all'ammontare dei salari che lo Stato paga e alla somma di denaro versato per l'acquisto dei prodotti agricoli e collaterali. In una parola, tutte queste disposizioni sono prese sulla base di un piano annuale fissato dallo Stato.

Nel commercio estero, il renminbi gode di un prestigio internazionale sempre maggiore. Attualmente, i paesi e le regioni del mondo che utilizzano il renminbi come mezzo di fissazione dei prezzi e di regolamento dei conti nel loro commercio e nei loro scambi economici con la Cina sono più di ottanta.

Alcuni dicono che In Cina l'inflazione non esiste. Il valore della moneta cinese, il renminbi, è rimasto sempre stabile. Ne è una prova schiacciante la lunga stabilità del suo potere d'acquisto. Si pensa che sia una versione passata, o si può dire nessuna inflazione in Cina nuova, dal periodo iniziale della fondazione della Repubblica popolare cinese tra 30 anni e 40 anni. .

Oggi, Il clima economico internazionale influenza direttamente il mercato nazionale. Se, anche il crisi occidentale ci sta spazzando, quando, le diminuzioni del livello generale dei prezzi di prodotti e dei costi di produzione, in macroeconomia, è deflazione, l'opposto dell'aumento generale dei prezzi che si definisce inflazione.

Come non fa perdere il ruolo della leva economica, ossia è più importante che si equilibrano i due piatti della quale bilancia.

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