Un anziano che viveva da solo, e faceva molta pena, un giorno uscì di casa per cercare un bambino che gli facesse da figlio.
Cammina, cammina, non ne incontrò neanche uno. In seguito si imbattè in un piccolo serpente, a cui disse: "Oh, serpentello, fammi da figlio!".
Il serpentello rispose: "Se acconsenti a portarmi ogni giorno in spalla, ti farò da figlio."
L'anziano, felicissimo, prese il serpentello e se lo mise in spalla. Da quel giorno, essi mangiarono e dormirono insieme, e l'anziano chiamava il serpentello "figlio", e quest'ultimo lo chiamava "babbo".
Il serpentello pian piano diventò grande, mentre l'anziano si faceva sempre più vecchio, anche se ogni giorno continuava a portarlo in spalla, al punto da diventare gobbo.
L'anziano disse al serpentello: "Figlio, scendi subito, il babbo non ce la fa più a portarti in spalla!".
Il serpentello rispose: "No! Ci siamo messi d'accordo che ti avrei fatto da figlio se tu mi portavi ogni giorno in spalla".
L'anziano, senza scelta, andò dal giudice affinchè emettesse una sentenza. Dopo aver ascoltato le affermazioni delle due parti, il giudice scosse la testa e disse: "Niente da fare, niente da a fare! Siete voi che vi siete messi d'accordo!"
L'anziano non potè che andarsene con il serpentello in spalla, con le gambe che tremavano e grandi gocce di sudore che gli cadevano dal viso. Cammina, cammina, arrivò in una foresta, dove vide molti bambini intenti a giocare. A che gioco? Al re che esamina un caso giudiziario. Un bambino basso di statura faceva il re, seduto con arroganza sul ceppo di un albero.
L'anziano andò davanti al piccolo re, pregandolo di esprimere un giudizio.
Mentre il serpentello si preparava ad aprir bocca, il piccolo re si infuriò e gli disse: "Sai con chi stai parlando? Sono il re, e per parlarmi, devi metterti in ginocchio!"
Il serpentello, senza scelta, non potè che scendere dalle spalle dell'anziano, inginocchiarsi e dire a bassa voce: "Piccolo re, ci siamo messi d'accordo prima, che se io gli facevo da figlio, lui doveva portarmi ogni giorno in spalla."
Udito ciò, il piccolo re si infuriò ancora di più, dicendo: "Tuo padre ti porta ogni giorno in spalla e ti dà da mangiare, trattandoti così bene. E tu? Tratti male il babbo! Un figlio come te non deve vivere!"
Finito di parlare, battè a morte il piccolo serpente insieme agli amichetti. |